martedì 09 ottobre 2001
OPERATIVO IL SERVIZIO ASCOM PER L’ATTIVAZIONE DELLA FIRMA DIGITALE
Al via il meccanismo elettronico per il trasferimento in via telematica dei documenti
La firma digitale diventa finalmente una realtà. Dal prossimo 9 dicembre 2001, infatti, come stabilito dalla legge n. 340 del 24.11.2000, tutte le domande di iscrizione e di deposito al Registro delle imprese, ad eccezione di quelle individuali, dovranno obbligatoriamente essere inviate per via telematica o su supporto telematico.
Per dare piena e rapida attuazione a tale previsione legislativa, dunque, la Camera di Commercio di Vicenza ha stipulato una convenzione con la Confcommercio provinciale, così da attivare il procedimento necessario a rendere operativo il meccanismo elettronico.
In pratica la Camera di Commercio, tramite la società consortile Infocamera, ha avviato un sistema di trasferimento in via digitale dei documenti, dotando le società iscritte di una carta a microprocessore (smart card) , lo “strumento” operativo per l’apposizione della firma digitale (una tessera che contiene un codice per apporre la firma digitale nei documenti).
In ogni ufficio della Confcommercio, pertanto, è già presente un “incaricato alla registrazione” che, per conto della Camera di Commercio, ha il compito di procedere alla identificazione dell’utente, raccogliendo la richiesta di registrazione e la certificazione compilata dall’operatore. Quindi, dopo il rilascio di apposita ricevuta, l’operatore consegna il manuale operativo, copia del contratto e del codice segreto di revoca, trasmettendo poi all’Ufficio Registrazione camerale la documentazione per il successivo rilascio del certificato digitale e del dispositivo di firma digitale. Tale servizio, denominato “Post Card”, viene svolto negli uffici della sede provinciale (in via Faccio, 38 a Vicenza) e in tutte le sedi mandamentali della Confcommercio e consente, ad esempio, di anticipare il rilascio della firma digitale nella delicata fase iniziale di costituzione dell’impresa, permettendo da subito un facile accesso e un “colloquio” diretto con la struttura camerale.
In un sistema che tende alla piena informatizzazione delle funzioni e delle strutture della pubblica amministrazione, la firma digitale rappresenta indubbiamente uno strumento tecnico giuridico che consente di attribuire a qualsiasi documento informatico piena validità ad ogni effetto di legge.
La prima consegna della smart card al legale rappresentante delle società è gratuita, mentre per altre richieste nell’ambito aziendale o per eventuali rinnovi il corrispettivo richiesto dalla Camera di Commercio è pari a 50.000 lire. Lo stesso importo viene richiesto ai titolari di ditte individuali. I dispositivi di firma digitale rilasciati dall’Ente Camerale non sono abilitati per il solo registro imprese, ma in futuro, quanto gli strumenti informatici in dotazione alle varie Amministrazioni pubbliche saranno in grado di leggerli, potranno essere usati per firmare ogni atto e tipo di documento.
Cos’è la firma digitale
La firma digitale è un codice segreto, che consente a due soggetti di riconoscersi. In sostanza si tratta di un’informazione che viene aggiunta a un documento informatico per garantirne l’integrità e la provenienza e può essere utilizzata per autenticare qualsiasi sequenza di simboli binari indipendentemente dal loro significato. Per ottenere tale firma, in sostanza, è necessario coniugare due codici, uno in possesso della Pubblica Amministrazione e l’altro del titolare della chiave: solo l’uso congiunto delle due chiavi asimmetriche consente di apporre la firma digitale sotto il documento. In questo modo è possibile far viaggiare in rete documenti informatici, comprese le dichiarazioni fiscali e contributive, senza alcun rischio e senza spostarsi da casa o dal posto di lavoro, ma semplicemente via Internet, validando poi il tutto con il proprio codice.
Grazie a tale sistema di controllo crociato è stato risolto il problema della sicurezza del traffico commerciale elettronico, garantendo la certezza giuridica delle contrattazioni. Le chiavi asimmetriche permettono, all’autore della dichiarazione, di avere la certezza di non subire falsificazioni della propria firma e, a chi riceve il messaggio, di avere la garanzia in merito alla paternità e alla provenienza.