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Confcommercio Veneto Notizie

2002: EUROCONFERME E TURISMO DA RILANCIARE

Nr. 01 del 15/01/2002

Il presidente della Confcommercio vicentina Sergio Rebecca fa il bilancio del 2001 e traccia le previsioni per il prossimo anno
Benessere diffuso, disoccupazione ai livelli minimi ed economia diversificata mettono al riparo Vicenza dal rischio recessione

«E’ stato un Natale discreto, a livello di consumi, quello appena trascorso dai vicentini. Non certo eccezionale, ma nemmeno oscurato dalle tinte fosche della crisi internazionale, come prevedevano gli analisti qualche settimana prima, dopo i tragici attentati che hanno colpito il cuore degli Stati Uniti. Neanche l’interferenza di ordine psicologico, dovuta alla eliminazione della valuta nazionale, che è stata sostituita dall’euro, ha rovinato le feste di chi vive nella nostra provincia».
A sostenerlo è Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio vicentina, che indica tre fattori determinanti quali punti di forza dell’imprenditoria e del terziario locali: «A Vicenza possiamo contare su un benessere diffuso, su un tasso di disoccupazione ai minimi livelli e su un tipo di economia, che si può definire diversificata, che ci mette al riparo dai timori altrove giustificati di un inizio di recessione. Ci saranno sicuramente alcuni spostamenti nei consumi, ovvero determinate merceologie, che fino allo scorso anno non avevano particolari problemi, potrebbero trovarsi un po’ «contratte», mentre altre si riveleranno in crescita. Per il 2002, relativamente al settore commercio, credo l’andamento del comparto risentirà dell’impatto euro. Dati certi ancora non ne abbiamo, ma dal valore medio del volume delle scorte, che a noi risulta essere preminente nel settore, avvertiamo una certa prudenza degli operatori, relativamente al primo periodo dell’anno, proprio in virtù dello start up della nuova moneta. Un indice più significativo della vivacità economica del comparto sarà, quindi, possibile solo a primavera, quando si potrà valutare la propensione agli ordini di merce, questa volta privi di «europaure». Per la distribuzione all’ingrosso, le previsioni confermano il cambiamento in atto, ovvero sempre più il grossista ridurrà i tempi di consegna delle mer- ci aumentando, invece, il numero degli ordini di riassortimento e di fornitura».
Il settore più in difficoltà è sicuramente quello turistico, soprattutto nel periodo attuale, dopo il piccolo risveglio di prenotazioni per le vacanze natalizie, e per quanto riguarda i pacchetti viaggio con destinazioni lontane. «Ma ne sta traendo beneficio il turismo «domestico», ovvero le mete montane e le capitali europee - precisa Rebecca - anche se, ovviamente, questo non basta a riavvivare un settore che ha visto dimezzato il proprio giro d’affari e per il quale, unendoci agli appelli di Confturismo, abbiamo chiesto provvedimenti urgenti per evitare, soprattutto, tagli all’occupazione».
L’altro settore che rientra nell’ambito delle attività che fa riferimento a Confcommercio è quello dei servizi. Negli ultimi cinque anni le imprese vicentine del comparto sono cresciute del 30 % e il trend è tuttora più che positivo. «E’ senza dubbio il settore della nostra economia più dinamico, formato sostanzialmente da piccole imprese, per loro stessa natura innovative e flessibili. Siamo convinti che vi siano ancora interessanti prospettive in cui le imprese possano generare e crescere, soprattutto su nicchie di servizi specializzati, nell’informatica, nei servizi professionali di consulenza e di facilities, contribuendo così a dare una ulteriore accelerazione al consolidamento verso un’economia decisamente postindustriale e fortemente terziarizzata».
In generale, quindi, il bilancio 2001 si chiude senza evidenti variazioni rispetto allo scorso anno, se non per la grande attività di preparazione che ha più o meno coinvolto tutti quanti in vista dell’introduzione della moneta unica europea.
«Grazie a una minuziosa opera di formazione e di aggiornamento svolta dalla nostra Associazione soprattutto nel corso degli ultimi mesi, possiamo affermare che gli addetti ai lavori, i commercianti, non hanno avuto particolari difficoltà ad affrontare il cambiamento della moneta, a parte una inevitabile corsa all’approvvigionamento negli ultimi giorni del 2001 e nella prima settimana del 2002 - spiega Sergio Rebecca -. Credo che ci assueferemo alla nuova moneta più in fretta di quanto pensiamo e che a più di qualcuno rimarrà comunque qualche legittimo dubbio: penso ai timori dei commercianti sulle quantità di scorte da effettuare e sugli adeguamenti dei meccanismi che regolano i prodotti promozionali e le offerte speciali. Già in queste prime settimane del 2002, però, si potrà avere una percezione veritiera delle reazioni dei consumatori e gli operatori capiranno la via corretta da seguire. Euro a parte, sono comunque convinto, alla luce di alcuni indicatori, che il prossimo dovrebbe essere tutto sommato un anno normale per chi lavora nel settore del terziario, a patto che le incognite legate alla criticità degli scenari politici attuali trovino una positiva soluzione».

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