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Confcommercio Veneto Notizie

L’ENERGIA COSTA. MA SI ALLARGANO LE MAGLIE DEL LIBERO MERCATO

Nr. 19 del 22/10/2002

Nel disegno di legge Marzano liberalizzate le forniture anche per le piccole imprese
In base ad uno studio Confcommercio le aziende italiane pagano il 27% in più della media europea

Si avvicina per tutte le imprese, con consumi annui di almeno 50.000 Kwh, il momento in cui sarà possibile scegliere da chi approvvigionarsi di energia elettrica. Il disegno di legge Marzano sul riordino del settore energetico ha ottenuto infatti nelle scorse settimane il via libera dal Consiglio dei Ministri e inizierà quindi il suo iter parlamentare per essere tramutato in legge dello Stato.
E proprio nel ddl Marzano, che si pone l’obiettivo di abbattere i costi energetici per famiglie e imprese e di imprimere un’ulteriore accelerazione al processo di liberalizzazione del mercato, è prevista una nuova definizione di «cliente idoneo», vale a dire di quel cliente che ha la possibilità di scegliere sul mercato il proprio fornitore di energia elettrica. In sostanza, nel nuovo testo di legge, cliente idoneo dovrebbe essere «ogni cliente finale, singolo o associato, il cui consumo, misurato in un unico punto del territorio nazionale, destinato alle attività esercitate da imprese individuali o costituite in forma societaria sia risultato nell’anno precedente, uguale o superiore a 0,05 Gwh».
Fino a oggi, infatti, poteva approvvigionarsi sul libero mercato solo chi superava 1 milione di Kwh annui di consumi energetici, soglia che dal 2003 dovrebbe già essere abbassata a cinquantamila Kwh annui.
Che il «caro bolletta» sia uno dei problemi che assilla maggiorente le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, lo rileva anche una recente indagine realizzata da Confcommercio su un campione di circa 500 mila imprese italiane del settore. Lo studio ha evidenziato come nell’ultimo anno le tariffe sul mercato vincolato siano aumentate dell’8,2%, portando il conto della bolletta media per le imprese a 778 euro mensili, ben il 27% in più rispetto alla bolletta media di un’utenza commerciale in Europa. Ciò significa che in Italia ciascun imprenditore del settore, indipendentemente dalla dimensione della sua azienda, ogni mese paga l’energia elettrica 167 euro in più rispetto ad un collega di un altro Paese Ue.
Il motivo di questa disparità, secondo l’analisi Confcommercio, è da individuare principalmente nelle attuali fonti di approvvigionamento, che in Italia sono fortemente sbilanciate verso la combinazione petrolio-gas (che copre circa il 70% delle fonti di produzione di energia elettrica). La liberalizzazione del mercato dovrebbe permettere un abbassamento dei prezzi. In questo senso alcuni passi avanti sono già stati compiuti con i consorzi, uno strumento utilizzato da alcune imprese per comprare energia elettrica, gas e servizi di comunicazione a buon mercato.
E’ il caso di Conenergy, il Consorzio Energia Veneta che opera nel Nordest, grazie anche alla collaborazione amministrativa e promozionale dell’ente servizi della Confcommercio di Vicenza. Il Consorzio, a cui hanno già aderito decine di aziende, dà la possibilità di approvvigionarsi di energia elettrica e di gas naturale nel libero mercato, ma per ora se ne possono avvalere solo le imprese che raggiungono la soglia minima di consumi pari ad un milione di Kwh.
Ora, se il disegno di legge Marzano andrà in porto, questa possibilità sarà estesa a tutte le aziende, con indubbi benefici sul fronte dei costi per la fornitura di energia elettrica.
Per maggiori informazioni le imprese interessate possono contattare gli uffici Confcommercio allo 0444 964300.

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