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Confcommercio Veneto Notizie

Macellai: "E’ una boccata d’ossigeno, ma sono indispensabili misure di sostegno globale"

Nr. 06 del 23/03/2001

“E’ un primo importante passo per contrastare la situazione di forte disagio in cui versa la categoria a seguito dell’emergenza BSE – dichiara Antonio Marenda, presidente dell’Associazione provinciale macellai della Confcommercio, alla notizia che il Ministro delle Finanze Ottaviano Del Turco ha firmato oggi il decreto che fa slittare di sei mesi il pagamento dei tributi per macellai, grossisti e allevatori di carne bovina.
Le somme dovute potranno essere pagate successivamente utilizzando anche la rateizzazione e senza corrispondere interessi o sanzioni di alcun tipo. In pratica fino al 14 luglio gli operatori del settore non dovranno pagare tributi: dall’Iva, che va versata con scadenza mensile, all’Irpef che va pagata con la dichiarazione dei redditi a quella trattenuta sulle buste paga dei propri dipendenti.
“Apprezziamo la disponibilità del Governo a venirci incontro nell’attesa di tempi migliori per le vendite di carne bovina – aggiunge Marenda -, disponibilità già espressa comunque con un recente decreto legge che ha previsto la sospensione dei pagamenti di ogni contributo previdenziale e l’adeguamento degli studi di settore applicabili alla nostra categoria. Rimane il fatto che per noi questa è per lo più una boccata di ossigeno che differisce di qualche mese gli esborsi tributari e previdenziali obbligatori. Per molte imprese commerciali del settore la situazione resta grave, soprattutto per le implicazioni psicologiche sui consumatori che hanno comportato un vero e proprio crollo dei consumi di carne bovina. Per questo la Federcarni – Confcommercio, la nostra Federazione nazionale, ha chiesto ai Ministeri e agli Organi istituzionali competenti misure ben più incisive, quali: l’inapplicabilità degli studi di settore per gli anni 2000, 2001 e 2002, poiché i parametri presi come base sono completamente saltati e non rispecchiano la realtà della categoria; il riconoscimento di un credito d’imposta per compensare le perdite subite in questo periodo e, soprattutto, la disposizione di misure incisive per dare certezze ai consumatori sulla non pericolosità della carne per la loro salute”.

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