DOCUP: L'EUROPA FINANZIA PROGETTI INTEGRATI
Nr. 05 del 12/03/2002
I fondi saranno elargiti tramite la Regione. Privilegiate le azioni con obiettivo comune tra pubblico e privato
I settori del terziario interessati sono il commercio e il turismo. La prima scadenza è il 9 maggio 2002
Docup: si parte. Il progetto - Docup sta per Documento unico di programmazione - per gli aiuti comunitari a favore delle aree in ritardo di sviluppo del Veneto - diventa operativo e decolla una serie di «azioni» per il periodo compreso fra il 2000 e il 2006 che prevedono un complessivo finanziamento di 1917 milioni di euro, e cioè oltre 3 mila 700 miliardi di lire: la somma fra le più cospicue messe finora in campo per interventi concernenti il territorio regionale.
La Giunta regionale del Ve-neto, dopo aver a suo tempo approvato il Documento, ha avviato i primi due bandi: il primo riguarda l’arredo urbano e l’accessibilità ai centri urbani a supporto del piccolo dettaglio; e il secondo gli aiuti agli investimenti delle piccole e medie imprese di nuova costitu-zione a prevalente partecipazione femminile. In questo modo la Regione vara in concreto le iniziative del cosiddetto Obiettivo 2 su due fronti molto attesi come l’aiuto al commercio con la rivitalizza- zio- - ne dei centri urbani e i sostegni all’imprenditoria femminile per tutte le imprese attivate a partire dall’1 gennaio 2001.
Il bando per i centri urbani è dotato di finanziamenti per oltre 31 milioni di euro e vi possono accedere non solo Comuni, enti pubblici o consorzi di operatori, ma anche piccole imprese commerciali, esercizi polifunzionali e botteghe artigiane.
Scopo specifico del bando, che copre la misura 1.4 del Docup, è di dare nuovo respiro a tutta la rete dei servizi commerciali, con un’azione complessiva che da una parte punta alle attrezzature complementari e agli interventi di sostegno dell’offerta nei centri urbani e dall’altra alla qualificazione vera e propria degli esercizi commerciali.
Nel primo caso sono previsti contributi per il recupero, l’adeguamento e la ristrutturazione di immobili o di facciata, il miglioramento dell’arredo urbano, dell’ambiente, dell’accessibilità e del parcheggio. Nel secondo gli interventi ammissibili (i contributi in conto capitale verranno erogati nei limiti stabiliti dalle norme sulla concorrenza) riguardano: l’ammodernamento e la ristrutturazione di attività commerciali e artigianali e l’insediamento di imprese commerciali e botteghe artigiane nuove o che si trasferiscano dall’esterno. Avranno la priorità le iniziative collegate alla commercializzazione e alla valorizzazione di prodotti tipici locali di qualità.
A sua volta il bando che riguarda l’imprenditoria femminile - ed è la misura 1.1 azione B.2 - è dotato di finanziamenti pubblici pari a 3 milioni di euro e fa riferimento alla legge regionale n.1 del 20 gennaio 2000, quella per la promozione di nuove imprese, rivelatasi di notevole interesse anche sotto l’aspetto della sburocratizzazione e della snellezza procedurale.
Il bando è riservato alle imprese individuali di cui sia titolare una donna e alle società in cui le donne siano almeno i due terzi dei soci e degli organi di amministrazione, nonché proprietarie di almeno il 51 per cento del capitale sociale. I contributi - l’orizzonte di riferimento è quello dei servizi e delle attività di ricerca e innovative - potranno arrivare fino al 50 per cento dell’investimento considerato ammissibile o ammontare a un massimo di 40 mila euro.
Si potranno chiedere con-tributi per l’acquisto di mac-chinari, attrezzature, beni strumentali, comprese le spese di trasporto, impianti generali, software (con il relativo adde-stramento dl personale). Inoltre per opere edili di ristruttura-zione o manutenzione straordinaria, brevetti e licenze d’uso.
Ma attenzione: per entrambi i bandi la domanda va sempre presentata prima di effettuare le spese.
Come noto il Docup è collegato ai contributi comunitari riservati alla nuova distribuzione geografica dell’Obiettivo 2. E di tali fondi potranno usufruire 214 Comuni di tutte le province venete che si sommeranno agli altri 142 che facevano parte della precedente ripartizione e ai quali fino al 2005 verrà assicurata una parte delle risorse in regime di sostegno transitorio. Nel Vicentino i Comuni che rientrano nell’orbita dell’Obiettivo 2 sono 26, in pratica tutti quelli dell’area montana, dall’altopiano di Asiago alla fascia che da Laghi arriva fino a Recoaro e a Chiampo. Quelli in regime transitorio, ossia quelli già ammessi all’ex Obiettivo 5b, sono invece 45.
La finalità di fondo della Regione (che con un «complemento di programmazione» ha già stabilito il Piano finanziario generale oltre all’organizzazione dei progetti da incentivare) è quella di «tagliare» il più possibile le differenze che separano le varie aree del Veneto sul fronte strutturale e su quello dell’ambiente urbano diffuso. E per portare avanti questo complesso programma di sviluppo, focalizzato su tre linee direttrici (sistema produttivo, turismo e ambiente) sono stati individuati cinque percorsi preferenziali definiti «Assi». Il primo, che da solo dovrebbe coprire tre quarti dell’investimento totale, si intitola «Potenziamento e sviluppo delle imprese» e comprende alcune misure che mirano a stimolare lo sviluppo delle Pmi, e, come visto, in particolare quelle femminili. Il secondo si chiama «Infrastrutture per la competitività del sistema produttivo regionale», il terzo «Turismo e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale», il quarto «Ambiente e territorio», mentre il quinto si rivolgerà alle assistenze di carattere tecnico.
Parte insomma un grande treno finanziario che potrà trainare in modo incisivo l’economia locale nelle zone appunto più disagiate. Si calcola infatti che i progetti attivati dal Docup potranno muovere un indotto notevole, incrementando il Pil regionale dell’ 1,6 per cento. E fra l’altro non ci dovrebbero essere tempi morti. I tempi per la presentazione delle domande e l’erogazione dei fondi comunitari saranno molto serrati.
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