giovedì 11 luglio 2002
CUMULO REDDITI-PENSIONE: ENTRO IL 31 LUGLIO L’AUTODENUNCIA ALL’INPS
Il patronato Enasco di Vicenza (Confcommercio) offre ai pensionati consulenza gratuita per la compilazione del Modello 503
Mancano ancora pochi giorni per i pensionati che devono autodenunciare all’Inps i propri redditi da lavoro autonomo, al fine di permettere all’istituto di previdenza di applicare quanto previsto dalle norme sul cumulo. Entro il 31 luglio, infatti, va presentato all’Inps il Modello 503, vale a dire la dichiarazione con cui si mette al corrente l’istituto previdenziale dei redditi percepiti nel 2001 e di quelli che probabilmente si percepirà nel 2002. Per i pensionati del commercio (e non solo) che ancora svolgono attività lavorativa, l’Enasco, il patronato della Confcommercio (con sede a Vicenza, in via Faccio), offre in forma gratuita la propria consulenza per la compilazione di questo modello e per dare qualsiasi altra delucidazione sulla normativa in materia di cumulo tra lavoro e pensione.Un servizio, questo, che l’Enasco offre già da tempo e che si è rivela particolarmente apprezzato dai pensionati. Anche perché, negli ultimi tempi, la normativa sul cumulo tra reddito e pensione è cambiata, diventando più conveniente, e questo ha spinto molti pensionati ad affacciarsi di nuovo sul mondo del lavoro. E’il caso, ad esempio, di chi gode di una pensione di vecchiaia, la cui pensione non viene decurtata né se si effettua lavoro autonomo né in caso di lavoro dipendente. Lo stesso vale per chi è andato in pensione con 40 anni di servizio. Anche con chi gode della pensione di anzianità, le ultime finanziarie si sono dimostrate più “benevole”. Oggi chi percepisce dall’Inps questo assegno può svolgere contemporaneamente anche lavoro autonomo: in questo caso l’Inps andrà a trattenere, direttamente sulla pensione, il 30% dell’importo eccedente il trattamento minimo (oggi pari a 329,69 euro mensili). La trattenuta non può comunque superare il 30% del reddito conseguito.
Ma per valutare tutti gli aspetti relativi alla normativa sul cumulo, vale sempre la pena rivolgersi ad un patronato, che saprà dare tutte le delucidazioni sul singolo caso, spiegando magari se a fronte di questo ulteriore ”exploit”lavorativo si avrà diritto ad un supplemento di pensione e a quanto ammonterà.
Un indicazione pratica poi il patronato la fornirà sul reddito che va dichiarato nel Modello 503, che è genericamente tutto quello comunque ricollegabile ad attività di lavoro autonomo, prodotto sia in Italia che all’estero.
Sono dunque da considerati redditi: quelli d’impresa, quando derivino da un’effettiva attività di lavoro; i compensi percepiti da chi esercita un’arte o una professione; i compensi percepiti in rapporti di collaborazione e cioè quelli corrisposti all’amministratore, al sindaco o revisore di società, quelli derivanti da collaborazioni a giornali e riviste, i compensi a presidenti di enti e associazioni soggetti al contributo del 10%; le indennità corrisposte ai presidenti o ai membri di organi collegiali (il “gettone”); le quote di partecipazione agli utili derivanti da contratti di associazione, se l’apporto è costituito da una prestazione di lavoro. Per i commercianti il reddito è quello d’impresa denunciato al fisco, al netto dei contributi previdenziali.