RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
Confcommercio Veneto Notizie

TURISMO, INTERVENIRE PER SCONGIURARE IL TRACOLLO

Nr. 20 del 26/11/2001

Gli aiuti promessi al settore troveranno posto nella Finanziaria ancora in discussione
Confturismo chiede al Governo l’immediata approvazione di un pacchetto di misure anticrisi

E’ stata confermata la manifestazione indetta dalle Fiavet Confturismo, la Federazione italiana delle agenzie di viaggi, insieme alle altre associazioni di rappresentanza degli agenti di viaggio per oggi, martedì 6 novembre, a Roma.
La protesta giunge al termine di una lunga serie di incontri a livello confederale e governativo, ma anche di un infinito elenco di proposte e di iniziative avanzate dalla categoria per fronteggiare la difficile crisi che vede il settore del turismo protagonista involontario in seguito agli attentati terroristici agli Stati Uniti dell’11 settembre scorso.
«Si è fatto un gran parlare della necessità, da parte del Governo italiano, come sta accadendo in tutti gli altri stati europei, di tendere la mano a un comparto che rischia seriamente il tracollo - ha spiegato il vice presidente della Fiavet Confturismo, Giuseppe Cassarà - . Ma in concreto ancora nulla è stato fatto e mentre si pensa alla cura il malato muore. Questa manifestazione è stata indetta per far capire a chi di dovere che il comparto non è per nulla soddisfatto di come procedono le cose: il settore ha urgente bisogno di uscire dalla situazione di stallo in cui si trova da ormai quasi due mesi e per evitare che i danni diventino irrecuperabili non possiamo certo aspettare i tempi e le lungaggini burocratiche che accompagnano la legge finanziaria. Qui sono urgenti provvedimenti immediati».
E se l’Esecutivo promette da una parte lo stanziamento di cento miliardi di lire, da distribuire nei prossimi due anni, a beneficio della categoria, senza per ora stabilire particolari indicazioni sulle modalità degli interventi da portare a termine, gli agenti di viaggio, in attesa di decisioni concrete, ribadiscono la piattaforma di richieste già avanzate qualche tempo fa (vedi box «Le richieste del settore»).
Il quadro a tinte fosche tracciato dal vice presidente della Fiavet Confturismo non è solo il frutto di timori infondati o di paure generate dal clima di allarmismo imperante nelle ultime due settimane. A parlare, sono, piuttosto, dati concreti, registrati in seguito a indagini realizzate tra gli addetti ai lavori.
In una lettera inviata lo scorso 2 novembre dal presidente di Confturismo, Sergio Billè, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, Billè chiedeva l’approvazione urgente di misure anticrisi per il settore turistico.
«E’ necessario e urgente - si legge nella lettera - reperire le risorse economiche da destinare al pacchetto di misure in favore del turismo, affinché le imprese del settore possano far fronte alla crisi conseguente al conflitto internazionale». Billè sottolinea come «le stime dei mancati arrivi previsti nell’ultimo trimestre dell’anno, pari a 2,5 milioni di stranieri, determineranno una perdita di ricavi turistici pari a 610 miliardi di lire, l’equivalente della retribuzione annua di 21.000 addetti nelle imprese del settore».
Ad aggravare le previsioni contribuiscono, poi, quei seimila posti di lavoro a rischio nel settore turismo, come spiegato dal presidente della Fiavet Confturismo, Antonio Tozzi: « E’ allarme rosso: il 42 per cento dei pacchetti turistici prenotati è stato cancellato e si prevede, per le agenzie di viaggio, un calo di fatturato, nei prossimi tre mesi, compreso tra il 52 e il 55 per cento. Sono dati che parlano da soli».
I presidenti delle associazioni che raggruppano gli operatori del comparto, non usano certo mezzi termini per illustrare una realtà ai limiti del collasso, ma che sarà in grado di riprendersi se verranno prese le giuste decisioni. «Le nostre sono aziende che introitano margini estremamente esigui rispetto al valore dei servizi che vendono - spiegano i presidenti in una nota congiunta - . In pratica siamo costretti a raggiungere volumi di vendita altissimi per avere una remunerazione in linea con i più contenuti parametri. Eppure, in tutti questi anni, siamo riusciti a crescere e portare avanti aziende sane, che non hanno vissuto di contributi assistenzialistici e che hanno dato un contributo considerevole all’erario dello Stato».
Dall’11 di settembre però tutto è cambiato. «Proprio la particolare struttura dei nostri costi e ricavi - proseguono i presidenti di categoria - non ci consente di registrare soste nelle vendite: pochi giorni di fermo vogliono dire niente utile, oltre un mese equivale a perdite secche. In questo frangente le istituzioni devono prendere atto della nostra richiesta di aiuto e farsene carico. Dopo essere restati l’ultimo comparto del turismo con l’aliquota IVA più alta (20%), ora vogliamo lo Stato dalla nostra parte. Sappiamo che la voglia di viaggiare non si è assolutamente spenta nei nostri clienti e, se il governo concretizzerà subito quell’attenzione che ci auguriamo ci stia riservando, saremo pronti a ripartire investendo più di prima nella nostra attività».


A ROMA IL PUNTO VENETO
Vetrina promozionale per la nostra regione

E’ stato chiamato «Punto informazioni turistico promozionali», una vetrina di promozione e commercializzazione inaugurata a fine ottobre a Roma nella centralissima via del Babuino. Il Punto Veneto è il frutto della collaborazione tra la Regione e il Touring Club Italiano con il quale è stata sottoscritta una specifica convenzione valida tre anni. L’inaugurazione è avvenuta in un momento delicato per il turismo, toccato duro dai tragici eventi dell’11 settembre e dalla guerra.
«Nei momenti di difficoltà ci sono aziende pavide - ha detto il presidente della Regione Giancarlo Galan - che ritraggono gli investimenti e aziende coraggiose e fiduciose dei propri mezzi che investono. Il turismo veneto è una di queste ultime: una grande azienda da 20 mila miliardi di fatturato che in questo periodo spinge ancora di più sull’acceleratore».
Il Veneto, con circa 55 milioni di presenze, è stato nel 2000 la prima regione turistica italiana e si avvia ad esserlo anche per il 2001: a fine anno, secondo le proiezioni effettuate dopo la stagione estiva e, per la verità prima degli attentati negli Stati Uniti, le presenze dovrebbero raggiungere i 57 milioni, l’obiettivo come anticipato dal presidente Galan, è di raggiungere i 75 milioni di presenze nei prossimi 5 anni. Il Governatore del Veneto ha quindi anticipato che la Re- gio- ne aprirà un ufficio di promozione in Germania, mentre a luglio è in programma a Venezia la fiera Veneto For You.
«La manifestazione - ha specificato l’assessore regionale al Turismo Floriano Pra - si svolgerà dal 3 al 6 luglio 2002 e guarderà in modo particolare al mercato europeo. Hanno già dato l’adesione 400 agenzie di viaggio e 200 giornalisti».
Tornando al Punto allestito a Roma, «il Veneto - ha precisato Pra - ha a disposizione una vetrina che verrà di vol-ta in volta allestita con elementi caratterizzanti le diverse offerte settoriali, dalla mon-tagna, alle terme, alle città d’arte, ai laghi, fino al mare e spazi interni affidati a perso- na- le della regione e, a turno, ai diversi Consorzi di Promo- zio- ne Tu-ristica sia pubblici che privati. Non va poi sottovalutato che l’accordo con il Touring garantisce al Veneto la presen-za con i suoi materiali promozionali anche nelle sedi Touring di Milano, Bari e Napoli.
Il presidente del Censis, che alla cerimonia di inaugurazione era in rappresentanza del Tci, da esperto conoscitore della realtà economico-sociale del Veneto e del nord-est, ha espresso la sua convinzione che il Veneto può rafforzare ulteriormente la sua supremazia nel panorama del turismo italiano per tre motivi: «Il primo motivo - ha detto De Rita - è che sta finendo la capacità adattativa delle mete lontane e il Veneto ha tutto da guadagnarci; il secondo è legato al fatto che sta esaurendosi l’era del turismo monotematico e nessuno, come il Veneto, può proporre un’offerta così variegata e integrata; infine si sta sempre più accentuando la voglia del cliente di diversificazione dei territori e in Veneto le subarticolazioni regionali del turismo sono fortissime».

Torna alla pagina precedente

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina