La circolare regionale che regolamenta l’attività di piercing, prevede una deroga per le applicazioni
I titolari di gioiellerie e negozi di bijoux non dovranno frequentare alcun corso di formazione. La Regione si riserva di emanare specifiche modalità igienico-sanitarie
Negozi di gioielleria e bigiotteria possono dormire sonni tranquilli. Almeno per i prossimi 12 mesi non sarà loro richiesto di frequentare alcun corso di formazione professionale per praticare semplici fori per orecchini nei lobi dei clienti. La problematica era nata in sede di stesura di una circolare regionale mirata a regolamentare lo svolgimento dell’attività di tatuaggio e piercing, che imponeva restrizioni anche per la semplice perforazione del lobo dell’orecchio. L’intervento della Confcommercio ha permesso di modificare il provvedimento prima della effettiva emanazione. Così la circolare allegata alla D.G.R. prevede una deroga per gli esercizi commerciali in cui vengono eseguite tradizionali applicazioni di monili. Tale deroga è stata individuata temporalmente in 12 mesi, entro i quali la Regione dovrà emanare apposite modalità igienico-sanitarie da rispettare, prescrizioni che dovrebbero essere molto più semplici rispetto a quanto stabilito per chi esercita attività esclusive di tatuaggio e piercing. Sempre su segnalazione della Confcommercio è stata concessa una deroga anche per la perforazione del lobo ai minori, con il consenso di chi esercita la patria potestà. Le misure preventive di tutela della salute per i laboratori di tatuaggi e piercing rimangono invece precise e severe, anche perché è forte l’attenzione ai rischi di diffusione di infezioni e patologie collegate a queste pratiche. Gli operatori dovranno esercitare all’interno di locali che rispettino determinati standard igienico sanitari. Ma soprattutto dovranno frequentare uno specifico corso di 90 ore con esame finale dell’idoneità sanitaria per l’esercizio dell’attività. A questo percorso formativo dovranno partecipare tutti, chi già esercita e chi intende aprire un nuovo laboratorio. Lo scopo del corso - che sarà svolto nelle Ulss di Padova, Venezia e Verona – è fornire una preparazione sanitaria di base a chi esercita questo tipo di attività. In attesa dell’istituzione dei corsi, la circolare regionale prevede un’autocertificazione delle conoscenze delle norme igienico-sanitarie da parte degli operatori del settore. In ogni caso, vengono già da subito stabilite alcune misure e prescrizioni igienico-sanitarie da rendere immediatamente operative, come l’utilizzo di guanti e strumenti monouso, il divieto di tatuaggio su viso e di piercing su palpebre, labbra e seno. Ma qual è la consistenza del fenomeno piercing e tatuaggio nella nostra regione? Un’indagine regionale ha riscontrato che questa pratica è discretamente diffusa sul nostro territorio, “anche se la sua entità precisa risulta di difficile determinazione in presenza di una quota rappresentata dal sommerso e caratterizzata dall’esercizio abusivo di tali pratiche”. Va detto comunque che la circolare Regionale stabilisce il divieto di effettuare procedure di tatuaggio e piercing in soggetti di età inferiore ai 18 anni.