giovedì 20 dicembre 2001
RIFIUTI, NUOVI ADEMPIMENTI DALL’EUROPA
Dal 1. gennaio 2002 cambia la classificazione: gli obblighi per le imprese che gestiscono o producono rifiuti
Un convegno Confcommercio ha illustrato le modificazioni apportate dal recepimento di una recente Decisione della Commissione Europea
Entrerà in vigore già a partire dal prossimo 1° gennaio 2002 il nuovo Catalogo Europeo dei Rifiuti, introdotto nel sistema legislativo italiano in seguito a una Decisione emanata dalla Commissione Europea. Il provvedimento porterà non poche novità rispetto alle modalità con le quali, attualmente, viene gestito lo smaltimento dei rifiuti, in particolare di quelli pericolosi. I cambiamenti riguarderanno tanto i gestori degli impianti che curano il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, quanto le imprese che producono rifiuti.
Un’approfondita analisi di tutte le innovazioni che riguarderanno l’intero settore è stata illustrata lo scorso martedì 18 dicembre nell’ambito di un convegno organizzato dalla Confcommercio provinciale sull’argomento. “La gestione e lo smaltimento dei rifiuti – ha sottolineato in apertura il direttore dell’Ascom Provinciale Andrea Gallo – è una problematica particolarmente sentita dalle piccole e medie imprese, che devono spesso impiegare risorse vitali per adempimenti che in molti casi si rivelano eccessivamente onerosi. Come associazione – ha aggiunto Gallo – ci siamo fatti da tempo interpreti di questo diffuso malessere, avanzando alle istituzioni precise e valide proposte di snellimento degli adempimenti a carico delle imprese”. Presentando i relatori intervenuti, Lorenzo Pedron, dell’ufficio sicurezza-ambiente della Confcommercio, ha immediatamente toccato il punto nevralgico relativo all’introduzione del Nuovo Catalogo Europeo (CER 2002): “Le imprese addette alla gestione dovranno adeguare le proprie autorizzazioni qualora risulti modificata la classificazione dei rifiuti che esse trattano e smaltiscono. Lo stabilisce anche la legge obiettivo recentemente approvata dal Senato.
I Cer 2002 comporteranno poi lavoro supplementare anche per le imprese che hanno rifiuti non eliminabili tramite servizio pubblico. Oltre alla cancellazione di alcuni codici e all’introduzione di molti di nuovi, vi saranno anche ulteriori e più precise regole sul modo di identificare i rifiuti, in particolare per quelli classificati “pericolosi”.
Quale allora, più nel dettaglio, la nuova impostazione della materia, introdotta dal Catalogo Europeo dei Rifiuti 2002? Ad illustrarla, nel corso del convegno, è stato il consulente ambientale David Massaro. Come già accennato, il CER - nato da una serie di Decisioni della Commissione Europea scaturite dopo un articolata procedura - cambia notevolmente il sistema di classificazione del rifiuto “che prima – ha spiegato Massaro – si basava sul criterio dell’origine-provenienza e oggi invece passa ad un sistema che tiene conto anche del suo contenuto in termini di sostanze pericolose”. Il Cer riporta inoltre un unico elenco in cui i rifiuti pericolosi sono individuati con un asterisco: in sostanza il rifiuto con asterisco sarà pericoloso solo se le sostanze che lo compongono superano le concentrazioni limite fissate in termini percentuali.
Dopo l’intervento di Sergio Milan, dirigente della vigilanza ambientale dell’Arpav, mirato ad illustrare le modalità, le procedure e le esperienze nei controlli presso le imprese, sono state presentate altre due interessanti novità destinate a semplificare notevolmente l’incontro tra le aziende che devono liberarsi dei rifiuti e le imprese preposte allo smaltimento. Silvia Olivetti del Corepla (Consorzio per il recupero degli imballaggi) ha illustrato le nuove “piattaforme plurimateriale per il conferimento degli imballaggi in plastica, legno e carta-cartone”, attualmente ancora in fase sperimentale. Si tratta - ha spiegato la relatrice – di un’alternativa concreta per le imprese che producono rifiuti di imballaggi non ritirati dalle amministrazioni locali e che oggi si trovano a dover pagare cifre elevate per smaltirli. Con la nuova Piattaforma, invece, le imprese industriali, artigianali, commerciali e dei servizi utilizzatrici di imballaggi potranno conferirli, in forma separata per tipologia di materiale, senza dover pagare alcun compenso. Il contributo ambientale per il loro recupero è infatti già stato versato a monte”.
Della Borsa Telematica del Recupero ha parlato invece Daniele Bucci, responsabile nazionale di Ecoverved. La Borsa, che in provincia di Vicenza sarà gestita dalla Camera di Commercio, si propone come un servizio informatizzato per lo scambio e il collegamento tra le domande e offerte sul versante del recupero de rifiuti. I materiali scambiabili saranno: rifiuti definiti dal codice Cer, con il sottoinsieme dei rifiuti recuperabili; materie prime ottenute da attività di recupero, beni durevoli a fine vita e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Il 2002 porterà dunque molte novità nel campo della gestione e nello smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti, in particolare per quelli provenienti dalle aziende. In questo senso l’Ufficio sicurezza e ambiente della Confcommercio costituisce un utile supporto alle aziende che intendono affrontare questa problematica attraverso un costante aggiornamento sia a livello degli adempimenti sia a livello di nuovi servizi.