“VENETO FOR YOU”, DEBUTTO SUL MERCATO INTERNAZIONALE
Nr. 14 del 23/07/2002
Mille operatori a confronto in 6.300 appuntamenti nel primo workshop al terminal passeggeri della Marittima
“Le nuove frontiere del turismo sostenibile” è stato l’argomento dibattuto nel corso di un convegno che ha guardato alle opportunità di crescita del settore
«Veneto for You»: finalmente un’ipotesi di lavoro ambiziosa e innovativa, sulla quale misurare la nostra capacità di fare sistema per contribuire allo sviluppo del nostro prodotto turistico complessivo». A parlare è Alessandro Peruch presidente di Federalberghi e di Confturismo Veneto che esprime così apprezzamento per il primo workshop internazionale del turismo veneto che si è svolto a Venezia il 12 luglio nei 10.000 metri quadrati del nuovissimo terminal passeggeri della Marittima. 230 i compratori provenienti da 24 Paesi Europei, 800 gli operatori dell’offerta veneta e 6.300 appuntamenti prefissati nella fase organizzativa per favorire contrattazioni mirate e basate sulle effettive richieste dei buyers, che si sono trovati di fronte operatori veneti in grado di esaudirle in tempo reale. Questi i «numeri» dell’evento, che segna l’ingresso del Veneto, prima Regione turistica d’Italia (con 58 milioni di presenze nel 2001), nel panorama nazionale e internazionale delle Fiere di Marketing turistico.
Un ingresso salutato anche dall’attracco al terminal del gigantesco transatlantico «Golden Princess», che ha sovrastato con la sua presenza il padiglione panoramico delle contrattazioni, e dell’intero stato maggiore del turismo italiano: accolti dall’assessore regionale al turismo Floriano Pra sono giunti a Venezia i sottosegretari Stefano Stefani e Antonio Martusciello; il direttore del dipartimento Turismo del Ministero dell’industria Franco Vitale; il presidente e il direttore generale dell’Enit Amedeo Ottaviani e Piergiorgio Togni; il coordinatore degli assessori al turismo delle Regioni italiane Franco Amoretti (Liguria); il presidente degli albergatori italiani Bernabò Bocca; Reinhlod Messner, nelle duplici vesti di Europarlamentare e di partner della Regione Veneto nella realizzazione del Museo Internazionale delle Dolomiti aperto a fine giugno sul Monte Rite «resuscitando» un vecchio forte militare della prima guerra mondiale.
Per l’occasione si è svolto il convegno «Le nuove frontiere del turismo sostenibile», che ha delineato le nuove strategie di marketing che la Regione intende perseguire partendo proprio da «Veneto For You».
«E’ una rivoluzione nell’approccio al mercato – ha detto l’assessore regionale Prà nel suo intervento – che si basa prima di tutto sulla proposta e sulla vendita diretta di destinazioni e non di singoli esercizi, e che rovescia il vecchio approccio, tarando le azioni sulla base della domanda. Oggi nessuno dei nostri operatori si è seduto ad un tavolo contrattazioni a caso, perché sapevamo prima cosa i buyers volevano acquistare. Muoversi conoscendo le vie maestre indicate dalla domanda – ha aggiunto Pra – è la sfida culturale che da oggi in poi i nostri operatori devono accettare e vincere!».
L’assessore Pra si è poi fatto interprete delle proposte del comparto per delineare il futuro sviluppo e , rivolgendosi ai sottosegretari Stefani e Martusciello, ha chiesto sgravi fiscali (Iva in testa) per il settore ricettivo e il potenziamento dell’Enit come indispensabile momento di sintesi e promozione unitaria del Made in Italy nel mondo e come «fronting» delle azioni regionali sui singoli mercati stranieri. Pra ha chiesto anche iniziative che consentano, ad esempio, il rilancio delle azioni di destagionalizzazione dei flussi e lo sviluppo del turismo congressuale che in Veneto (in questo settore la Regione è «solo» quinta in Italia) ha grandi margini di miglioramento. Una prima risposta positiva è venuta dal sottosegretario Stefani riguardo al futuro dell’Enit. «Qui non è questione di politica - ha detto - ma di marketing, ed è giusto riconoscere che nel mondo il marchio principale di una grande azienda come il turismo è il Made in Italy, che è poi accompagnato da tutta una serie di altri marchi di qualità, come quello del Veneto. Sì quindi ad un Enit forte e operativo nella promozione di questo marchio principale nel mondo».
Al convegno ha partecipato il presidente della Faita-Confturismo Maurizio Vianello che ha focalizzato il suo intervento sulla qualità delle strutture ricettizie e le interazioni tra l’offerta turistica e il contesto ambientale. «La qualità dei prodotti dell’ospitalità- ha detto – si fonda per una parte non trascurabile anche sul complesso degli elementi dell’ambiente che caratterizzano ciascuna località turistica, ossia all’ambiente naturale, economico sociale, culturale, alla presenza di infrastrutture, alla varietà ed il livello dei servizi offerti da ciascuna categoria di operatori presenti. Occuparsi della qualità in un settore come il nostro – ha aggiunto - significa analizzare la percezione che di noi ha l’ospite e prevenire i desideri e le attese alldelle strutture, e pure adoperarsi perché quel che le circonda sia ugualmente piacevole da fruire e da ricordare».
Vianello ha quindi parlato degli strumenti operativi e normativi che il settore ha per migliorare la qualità, in particolare quelli della certificazione di qualità. Su questo ha precisato che «la certificazione non è la qualità, ne è solo l’indicatore tecnico che non è detto sia compreso e conosciuto dai nostri fruitori. Sappiamo che occorre integrare il percorso aumentando il grado di ospitalità delle aziende, rendendo l’accoglienza un costume culturale diffuso e riconoscibile in chi esercita il mestiere di ospitare».
«Se davvero vogliamo perseguire lo sviluppo di un turismo sostenibile – ha precisato - occorre in primo luogo favorire la crescita della qualità ambientale la cui importanza strategica è sotto gli occhi di tutti. L’ambiente è per chi opera nel settore turistico, una dotazione aziendale, forse la più importante. E’ sostenibile un turismo che non stravolge la natura dei luoghi, che non schiaccia le culture locali, che non omogeneizza i comportamenti, i consumi le modalità».
«E’ evidente - ha concluso Vianello – che questo assetto passa oltre che attraverso la sensibilità dei singoli imprenditori anche attraverso l’elasticità e le reattività dei partners politico amministrativi in sede locale. Qualità e patrimonio ambientale, artistico ed architettonico sono le armi di cui disponiamo per battere la concorrenza, che in ambito europeo, punta sostanzialmente sulla depressione dei costi e la massificazione dell’offerta».
Torna alla pagina precedente