DECRETO SULL’ORARIO DI LAVORO – FISSATE LE NUOVE REGOLE
Il direttore della Confcommercio di Vicenza Andrea Gallo: “Un adattamento agli standards europei pur mantenendo la domenica come giorno di riposo” “Il governo ha dimostrato un’attenzione concreta ai problemi di tutta la fascia del terziario di mercato. Il provvedimento va nella direzione da noi indicata, sebbene sia stato necessario l’intervento a più riprese della Confcommercio nazionale, per adeguarlo alle esigenze delle nostre aziende, e qualche altra correzione in tal senso sia ancora auspicabile”. E’ questo il primo commento del direttore della Confcommercio di Vicenza Andrea Gallo, al decreto legislativo sull’orario di lavoro varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. Tale provvedimento recepisce una direttiva comunitaria del ’93 e riguarda tutti i settori pubblici e privati. I punti più significativi del decreto sono la conferma in 40 ore settimanali dell’orario normale di lavoro e l’indicazione in 48 ore, straordinari compresi, del tetto medio della durata dell’orario settimanale. Viene inoltre mantenuta la domenica come giorno festivo della settimana, ferme restando alcune eccezioni e deroghe in relazione all’attività svolta e alle previsioni contrattuali. “Questo decreto – dice Gallo – fissa dei paletti in una materia che, a causa di norme spesso contraddittorie e interpretazioni qualche volta arbitrarie, soffriva da anni di non poca confusione. In particolare la necessità di far coincidere la domenica con il riposo settimanale era una questione di principio che andava salvaguardata, in relazione anche ad alcune radicate tradizioni del nostro Paese. Per la Confcommercio è un’altra battaglia vinta a favore dei nostri associati”. Ma, a proposito del riposo settimanale, “l’Associazione – aggiunge Gallo – concorda anche con le ipotesi di deroga individuate dal decreto fra cui quelle legate a modelli tecnico-organizzativi di turnazione e alla possibilità demandata ai contratti collettivi di stabilire una giornata diversa dalla domenica per l’effettuazione del riposo”. Per quanto riguarda invece gli obblighi concernenti il riposo giornaliero, il direttore della Confcommercio di Vicenza tiene a precisare che “nel corso della stesura definitiva del provvedimento sono state recepite le istanze della Confcommercio. Infatti, originariamente il decreto stabiliva che ogni lavoratore dovesse beneficiare nel corso delle 24 ore di un periodo minimo di riposo giornaliero consecutivo di 11 ore. Tale limite avrebbe inciso in modo negativo sulle aziende che organizzano l’orario di lavoro dei propri dipendenti in periodi di lavoro frazionati nell’arco della giornata, come nel settore turismo. Per tale motivo abbiamo chiesto che per tali attività fosse espressamente prevista l’opportunità di deroga alla durata dei riposi”. “Anche in tema di lavoro notturno – conclude Gallo - ora le nuove disposizioni sono più in linea con lo spirito della direttiva che si pone, innanzitutto, l’obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ma ciò che più ci soddisfa è che la recente deroga al divieto di lavoro notturno per gli apprendisti maggiorenni dei comparti della panificazione e del turismo sia stata estesa anche al settore commercio”.