giovedì 24 luglio 2003
CONFCOMMERCIO VICENZA: IL PRESIDENTE REBECCA COMMENTA IL RINNOVO DEL CONTRATTO DEL TURISMO
“L’accordo raggiunto costituisce un equilibrato punto d’incontro tra le posizioni delle parti contraenti, contemperando le esigenze delle imprese con le aspettative dei lavoratori, pur in un momento nel quale gran parte delle aziende del settore non stanno attraversando una congiuntura favorevole”: è questo il primo commento del presidente della Confcommercio di Vicenza, Sergio Rebecca, sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle aziende del settore turismo siglato lo scorso 19 luglio, dopo oltre diciotto mesi di negoziato.
Il nuovo contratto, sottoscritto da Fipe, Federalberghi, Faita, Fiavet - aderenti a Confturismo-Confcommercio - e Federreti, e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat Cisl e Uiltucs UIL, riguarda in provincia di Vicenza oltre ventimila lavoratori e circa 3.600 imprese tra alberghi, bar ristoranti, aziende delle ristorazione collettiva e agenzie di viaggio.
“Un aspetto importante da sottolineare – continua Rebecca – è che l’intesa, pur nel rispetto degli accordi fissati nel Protocollo del 23 luglio 1993, stabilisce una durata quadriennale dell’accordo sia per la parte economica che per quella normativa. Quindi, sono definite nel contratto le retribuzioni, per le varie figure professionali, per tutto il periodo di durata, ovvero fino al 31 dicembre 2005. Ciò significa che le imprese potranno contare su un assetto contrattuale economico e normativo definito fino al 2006, evitando così tensioni sindacali o modifiche della disciplina.
“Un altro elemento apprezzabile dell’accordo siglato per il settore turismo- spiega Rebecca – è che il contratto, tenendo in considerazione le particolari caratteristiche delle imprese del comparto e dei processi evolutivi del mercato del lavoro, introduce nuove figure professionali, in parte già presenti nel settore, e individua un’ampia gamma di strumenti di flessibilità contrattata, proprio per andare incontro alle esigenze di lavoro legate alla stagionalità e ai periodi di intensificazione dell’attività, tipici di tali imprese. L’accordo introduce anche soluzioni di miglior favore per le imprese in relazione al riposo giornaliero, al lavoro straordinario e alla durata massima dell’orario di lavoro. Sul part-time è invece aumentato il monte ore di lavoro supplementare, che passa da 130 a 180 ore. Come si vede, questi sono tutti cambiamenti che rispondono alla richiesta delle imprese di poter adattare la forza lavoro ai ritmi dell’attività. Di pari passo, il nuovo contratto stabilisce una serie di disposizioni che tutelano maggiormente il lavoratore, come, ad esempio, l’esplicitazione delle ipotesi di ricorso al contratto a tempo determinato, la disciplina della materia del diritto di precedenza nella riassunzione, l’istituzione di un fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori.
Inoltre, l’intesa prevede una migliore definizione dei contenuti e dei criteri per la contrattazione territoriale. Come dicevo all’inizio, con questo accordo è stato raggiunto un buon equilibrio tra le esigenze delle imprese e dei lavoratori”.
“Il turismo – conclude Rebecca - è per l’economia nazionale un settore trainante che, nonostante gli ultimi periodi non favorevoli, ha avuto e ha tuttora la forza di creare occupazione. E in questo settore il Veneto, in particolare, ha numeri da prima regione in Italia. E’ fondamentale, quindi, che le imprese del turismo abbiano strumenti adeguati per operare sul mercato e contrastare la concorrenza estera, puntando sulle garanzie ai consumatori e sulla qualità del servizio. Il nuovo contratto è uno di questi strumenti, in quanto offre agli imprenditori del settore l’opportunità di garantirsi manodopera in piena regola, adattandola alle esigenze contingenti”.