ORECCHINI, NESSUN PROBLEMA PER I BUCHI
Nr. 12 del 26/06/2001
La circolare che regolamenta l’attività di piercing prevede una deroga per le tradizionali applicazioni di monili
I titolari di gioiellerie e negozi di bigiotteria non dovranno frequentare alcun corso di formazione.
Per il futuro la Regione si riserva comunque di emanare specifiche modalità igienico-sanitarie
Negozi di gioielleria e bigiotteria possono dormire sonni tranquilli. Almeno per i prossimi 12 mesi non sarà loro richiesto di frequentare alcun corso di formazione professionale per praticare dei semplici fori per orecchini nei lobi dei loro clienti.
La problematica era nata in sede di stesura di una circolare regionale mirata a regolamentare lo svolgimento dell’attività di tatuaggio e piercing, che in prima battuta imponeva restrizioni anche per la semplice perforazione del lobo dell’orecchio. Il pronto intervento della Confcommercio ha permesso di modificare il provvedimento prima della sua effettiva emanazione. Così la circolare allegata alla D.G.R. n. 1245 del 17 maggio scorso prevede una specifica deroga per gli esercizi commerciali in cui vengono eseguite tradizionali applicazioni di monili. Questa deroga è stata temporalmente individuata in 12 mesi, entro i quali la Regione dovrà emanare apposite modalità igienico-sanitarie da rispettare per questo servizio offerto ai clienti. Le prescrizioni, assicurano in Regione, dovrebbero essere molto più semplici rispetto a quanto stabilito per chi esercita attività esclusive di tatuaggio e piercing. Sempre su segnalazione della Confcommercio, poi, è stata concessa una deroga anche per la perforazione del lobo ai minori, ovviamente con il consenso di chi esercita la patria potestà.
Le misure preventive di tutela della salute per i laboratori di tatuaggi e piercing rimangono invece precise e severe, anche perché è forte l’attenzione al fenomeno e ai rischi di diffusione di infezioni e patologie collegate a queste pratiche. Ecco allora che gli operatori dovranno d’ora in poi esercitare all’interno di locali che rispettino determinati standard igienico sanitari. Ma soprattutto dovranno frequentare uno specifico corso di 90 ore (previsto dal D.G.R. n. 693 del 23 marzo 2001) con esame finale dell’idoneità sanitaria per l’esercizio dell’attività. A questo percorso formativo dovranno partecipare tutti, chi già esercita e chi intende aprire un nuovo laboratorio. Chi è in possesso della qualifica professionale di estetista, comunque, avrà riconosciuto un credito formativo. Lo scopo del corso - che sarà svolto nelle Ulss di Padova, Venezia e Verona - è quello di fornire una preparazione sanitaria di base a chi esercita questo tipo di attività: il programma formativo parte infatti da informazioni generali sulle mucose e sulla cute per approfondire poi temi specifici come la disinfezione, i principali rischi per la salute connessi ai tatuaggi e al piercing, la sterilizzazione dei materiali.
In attesa dell’istituzione dei corsi, la circolare regionale di recente emanazione prevede un’autocertificazione delle conoscenze delle norme igienico-sanitarie da parte degli operatori del settore. In ogni caso, vengono già da subito stabilite alcune misure e prescrizioni igienico-sanitarie di massima da rendere immediatamente operative, come l’utilizzo di guanti e strumenti monouso, il divieto di tatuaggio su viso, e di piercing su palpebre, lingua labbra e seno.
Ma qual è la consistenza del fenomeno piercing e tatuaggio nella nostra regione? Un’indagine regionale ha riscontrato che questa pratica è discretamente diffusa sul nostro territorio, “anche se la sua entità precisa risulta di difficile determinazione in presenza di una quota rappresentata dal sommerso e caratterizzata dall’esercizio abusivo di tali pratiche”. La realtà dunque non è omogenea, basta però guardarsi bene attorno per rendersi conto che i ragazzi sono particolarmente attratti da una moda che sembrava inizialmente destinata a pochi appassionati e che si è invece allargata a macchia d’olio, modificando abitudini e costumi di un’intera generazione.
A questo proposito va detto comunque che la circolare Regionale stabilisce il divieto di effettuare procedure di tatuaggio e piercing in soggetti di età inferiore ai 18 anni.
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