lunedì 28 gennaio 2002
ASCOM: QUALE FUTURO PER LA CITTA’?
E’ stato un incontro aperto al confronto tra posizioni diverse, ma non sempre contrastanti tra loro, quello che ha visto protagonisti, qualche giorno fa, il presidente della Confcommercio provinciale, Sergio Rebecca, e il sindaco di Vicenza, Enrico Hullweck. Molti i punti di accordo, oltre alla constatazione che alcuni suggerimenti avanzati dall’Ascom, sul modo migliore di instaurare il rapporto fra la città e le attività commerciali e turistiche, spesso coincidono con la volontà della pubblica amministrazione di risolvere le molte questioni ancora aperte che interessano il capoluogo.
I temi principali affrontati nel corso dell’incontro sono stati il nuovo piano regolatore, il destino delle aree dismesse e la spinosa e per ora irrisolta questione della viabilità cittadina.
“La nuova programmazione urbanistica deve favorire lo sviluppo di un’equilibrata rete distributiva – ha spiegato Rebecca al primo cittadino – . I consumatori devono poter scegliere in piena libertà l’esercizio commerciale nel quale effettuare i propri acquisti e questo significa soprattutto garantire la presenza di negozi di vicinato per chi non può o non vuole servirsi delle grandi superfici di vendita. In quest’ottica, lo strumento più idoneo da affiancare al P.R.G. è il Piano di Marketing di Distretto: dopo aver analizzato le abitudini e i comportamenti d’acquisto della popolazione, degli esercizi commerciali, delle modalità di accesso alle singole aree, dei parcheggi, dei fattori di richiamo e di quelli di debolezza, si tratta di valorizzare le attività commerciali, i servizi di ristorazione e quelli di ricettività, così da assicurare uno sviluppo più armonico e ragionato delle aree interessate”.
Quanto ai “vuoti urbani”, ovvero quelle zone dismesse che necessitano in maniera urgente di una riqualificazione, il presidente della Confcommercio ha espresso l’auspicio che, nel determinare il futuro di tali spazi, vengano prese in considerazione variabili fondamentali, quali, ad esempio, adeguati sistemi di accessibilità che non aumentino l’attuale livello di congestione del traffico. “E’ necessario creare insediamenti che arricchiscano le zone circostanti, inserendosi nel contesto già presente senza generare disagi né malumori tra i residenti e gli operatori – ha detto Rebecca, esprimendo analoga identità di vedute rispetto al primo cittadino – . Molte sono ancora le strutture che mancano in città, dai centri culturali ai contenitori destinati ad ospitare i servizi offerti dal terziario avanzato. Tutto ciò va programmato senza dimenticare il ruolo di primaria importanza rivestito dagli spazi verdi”.
Sul tema della viabilità il sindaco Hullweck ha condiviso il timore, manifestato dal presidente dell’Ascom, relativo ai considerevoli disagi che cittadini e commercianti continuerebbero a dover subire, nel caso in cui proseguisse la politica delle sperimentazione del traffico intrapresa dall’amministrazione comunale. “L’esito negativo dello stravolgimento della viabilità messo in atto nei giorni scorsi nel quartiere dei Ferrovieri non è che la conferma delle osservazioni formulate nel marzo 2000 dagli esperti dell’Ascom – ha rammentato Sergio Rebecca – . Ma gli operatori del commercio non possono permettersi di gestire le proprie attività in un clima di continua incertezza: un semplice divieto di sosta o l’installazione di un senso unico rischiano di creare irreparabili danni economici per un negoziante che, di punto in bianco, vede sparire una fetta consistente della clientela, solo perché il punto vendita non è più facilmente raggiungibile. La gestione delle attività commerciali è basata su una programmazione a medio-lungo termine, che non è in grado di sopportare le continue sperimentazioni sul traffico e sulle modalità di sosta. Per queste ragioni, ogni ipotesi di nuovo intervento deve essere giustificata da dati e simulazioni computerizzate e l’Ascom in questo campo – ha precisato il presidente dell’Associazione – è pienamente disponibile al confronto”.
Non meno rilevante è stata la discussione affrontata dalle due parti in merito alla politica della sosta delle auto. Rebecca, dopo essersi dichiarato favorevole sul recupero dei posti a pagamento in luogo degli spazi liberi o riservati ai residenti e sull’iniziativa del parcheggio nell’ex teatro Eretenio, ha auspicato che interventi analoghi vedano coinvolti altri spazi inutilizzati attigui al centro. Tra le proposte avanzate dal presidente della Confcommercio, un migliore coordinamento tra la definizione delle tariffe e l’ipotesi che prevede la realizzazione di parcheggi tipo “park & bus” nel centro dei quartieri periferici (e non isolati dal contesto urbano, come gli attuali parcheggi di interscambio) fornendo un servizio ancora carente per la cittadinanza”.
In materia di politica turistica e culturale il presidente dell’Ascom ha precisato come sporadiche giornate dedicate alla promozione di singoli prodotti e iniziative legate alle sole kermesses popolari, sia pur lodevoli e ben organizzate, non siano sufficienti ad attirare i veri flussi turistici in città. “Vicenza deve puntare su marchi che la qualifichino come località di prestigio in precisi settori, quali possono essere quello legato all’oro o al Palladio – ha spiegato – . E’ questo l’unico modo che abbiamo per differenziarci a livello internazionale, incuriosendo e invogliando i visitatori a intraprendere un viaggio per visitare la nostra provincia”. In risposta a tali considerazioni, il primo cittadino ha garantito la predisposizione, da parte della pubblica amministrazione, di un programma triennale mirato a valorizzare l’immagine di Vicenza, anche in vista delle prossime celebrazioni storiche dei rapporti con la Repubblica Veneta.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro, la questione della sicurezza (con la constatazione della validità dell'iniziativa dei vigili di quartiere), il blocco del ritorno del mercato ambulante in viale Dalmazia (ormai sgradito tanto agli operatori quanto alla clientela), il necessario riassetto dell’Ente Fiera (solo la sinergia tra pubblico e privato
potrà garantire il proseguimento dell’attuale percorso di crescita dell’economia vicentina) e l’ubicazione della stazione ferroviaria (interrata o meno, secondo l’Associazione dei commercianti deve restare nel centro città, dove ne viene esaltato il ruolo di comodo accesso al cuore cittadino e di punto erogatore di servizi).
“Nel complesso il bilancio di questo confronto è stato positivo – ha concluso al termine Sergio Rebecca – . E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione e per ribadire le posizioni dell’Ascom, nell’intento di dare un contributo per affrontare meglio i problemi, ricordando il ruolo fondamentale che le attività del terziario di mercato ricoprono per assicurare sviluppo e qualità della vita alle aree urbane. Ci aspettiamo dal sindaco un’azione che esalti il ruolo di comune capoluogo di Vicenza, poiché un territorio policentrico come il nostro può solo ottenere vantaggi dall’esistenza di un soggetto forte, in grado di compiere scelte politiche ed amministrative di alto profilo”.