I COMMERCIANTI DELLA CITTA’ STUDIANO IL PIANO CROCIONI
Nr. 11 del 11/06/2002
Perché si deve ipotizzare il riposizionamento delle rete distributiva e non il potenziamento di quella esistente? Che senso ha pensare di garantire continuità alle attività commerciali della città senza conoscere, o meglio, senza coordinare le scelte che faranno i comuni della cintura cittadina? Sono queste le domande più insistenti poste dai consiglieri delle sezioni territoriali dell’Ascom di Vicenza all’urbanista Fernando Lucato che per conto della Confcommercio ha illustrato le linee guida del documento preliminare programmatico al PRG stilato dal prof. Crocioni, nel corso di un incontro che si è svolto nella sede provinciale dell’Associazione.
La riunione aveva lo scopo di informare i dirigenti di zona delle sezioni Ascom, che poi si faranno portavoce tra i colleghi commercianti, sulle scelte relative al futuro della città riguardanti il comparto commerciale e di captare dubbi e considerazioni particolari su quanto ipotizzato dal documento.
E l’incertezza sulle prospettive degli insediamenti esistenti è risultata la maggiore preoccupazione dei partecipanti all’incontro. In pratica, dopo aver constatato che l’Amministrazione intende investire molto sulla mobilità, ipotizzando forti investimenti in soluzioni alternative all’uso del mezzo privato, la domanda più ricorrente è stata: perché intervenire per servire nuove aree, invece di studiare, in modo prioritario, soluzioni in grado di risolvere i problemi legati all’esistente? I commercianti, in sostanza, guardano con preoccupazione al futuro piano regolatore e si chiedono se le attuali zone commercialmente valide della città saranno ancora tali, o se gli spostamenti di traffico e di funzioni pensate per determinate aree produrranno un inevitabile «svuotamento» che metterà a dura prova i negozi e gli esercizi, soprattutto di tipo tradizionale. Non piace, ad esempio, l’idea di trasferire alcune funzioni eccellenti dal centro storico (tribunale, uffici del comune) nella prima periferia della città; preoccupano le ipotesi di possibili applicazioni parziali del Piano Crocioni (edificazione senza servizi) che comporterebbero il forte rischio di congestionare la città. Bene, invece (e l’applicazione pratica sarebbe auspicabile partisse al più presto), la «tavola sulla effettiva allocazione del commercio», uno strumento in grado di guidare il settore verso scelte coerenti, in particolare, con quelle fatte o fattibili a livello urbanistico; in più, con la funzione di aggiornare la situazione del sistema distributivo per rideterminarne la giusta allocazione e per capire se gli standard di contorno quali, popolazione residente in zona, parcheggi, strade, servizi, ecc. risultano adatti e sufficienti a garantire la permanenza dei esercizi esistenti e la nascita di nuovi insediamenti commerciali.
«Abbiamo organizzato questo incontro – spiega il presidente della sezione del centro storico dell’Ascom di Vicenza, Luciano Pozzan – perché volevamo avere delle spiegazioni precise su determinati interventi ipotizzati nel documento programmatico stilato dal professor Crocioni. Vista la partecipazione che c’è stata, sicuramente la materia era di grande interesse e l’esigenza di essere puntualmente informati sulle possibili scelte future decisamente sentita. Apprezziamo la linea di condotta tenuta della Confcommercio sui temi in questione, poiché riteniamo che sia meglio tentare di studiare le ipotesi e discutere le possibili conseguenze a tavolino, piuttosto che intervenire su progetti già approvati, che, come l’esperienza insegna, non tardano poi a mostrare tutti i loro effetti negativi».
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