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Confcommercio Veneto Notizie

ZONA POMARI: SI RICORRE AL TAR

Nr. 22 del 03/12/2002

Ritenuto illegittimo il provvedimento approvato dal Consiglio Comunale
Rebecca: “Il Piano lede gravemente gli interessi degli operatori commerciali non solo della Città ma di tutto il territorio provinciale e aggrava la situazione di Vicenza Ovest”


La Confcommercio pre- an- nuncia battaglia sul Piano Pomari, il cosiddetto Piruea-Pp4, e si prepara per un articolato e puntiglioso ricorso al Tar. Nell’occhio del ciclone un provvedimento approvato recentemente dal consiglio comunale di Vicenza, quello, appunto, che riguarda il nuovo assetto della vasta area dei Pomari a ridosso di via Fermi e viale S.Lazzaro. Un provvedimento, che a parere della Giunta dell’associazione sarebbe illegittimo e verrebbe a turbare gravemente, se posto in atto, la geografia di un’area già caratterizzata dalla presenza di una grande centro commerciale. A preoccupare è un’ipotesi urbanistica che darebbe il via alla costruzione di una serie di immobili a destinazione commerciale, i quali, in tempi successivi, potrebbero sfociare in nuovi insediamenti con estese superfici di vendita.
Il pericolo c’è, e non è certamente remoto, e la Confcommercio non ha perso tempo: «In questo modo - ha sottolineato il presidente Sergio Rebecca - si ledono pesantemente i giusti interessi degli operatori commerciali non solo di Vicenza ma di tutto il territorio provinciale. Stante infatti l’attuale diffusa presenza di grandi superfici di vendita nell’hinterland cittadino, le ulteriori aperture comporterebbero irreparabilmente la già difficile sopravvivenza del commercio tradizionale e non dell’intera città e dei comuni limitrofi. E ciò è esattamente l’opposto di quanto annunciato nell’ultima campagna elettorale amministrativa e successivamente più volte confermato».
«Non solo - aggiunge Rebecca -: ma si mette a rischio tutta una zona, quella a ovest della città, già abbondantemente degradata sotto l’aspetto viabilistico ed ambientale. Se si andasse veramente avanti con questa ipotesi, le conseguenze sarebbero estremamente negative per tutti. E noi non ci stiamo. Anzi faremo di tutto per bloccare questo incredibile provvedimento che oltre tutto è contro legge».
Ora la situazione è questa. La Regione ha 90 giorni di tempo per approvare o respingere il Piruea - sigla che sta per Programma integrato di riqualificazione edilizia e ambientale - relativo alla zona dei Pomari. E, se approvato, il Piano acquisterebbe efficacia trascorsi quindici giorni dalla sua pubblicazione nel Bur regionale. Questo vuol dire che il Piruea-Pp4 potrebbe diventare operativo nel febbraio del 2003, dando la possibilità agli interessati di presentare le concessioni edilizie per edificare.
A questo punto, proprio perché la Confcommercio non potrebbe più presentare osservazioni a un provvedimento già approvato dal Consiglio comunale, l’unica strada concreta da percorrere è parsa quella del ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Veneto. Ricorso da fare entro sessanta giorni dalla pubblicazione della delibera consiliare e da motivare sul piano dell’illegittimità dell’atto. Ed è questa, dunque, la strada legale che la Confcommercio ha intrapreso. L’associazione sta preparando un documento quanto mai dettagliato e approfondito che svilupperà una serie di temi. Ma è su alcuni punti in particolare che l’associazione si batterà. Primo: lo spostamento di circa 70 metri di via Fermi appare incomprensibile in relazione al rapporto costi-benefici. Si vorrebbe, cioè, eliminare una strada pubblica realizzata in conformità al Piano particolareggiato per ricostruirla parallela poco più in là erodendo una parte del parco già previsto, a fronte dell’ampliamento del centro commerciale già esistente. E quindi, superando con questo «escamotage» un ostacolo oggi insormontabile, quello di non poter autorizzare l’ampliamento dell’attuale centro commerciale sia per la mancanza di superfici concedibili e sia per i vincoli imposti dalla Legge regionale 37 del ‘che, per questa zona prevede una opzione limitata alle sole medie strutture di vendita.
C’è poi il fatto che il Prg di Vicenza, che da questa variante risulterebbe profondamente modificato e snaturato, assegna alle zone assoggettate a Piano particolareggiato (quelle considerate strategiche per la riorganizzazione e lo sviluppo della città) il compito di reperire una quota parte degli standards pregressi. Fra l’altro la convenzione del Pp4 fa esplicito riferimento alle opere di urbanizzazione che sono a servizio di insediamenti già esistenti.
E c’è poi una importante sentenza del Consiglio di Stato, la quale, dopo aver ricordato come in 11 Piani particolareggiati la superficie complessiva destinata a opere di urbanizzazione sia di 757 mila 250 metri quadrati, attribuisce ai Piani particolareggiati di Vicenza i contenuti e la posizione normativa di Prg, in quanto la libera iniziativa dei privati in un comprensorio tanto esteso (166 ettari) potrebbe condurre, nonostante i poteri di controllo dell’ente locale, a gravi compromissioni del razionale assetto urbanistico del territorio.
Insomma, le ragioni ci sono tutte, eccome, e, da qui, la dura presa di posizione della Confcommercio che contesta il provvedimento del Comune sul piano della legittimità. «Ci opporremo comunque e fino in fondo - ha detto Rebecca -. E il ricorso al Tar é lper tutelare i tanti operatori e cittadini che rischiano di venire pesantemente penalizzati da una strategia urbanistica assolutamente incompatibile con la realtà, le dimensioni e le possibilità di sviluppo della zona».

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