venerdì 23 agosto 2002
AUMENTO DELLA TASSA RIFIUTI A VICENZA
Il presidente dell’Ascom Sergio Rebecca: “L’adeguamento delle tariffe è imposto dal decreto Ronchi, ma avevamo chiesto all’Assessore Franzina di non anticiparne l’applicazione”
L’Amministrazione si è resa disponibile ad effettuare un monitoraggio per adeguare la tariffa ai rifiuti prodotti. Ma intanto c’è chi subirà incrementi anche del 100 per cento
Richieste di chiarimenti e proteste degli associati all’Ascom di Vicenza a seguito dell’articolo pubblicato sul Giornale di Vicenza il 21 agosto 2002 in merito ai nuovi e più elevati livelli di tassazione che dal 1 settembre di quest’anno colpiranno molte utenze (privati, imprese, Enti pubblici, etc.) che fruiscono del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani svolto dal Comune di Vicenza. A preoccupare le categorie commerciali e turistiche è soprattutto il passaggio dell’articolo dove si sottolinea che “…. questa volta la batosta rifiuti calerà sulle attività del commercio…”.
In effetti la messa a regime del cosiddetto Decreto Ronchi, che ha fortemente rinnovato i vecchi criteri di raccolta e smaltimento dei rifiuti stabiliti dal Decreto 507/1993, ha introdotto nuovi criteri ai quali i Comuni devono attenersi, fra i quali si segnalano:
L’obbligo di pervenire al pareggio di bilancio del servizio; vale a dire che la tariffazione posta a carico dell’utenza dovrà essere pari ai costi complessivi sostenuti dal Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti in ambito comunale;
La diversa classificazione del tributo: non sarà più una tassazione ma una tariffazione che, però, sostanzialmente non modifica i termine del problema; che si chiami tassa o tariffa il corrispettivo dovuto al Comune, in taluni casi anche raddoppiato, bisognerà comunque pagarlo.
“Il vero problema sorto con l’avvento del “sistema Ronchi” – spiega il presidente della Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca - è che l’obbiettivo del pareggio costi-ricavi del servizio è soprattutto a carico delle attività commerciali e turistiche. Infatti categorie come ristoranti, mense, bar o alimentari subiranno rincari che arriveranno anche al raddoppio della precedente tassa e questo mentre si discute se l’inflazione è del 2% o del 2,5%”.
La filosofia che ispira il Decreto Ronchi è che il servizio dovrà essere finanziariamente autosufficiente “e poco importa – prosegue Rebecca - se nel realizzare questo obbiettivo ci saranno attività artigianali o industriali, ma anche banche, che pagheranno molto meno e attività, come bar, ristoranti, alimentari, che subiranno aumenti anche del 100%”.
Tutta colpa del Ronchi allora, se i commercianti e gli esercenti le attività turistiche di Vicenza pagheranno di più dal prossimo settembre? Non esattamente, perché il passaggio obbligatorio da tassa a tariffa, e il conseguente raggiungimento del pareggio di bilancio del servizio, è stabilito dal 1 gennaio 2005, con facoltà di anticiparne l’entrata in vigore. Con la decisione di applicare le nuove tariffe dal 1 settembre 2002 (ben 28 mesi prima ) Vicenza ha forse stabilito un primato fra i Comuni.
“Ma non credo sia un primato di cui vantarsi – commenta il Direttore Andrea Gallo- Sono anni che L’Ascom di Vicenza ha affrontato e rilevato problemi ed incongruenze usate nell’applicazione del Decreto Ronchi, pubblicato già nel febbraio del 1997. Problemi che abbiamo sottoposto all’attenzione di tutti i Comuni della provincia, con la richiesta di non avvalersi della facoltà di anticiparne la messa a regime, in quanto la Confcommercio stava predisponendo uno studio di revisione dei nuovi criteri di tariffazione introdotti dal Ronchi, da sottoporre all’esame del Parlamento, dei Ministeri competenti e dei Comuni gestori di servizio. Questo studio, discusso in un convegno sul sistema ambientale tenutosi il 26 febbraio scorso presso la Confcommercio di Roma, è stato ampiamente condiviso dal Ministro dell’Ambiente Matteoli, che si è dichiarato disponibile ad avviare un confronto e a procedere ad una revisione della normativa. Così, nel marzo scorso, avevamo anche deciso di inviarlo per conoscenza a tutti gli Enti Locali della Provincia. Purtroppo, per il Comune di Vicenza, la nostra richiesta di non anticipare i tempi di attivazione del “passaggio” è rimasta inascoltata dall’allora Assessore alle finanze Franzina che ha invece avviato le procedure per l’introduzione anticipata di oltre due anni”. Quali allora le “contromosse” dell’Ascom per tutelare una categoria, quella del commercio, particolarmente colpita da questi aumenti? “Abbiamo trovato la disponibilità dell’attuale Assessore Zocca e del Sindaco Hullweck per mettere in campo un monitoraggio, che verrà realizzato dall’AIM gestore del servizio, mirato a rilevare giornalmente e per un periodo di almeno 3 mesi, le effettive quantità di rifiuti prodotte dalle categorie commerciali maggiormente penalizzate” conclude il direttore dell’Ascom vicentina. “Questo dovrebbe consentire una reale attuazione di quanto disposto dal Decreto Ronchi, e cioè che la tariffa sia proporzionale all’effettiva quantità di rifiuti prodotta, evitando così di penalizzare a priori commercianti ed imprese del turismo”.