lunedì 25 giugno 2001
MOTORIZZAZIONE VICENTINA NEL CAOS: LE AUTOSCUOLE SI RIVOLGONO AL PREFETTO
Personale ridotto all’osso, esami orali per extracomunitari e aumento delle richieste di patenti all’origine dei disagi
Hanno deciso di ricorrere al prefetto della provincia, Angelo Tranfaglia, i titolari delle autoscuole vicentine aderenti all’Associazione provinciale autoscuole e agenzie di consulenza automobilistica Confedertaai – Confcommercio. Così oggi (mercoledì 20 giugno 2001) una delegazione di rappresentanti dell’associazione ha esposto un lungo elenco di problematiche irrisolte da troppi mesi e che stanno creando disagi in particolar modo tra i cittadini.
“Le richieste di sottoporsi all’esame di guida per la patente B vengono soddisfatte in una percentuale compresa tre il 30 e il 60 per cento – ha spiegato al prefetto il direttore della Confcommercio, Andrea Gallo – . Questo significa che non tutti gli iscritti alle scuole guida riescono a sottoporsi alla prova finale in tempi accettabili. Tutti gli altri sono costretti ad aspettare lunghi periodi, con continui rinvii della Motorizzazione Civile. Se a richiedere il documento sono cittadini stranieri, poi, il foglio rosa perde efficacia prima che questi abbiano l’opportunità di sostenere l’esame di guida. Accade, così, che molti extracomunitari (e a Vicenza il loro numero continua a crescere) scelgano di migrare verso province limitrofe, dove i tempi di attesa non sono biblici. E’ vero che, a causa delle difficoltà linguistiche, l’esame deve svolgersi in forma orale, con conseguente allungamento dei tempi. Ma tale procedura non giustifica le gravi perdite economiche che stanno subendo le autoscuole di città e provincia”.
All’origine della questione sta l’ormai cronica carenza di personale addetto ad assolvere le pratiche di competenza degli uffici provinciali della Motorizzazione Civile. Al momento 45 impiegati si trovano a dover gestire una mole di lavoro che dovrebbe essere smaltita da una pianta organica di 67 membri, come previsto dalla legge nel 1997.
L’ultimo appello lanciato al Ministero dei Trasporti dai titolari delle autoscuole vicentine risale a sei mesi fa, quando avevano inviato a Roma una lettera che metteva in evidenza i disagi che i vicentini erano costretti a subire. Da allora le cose non sono cambiate.
“E’ inammissibile che un cittadino che abbia bisogno di un duplicato della patente di guida debba attendere otto mesi per ottenerlo, circolando, nel frattempo, con un documento provvisorio, valido solo all’interno del territorio nazionale – hanno sottolineato al Prefetto, il vice presidente della Confedertaai – Confcommercio Vicenza - Franco Mazzocco, il segretario dell’Associazione provinciale autoscuole - Gianluca Dal Ceredo ed il vice presidente del Consorzio autoscuole - Alberto Filippi, che hanno anche evidenziato l’impossibilità di richiedere la procedura d’urgenza pagando un sovrapprezzo. Tale pratica amministrativa è infatti stata soppressa, perché il personale non riuscirebbe a gestire la situazione”.
Tra gli altri punti posti all’attenzione del prefetto, il fatto che gli esaminandi per le patenti professionali C, D ed E riescano a sostenere solo una delle tre prove previste nei sei mesi di validità del foglio rosa; che per il rilascio delle carte di circolazione sia necessario attendere 6 mesi; che per le immatricolazioni dei veicoli provenienti dall’estero servano 20 giorni, a fronte dei 2 giorni richiesti nelle provincie limitrofe; che le revisioni degli autoveicoli avvengano in 3 mesi; che i veicoli con revisione scaduta e prenotata in ritardo vadano in coda nella normale prenotazione ma, a differenza di quelli prenotati prima della scadenza, non possano circolare. La causa principale dei disagi è da ricercarsi nella decisione, presa qualche tempo fa, di trasferire le competenze in materia di servizi a disposizione del pubblico dal Ministero dei trasporti alle Regioni, che presumibilmente delegheranno le funzioni alle Province. Tale modifica,
però, per ora è rimasta sulla carta e le Motorizzazioni, nel frattempo, hanno bloccato le assunzioni, mentre il lavoro arretrato continua ad accumularsi.
In questa situazione, gli operatori delle Autoscuole sono costretti, non per colpa loro, a proporsi sul mercato in condizioni disastrose. Alla luce delle richieste avanzate dagli operatori, il prefetto ha promesso di vagliare le problematiche e si è impegnato a fornire una risposta adeguata nel più breve tempo possibile.