IL FEDERALISMO FISCALE IN MATERIA DI ICI PUO’ DIVENTARE UNA REALTA’
Nr. 21 del 20/11/2001
Annunciata la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc
Il federalismo fiscale in materia di Ici potrebbe presto diventare una realtà. Almeno secondo le dichiarazioni espresse dal presidente dell’Unione dei Comuni vicentini, Gianfranco Signorin, che, nei giorni scorsi, ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc, destinato a proporre e a individuare le soluzioni più adeguate a risolvere la spinosa questione dell’armonizzazione dei diversi comportamenti delle amministrazioni comunali nell’applicazione dell’Ici.
Un impegno di grande rilevanza - è il commento che giunge dalla Confcommercio provinciale - e che tutti auspichiamo non rimangano vuote parole sulla carta. Non è la prima volta, infatti, che i sindaci affermano di voler recepire le indicazioni provenienti da coloro che in concreto svolgono le attività di calcolo e di liquidazione dell’Ici (CAF e professionisti in prima linea), salvo poi lasciar cadere tutto nel dimenticatoio. Lo dimostra il fatto che l’Associazione del commercio, del turismo e dei servizi della provincia di Vicenza, già negli anni scorsi, si era attivata per denunciare una situazione divenuta ormai insostenibile. Ma le numerose lettere inviate tanto all’ANCI nazionale e regionale quanto a tutti i sindaci dei Comuni della Provincia di Vicenza (l’ultima è datata settembre 2000) non hanno mai ricevuto risposta.
Ora che a sollevare analoghe critiche sono i sindacati che maggiormente rappresentano i lavoratori dipendenti (Cgil, Cisl, Uil), finalmente sembra che qualcosa si stia muovendo. Ma tali sindacati non sono certo stati i primi a denunciare le difficoltà che i cittadini si trovano a dover affrontare ogni qualvolta si presentano agli sportelli delle amministrazioni locali per assolvere all’obbligo di versamento dell’Imposta Comunale sugli Immobili.
«Il corretto adempimento di tale imposizione è divenuto ormai un compito talmente impegnativo da far tremare i polsi anche al più esperto tra i soggetti che svolgono l’attività di consulenza e di predisposizione delle dichiarazioni Ici - si può leggere nell’ultimo di una lunga serie di comunicati inviati dalla Confcommercio all’Anci Veneto sulla questione - . L’assistenza da parte dei C.A.F. degli studi professionali e delle associazioni di categoria ha raggiunto livelli di complessità operativa non più sostenibili. Ferma restando l’intangibilità della sfera di autonomia impositiva dei singoli comuni quanto agli importi delle aliquote e delle detrazioni di imposta applicabili, è assolutamente auspicabile che sulle procedure meramente formali venga adottata una disciplina uniforme su tutto il territorio. In gioco, infatti, sono la trasparenza dei rapporti fra contribuenti ed enti impositori e la credibilità di un federalismo fiscale che, purtroppo, si sta trasformando in un miope e dannoso campanilismo comunale. In sintesi, il problema da risolvere non è tanto di primogenitura delle critiche sulla attuale impostazione dell’Ici, ma, piuttosto, della affermata volontà degli enti locali a recepire e a tradurre in pratica quanto suggerito dagli operatori del settore che, in definitiva, sono i veri conoscitori del pianeta Ici».
Le proposte avanzate dalla Confcommercio consistono in:
• codificare le diverse tipologie di immobili e di situazioni, adottando una tabella comune per tutti i Comuni del Veneto, con l’obiettivo di fornire uno schema che permetta al contribuente di conoscere e applicare le delibere nel modo più semplice possibile;
• utilizzare modulistica standard, approvata a livello ministeriale per qualsiasi adempimento legato all’Ici;
• individuare un’unica data (ad esempio lo stesso termine stabilito per la dichiarazione dei redditi) per tutti gli adempimenti inerenti l’Ici;
• individuare una struttura nazionale o regionale che faccia da collettore dei versamenti, superando le gestioni locali delle singole tesorerie comunali.
«Come si potrà notare i sindacati, in realtà, non hanno avanzato proposte molto diverse da quelle suggerite dall’Ascom provinciale. Eppure l’Unione de Comuni vicentini ha deciso di collaborare solo con tali enti per semplificare la disciplina dell’Ici - commenta Andrea Gallo, direttore della Confcommercio - . L’importante, in fondo, è che il risultato finale venga raggiunto e che la vita dei cittadini diventi meno complicata».
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