MEDICINA ALTERNATIVA E OPERATORI DEL BENESSERE. IN CANTIERE UNA NUOVA ASSOCIAZIONE DELL’ASCOM
Nr. 15 del 06/08/2002
«E’ andata bene sia come affluenza e sia come contenuti. Abbiamo raggiunto il risultato che ci eravamo prefissati». Questo il commento del vicepresidente della Confcommercio Rino Filippin a conclusione dell’incontro-dibattito sul tema «Medicina alternativa o cultura del benessere» promosso dalla stessa Ascom berica e tenutosi nella sede di via Faccio. Lo scopo dell’iniziativa, senza precedenti nella nostra provincia, era quello di mettere insieme per la prima volta tutti coloro che nel Vicentino svolgono attività terapeutiche e culturali nel campo della medicina alternativa e naturale per lanciare l’idea di un organismo, collegato all’Ascom, in grado di dare visibilità e struttura a un settore che riunisce diverse professionalità ma che resta molto disomogeneo. In effetti gli operatori del benessere sono tanti ma mancano di rappresentanza associativa, e questo può diventare un rischio nel momento in cui i medici si sono accorti della rilevanza sempre maggiore di questa branca e chiedono di inglobarla fra le proprie specifiche competenze professionali. Sono pranoterapeuti, naturopati, massaggiatori, riflessologi, chiropratici, iridologi, che propongono musicoterapia, riflessologia plantare, cromoterapia, shaitsu, massaggi, tisane, medicamenti naturali. Tanti, insomma. Migliaia di operatori che in Italia richiamano cinque milioni di persone. Che non sono davvero pochi.
Da qui anche l’impegno della Confcommercio di dare tutela a un settore in cui, fra l’altro, proprio per la carenza finora di una configurazione giuridica, si registra non poco sommerso. «Fra l’altro - osserva Filippin - esso si aggancia direttamente ad attività come quella della vendita di prodotti biologici e le erboristerie che si possono definire la cassa di risonanza della medicina alternativa. E sono operatori, quindi, che agiscono a pieno regime nell’ambito dei servizi alla persona, in un’area che fa parte delle competenze della Confcommercio, e in cui perciò si può inserire un’associazione che si occupi continuativamente di questo comparto».
E’ stato lo stesso Filippin il motore dell’organizzazione dell’incontro. E ne spiega le ragioni: «Fino a poco tempo fa queste terapie del benessere erano misconosciute per non dire derise dalla medicina ufficiale. Ora invece sono state riconosciute dall’Ordine a patto però che vengano effettuate da medici. Insomma ora si parla di atto medico ma se ne vorrebbe circoscrivere la pratica ai soli laureati in medicina forse per creare nuove occasioni di lavoro a una professione che deve sempre più fare i conti con la disoccupazione. Ci si accorge ora, insomma, che questa è un’attività importante. Bene, grazie, noi, e, appunto tanti altri, lo sapevamo già. Ma di chi l’ha portata avanti finora cosa ne facciamo? E’ ovvio che in questa maniera si viene a spiazzare gente che tale attività la svolge con impegno e serietà da decenni e che dinanzi a una eventuale discriminazione vedrebbe seriamente compromesso il proprio futuro. Troppo comodo buttarsi su questo segmento ora che si è affermato dimenticandosi di chi vi ha speso anni, magari una vita».
«Il nostro - aggiunge - non vuole in alcun modo essere un attacco contro l’Ordine dei medici. Tutt’altro. Siamo convinti che medici e operatori del benessere debbano dialogare. Ma riteniamo giusto dare un riconoscimento che sia giuridico ma anche amministrativo, fiscale e previdenziale a chi questo lavoro lo fa appunto da anni con competenza e responsabilità e ha investito su una professionalità che, ripeto, è largamente richiesta alla luce del diritto che ciascuno ha della libertà di cura».
L’obiettivo è, dunque, quello di dare forma associativa a una categoria che di fatto esiste e a una professionalità sempre più richiesta con un supporto organizzativo offerto dall’Ascom. «La Confcommercio - ha detto il direttore della Confcommercio Andrea Gallo - può fungere da punto di riferimento per gruppi, associazioni, e singoli che operano nel Veneto nel campo della medicina alternativa. E questo per calamitare un numero di operatori tale da poter configurare un organismo forte e rappresentativo».
L’incontro, come detto, ha dato un primo risultato concreto. Si è formato un primo gruppo di lavoro, costituito da sette operatori e coordinato da Rino Filippin, che avrà il compito di mettere a fuoco iniziative e strategie per salvaguardare competenze, lavoro e tutto un ultradecennale patrimonio di esperienze acquisite.
Prossimo appuntamento a fine settembre: sarà quello il momento di fissare obiettivi e modalità operative. In vista, appunto, di dare via concreto all’associazione. Il traguardo è vicino.
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