PREALPI VICENTINE, UN FUTURO NEL TURISMO
Nr. 10 del 29/05/2001
Presentate nel corso di un convegno le strategie per lo sviluppo dell’area
Il turismo? Una risorsa tutta da scoprire anche per un’area della nostra provincia, l’Altovicentino, ad alto tasso di industrializzazione. Basta infatti uscire un po’ dai centri maggiori ed avventurarsi magari verso l’altopiano di Tonezza, per riscoprire bellissimi scorci di natura finora praticamente sconosciuti agli itinerari turistici tradizionali. E proprio per parlare del rilancio di un’area, quella delle prealpi vicentine, che ha molte possibilità di sviluppo, l’Associazione Mandamentale Commercianti di Schio Confcommercio - per iniziativa del presidente Maurizio Miatto, del direttore Marco Amendola e del consigliere Armando Cunegato - ha organizzato il convegno: “La rinascita turistica delle Prealpi Vicentine: un tesoro naturalistico e culturale da riscoprire”, tenutosi nella sala Don Bosco ad Arsiero. “Piatto forte” del convegno, la presentazione in anteprima del Master Plan sulle strategie di sviluppo turistico della zona, redatto dall’Ister (l’Istituto per il Terziario della Confcommercio) e commissionato dalle tre comunità montane abbracciate dalle prealpi vicentine (Agno-Chiampo, Alto Astico-Posina, Leogra-Timonchio).
Di particolare rilievo, poi, gli interventi dei relatori. L’assessore regionale per le politiche del turismo Floriano Prà ha sottolineato come tutta la montagna veneta rappresenti una risorsa turistica importantissima. Prà ha invitato amministratori e operatori turistici dell’area ad uscire da una mera ottica provincialistica: “Le nostre zone - ha sottolineato - vanno promosse ovunque, senza restare legati al proprio territorio. Le risorse economiche per la gestione delle politiche turistiche legate alla montagna ci sono - ha aggiunto Prà - Sta alle provincie mettere in campo azioni di sostegno e rilancio per queste aree”.
La parola è dunque passata a Dino Secco, assessore provinciale alle attività produttive e alle politiche per i patti territoriali e le comunità montane. Secondo Secco le risorse stanziate dalla Regione sono sicuramente importanti, ma gli operatori devono approfittare di queste opportunità facendosi promotori e protagonisti di progetti mirati e ben articolati.
In questo senso, lo strumento più idoneo per un reale rilancio delle prealpi vicentine è il patto territoriale, illustrato, nella sua relazione, da Massimo Picciolato della Direzione programmazione della Regione Veneto. Per i patti territoriali la Regione ha messo a dispozione circa 100 miliardi, ha spiegato Picciolato, una cifra importante che potrebbe creare 5 mila nuovi posti di lavoro legati al settore turismo.
“Occorre ora spingere sull’acceleratore - è stato il commento del presidente provinciale della Confcommercio Sergio Rebecca - ed è per questo che assicuriamo il nostro sostegno a tutti e cinque i patti territoriali fino ad ora costituitisi nel Vicentino, fiduciosi che possano essere la carta vincente perché aggregano, per la prima volta, così tante forze attorno ai medesimi obiettivi”. Una posizione, questa della Confcommercio, apprezzata dai tre presidenti delle comunità montane dell’area Arcadio Refosco, Bruno Scalzeri e Renato Grotto e che si è tramutata in un’azione comune per la realizzazione del Mater Plan di area redatto dall’Istituto per il terziario. “Si tratta - ha spiegato Francesca Coppola dell’Ister, durante la presentazione dello studio - di un vero e proprio censimento delle attuali risorse turistiche delle prealpi vicentine, una diagnosi complessiva dello stato di “salute turistica” della zona, con indicazioni pratiche delle strategie da mettere in campo per un effettivo rilancio dell’area”.
Cosa dice il Master Plan dell’Ister
In effetti il Master Plan elaborato dall’Ister analizza i punti di forza e i punti di debolezza dell’offerta turistica delle prealpi vicentine attraverso la creazione di un data base delle risorse disponibili, un focus con gli operatori locali e un’analisi delle attuali tendenze del settore turismo.
Il risultato è l’elaborazione di una strategia di sviluppo turistico dell’area. Quattro sono, secondo gli esperti dell’Ister, le risorse delle prealpi vicentine spendibili in termini turistici. Prima di tutto la natura: l’ambiente montano può offrire l’occasione per una vacanza relax con “appendici” didattiche. Quindi il così detto “turismo attivo”: proposte incentrate sulle attività sportive praticabile nell’area sia d’estate che d’inverno.
Poi la cultura: in particolare per i temi inerenti la Grande Guerra, lo sviluppo industriale e la civiltà rurale. Infine le terme, con l’offerta di soggiorni benessere concentrati nel polo di Recoaro. Il Master Plan Ister, che sarà oggetto di una successivo incontro di presentazione e appofondimento, è stato particolarmente apprezzato dagli operatori dell’area, che vedono nel rilancio turistico un’opportunità di crescita di tutta la zona. Anche perché, come ha affermato il presidente Sergio Rebecca: “Il turismo si avvia ad essere la principale attività produttiva di inizio terzo millennio ed una delle principali chiavi di lettura delle caratteristiche e dell’evoluzione della società”. Chi dunque possiede delle risorse in questo campo, anche se fin’ora poco sfruttate, non può lasciarsi scappare l’occasione di tramutarle in una ricchezza a beneficio di tutti, turisti e popolazione residente.
Diego Trevisan
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