Crimine: inquietanti i dati che emergono dall’indagine della Confcommercio
Nr. 07 del 06/04/2001
Allarme e rassegnazione tra gli addetti ai lavori: furti e rapine in aumento, ma solo il 10 5 dei malviventi è stato individuato
Quasi il settanta per cento dei commercianti che operano nella provincia di Vicenza, e che hanno risposto a un’indagine svolta dalla Confcommercio, è stato vit-ti-ma di un episodio crimina-le negli ultimi tre anni, ma l’83 per cento dei derubati non sa nemmeno qual è l’esi-to della denuncia presentata.
E’ questo il dato più rilevante emerso da un’indagine svolta dall’Associazione pro-vin-ciale del Commercio, del Turismo e dei Servizi.
I questionari, inviati a tutti gli associati, hanno rivelato come sia il furto il crimine subito in netta prevalenza (ben l’83 per cento degli eventi verificatisi nel 2000 è stato un furto), seguito dalle rapine, mentre usura e estorsione rimangono episodi isolati nel nostro territorio. Tre le categorie maggiormente oggetto delle attenzioni dei malviventi: i gestori degli impianti di distribuzione di carburante, i tabaccai e i titolari delle gioiellerie.
“Dal 1998 a oggi la situazione ha subito un drastico peggioramento - ha spiegato Sergio Rebecca, presidente provinciale della Confcommercio, nel corso della conferenza di presentazione alla stampa dell’indagine svolta dall’Associazione - : se tre anni fa il 26 per cento degli intervistati dichiarava di aver subito un furto o una rapina, nel 1999 la percentuale era già salita al 33 per cento. Ma è stato il 2000 l’anno nero sul versante criminalità, con il 41 per cento di operatori “visitati” dai malviventi”.
Quasi tutte le vittime di ladri e rapinatori hanno presentato regolare denuncia alle autorità. Tuttavia, a distan-za anche di parecchi mesi, solo il 10 per cento dei malviventi è stato individuato, il 4 per cento arrestato e un ma-gro 3 per cento condan-na-to. Ma l’83 per cento dei commercianti non ha la mi-ni-ma idea dell’esito della denuncia.
Dato, quest’ultimo, che giustifica la risicata suffi-cienza raggiunta dalle forze dell’ordine nella classifica della fiducia posta dai negozian-ti nei confronti di chi do-vreb-be proteggerli. Se Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza ottengono un pun-teg-gio di sei su dieci, però, è significativo come la fiducia nei confronti della vigilanza privata sia in netta ascesa, raggiungendo addirittura il livello di 5,05 punti su dieci: gli operatori del settore, dunque, non ritengono sufficienti le forze dell’ordine presenti sul territorio e ten-do-no ad “arrangiarsi”, indivi-duando sistemi alternativi di protezione.
“Non vogliamo lanciare atti di accusa nei confronti delle forze dell’ordine, che, anzi, nel vicentino lavorano benis-simo - precisa Rebecca - . Il problema è che sono poche le persone preposte a tali compiti e non possono certo fare miracoli. La speranza è che nell’agenda del prossimo Governo sia inserito il potenziamento degli organici dei Carabinieri e della Polizia, con un occhio di riguardo per la nostra provincia, snobbata da troppo tempo”.
Così, i questionari mettono in rilievo come la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali si sia dotata, con il passare del tempo, di sistemi di allarme, telecamere e servizi di vigilanza privata e, nei casi in cui ancora siano sprovvisti di sistemi di controllo e di sicurezza, li installerebbero immediatamente se a tale scopo fossero approntati adeguati incentivi economici.
“Il fatto è che non dovrebbero essere solo i singoli imprenditori a rimboccarsi le maniche e a darsi da fare per evitare gli episodi di criminalità - continua il presidente della Confcommercio provinciale - . Siamo convinti che toccherebbe alla Stato fare qualcosa di più sul fronte della sicurezza. Se a Vicenza l’economia si è sviluppata a un ritmo incredibile, non riusciamo a capire perché gli organici delle forze dell’ordine siano rimasti fermi. I segnali che ci arrivano dagli associati sono inequivocabili: piuttosto che rischiare la pelle per pochi milioni di lire, molti stanno pensando di chiudere”.
L’ultimo dato preso in considerazione dall’indagine è relativo alle polizze assicurative stipulate dagli operatori del commercio, del turismo e dei servizi allo scopo di tutelarsi contro i furti. Il 53 per cento degli intervistati ha dichiarato di non ri-te-nerle necessarie, anche se, tra chi ha scelto di assicurarsi, l’82 per cento ha ottenuto un risarcimento in seguito all’episodio criminoso.
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