RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
Confcommercio Veneto Notizie

BILANCIO REGIONALE: STANZIAMENTI INSUFFICIENTI

Nr. 02 del 29/01/2002

Anche Commercio Turismo e Servizi risentono della ristrettezza delle disponibilità finanziarie
Sono aumentati i capitoli di spesa con fondi comunitari e ridotti quelli specifici di settore. Per questo Confcommercio ha chiesto che in sede di assestamento vengano assegnati ulteriori, necessari fondi alle leggi a beneficio del comparto

Il bilancio di previsione per l’anno 2002, approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale, ha in parte mortificato le attese degli operatori, vista l’esiguità di alcuni capitoli di spesa.
Guardando le cifre che vanno a finanziare le leggi regionali a favore del comparto del commercio, del turismo e dei servizi emerge sia la disponibilità della Regione a sostenere tali settori, sia la po-ca efficacia di determinate poste di bilancio, se rapportate ai rispettivi obiettivi previsti. E’ il caso del Fondo di rotazione della L.R. 1/99 che agevola l’accesso al credito alle piccole e medie imprese del commercio e dei servizi che intendono ammodernare o ampliare la propria struttura, o della L. R. 11/2000 che prevede le stesse agevolazioni per le aziende del turismo. In ambedue i casi, il previsto fondo di rotazione può diventare strumento finanziario capace di autofinanziarsi ed innescare, una volta a regime, un importante circolo virtuoso, solo se può contare su adeguate cifre. Ad esempio, nel 2001 lo stanziamento relativo al fondo della legge per il commercio è stato di 19,5 miliardi di lire, somma già esaurita nel corso del mese di aprile; per il 2002 la Regione ha messo a disposizione 4 milioni di euro, pari a circa 7,7 miliardi di lire, e 1.033.000 e (equivalenti a 2 miliardi di lire) per il fondo rischi di Confidi, cifre ben lontane da quelle inizialmente previste per mettere in moto il meccanismo di autoalimentazione del fondo.
Sicuramente insufficienti rispetto alle richieste provenienti dalle aziende risulteranno i fondi stanziati per la L. R. 16/98 sulla qualità nel terziario. Da quando la Regione si è impegnata a sostenere la certificazione delle aziende del comparto, oltre 300 imprese venete hanno intrapreso il percorso di qualità usufruendo dei fondi regionali e una parte cospicua di queste, probabilmente, non avrebbe mai iniziato senza la certezza di poter contare su tali contributi, dati i ben noti ingenti costi cui devono sottostare le imprese per ottenere l’ambito certificato ISO. A disposizione della qualità nel commercio, turismo e servizi, per il 2002, risultano 258 mila cinquecento euro, pari a poco più di cinquecento milioni di lire, ben poca cosa rispetto al numero di imprese che attendono i nuovi bandi di finanziamento per poter iniziare il percorso della certificazione. Molte aziende, quindi, con molta probabilità ci rinunceranno, ma questo, a ben vedere, non solo penalizzerà il singolo commerciante, ma un po’ tutta la filiera, dall’industria che si rifornisce presso i rivenditori fino al consumatore finale.
Tornando alle poste di bilancio, gli altri capitoli di spesa che interessano il comparto sono:
- per il commercio: Centri di Assistenza Tecnica: 775.000 e, Delibera CIPE ‘98: 775.000 e, più 2.154.500 e di finanziamento statale, Delibera CIPE ‘96: 1.820.500 e, Obiettivo 2: 11.816.000 e.
- per il turismo: Fondo di rotazione L.R. 11/2000 5.200.000 e, Promozione turistica: 6.958.000 e, Fondi per le APT: 11.828.500 e, Fondo di garanzia: 1.000.000 e, Obiettivo 2: complessivamente 29.000.000 e.
Altra osservazione che emerge, analizzando le poste di bilancio che più interessano il comparto, è che sono stati privilegiati più gli investimenti sugli obiettivi comunitari che quelli relativi alle leggi di settore, nonostante la L.R. 1/99 e la L.R. 11/2000 costituiscano gli unici strumenti regionali di incentivazione, rispettivamente, del commercio e del turismo. Tali leggi prevedono, infatti, che i beneficiari dei finanziamenti possano essere tutte le imprese appartenenti a questi settori, mentre gli obiettivi coofinanziati dall’Unione Europea stabiliscono, invece, a priori le aree sulle quali vengono indirizzati i progetti di aiuto. Ciò significa che, in provincia di Vicenza, ad esempio, su 121 Comuni, solamente 26 rientrano nell’Obiettivo 2; nel Veneto, 210 su 581, anche se bisogna considerare che una parte significativa dei comuni esclusi è comunque ammessa ad agevolazioni europee ridotte, in quanto rientrante nel precedente obiettivo 5b.
L’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2002 è avvenuta quasi in contemporanea con la votazione della manovra fiscale, con la quale sono stati decisi un incremento pari a 0,5 dell’aliquota regionale dell’Irpef e l’aumento del 10 per cento della tassa automobilistica regionale motivati dalla necessità di reperire maggiori risorse. In tale sede i capitoli di spesa per i settori del Terziario non hanno subito variazioni rispetto alle anticipazioni della vigilia, ma gli stanziamenti per il 2002 hanno confermato l’intento del Consiglio regionale di stringere ancor più i cordoni della borsa, e non solo (ma non è certo una consolazione) per commercio, turismo e servizi. «Ho chiesto un sacrificio ai veneti - ha motivato il presidente della Regione Giancarlo Galan - per tenere alto il livello dell’assistenza sanitaria; per essere protagonisti dello sviluppo infrastrutturale; per continuare a tenere alto quello economico».
«L’accordo tra Governo e Regioni firmato l’8 agosto scorso - ha aggiunto Galan - assegna più responsabilità a queste ultime e fa sì che quelle più previdenti si siano poste il problema non solo di essere autosufficienti in materia sanitaria, ma anche di poter recitare un ruolo da protagoniste in vicende per loro importanti, e per quanto riguarda il Veneto, il problema che più ci preme è quello infrastrutturale». Una parte di questa manovra (120 miliardi di lire) andrà infatti a finanziare la costruzione della Pedemontana Veneta, un’opera stradale attesissima per la quale finora si sono spese solo parole. Il presidente Galan ha detto che il prossimo 30 giugno sarà presentato il projet financing, ovvero si saprà come verranno reperiti i fondi pubblici e privati necessari alla realizzazione. Il governo regionale pare quindi deciso a dare segnali concreti di attivismo ai propri cittadini e, attutire così, l’ondata di impopolarità che ha comunque accompagnato le ultime scelte di bilancio.
Comunque la Confcommercio ha chiesto formalmente che in sede di assestamento di bilancio vengano stanziate risorse sufficienti a continuare il percorso di crescita dei settori rappresentati.

Torna alla pagina precedente

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina