TASSA RIFIUTI. VICENZA: VINCE LA LINEA DELL’ASCOMLa presa di posizione nei confronti del Comune evita la stangata
Nr. 23 del 17/12/2002
La presa di posizione nei confronti del Comune evita la stangata
In arrivo per varie attività tra cui: distributori di carburante, negozi di arredamento, concessionarie auto e moto, panifici e pubblici esercizi
Un’altra battaglia vinta per l’Ascom. Questa volta sulla «bolletta» rifiuti del Comune diVicenza. La temuta stangata, dopo la dura e tempestiva presa di posizione della Confcommercio, è rientrata. Basti pensare ai prospettati aumenti del 300 per cento per i pubblici esercizi, che, proprio grazie all’azione dell’Ascom, non hanno superato la barriera del 100 per cento. Non solo: ma arrivano degli «sconti» che renderanno meno salato del previsto il dovuto pagamento delle tariffe. Come si ricorderà l’associazione si era subito attivata nei confronti del Comune di Vicenza, chiedendo l’istituzione di un «tavolo» che mettesse assieme l’Amministrazione, l’Aim e le categorie economiche per vigilare sulla annosa (e mai risolta) questione della nettezza urbana. E in effetti l’assessore alle finanze Marco Zocca aveva provveduto ad istituire una commissione per la gestione della tariffa di igiene ambientale, come dire un vero e proprio osservatorio permanente di controllo del servizio. L’Ascom non si era però fermata qui, ma aveva segnalato prontamente alla commissione appena nominata i primi e prioritari settori di intervento: e cioè il problema dei mobilifici e dei negozi di articoli d’arredamento che occupano grandi superfici a solo scopo di esposizione, e, dunque, da inserire in una categoria a più bassa tassazione; i grandi uffici strumentali di enti non lucrativi, che producono soprattutto rifiuti costituiti da carta avviata direttamente dall’utente al riciclaggio; i banchi di vendita nei mercati, per i quali l’Aim aveva disposto una tariffa più che decuplicata a causa di una errata interpretazione del regolamento comunale. E questo senza dimenticare i bar, i ristoranti, i fioristi, i negozi di ortofrutta e altre categorie che, come detto prima, risultavano particolarmente penalizzate.
In sostanza la Confcommercio, per non provocare squilibri e soprattutto per evitare una ingiusta applicazione del tributo aveva suggerito una complessiva rimodulazione della tariffa tenendo conto delle varie tipologie commerciali, e in particolare di quelle che, pur avendo grandi metrature (e dovendo, quindi, in teoria, secondo il parametro usato dalle Aim, assoggettarsi a pagare una bolletta molto alta) producono una relativa quantità di rifiuti. Suggerimenti, questi, che sono stati presi concretamente in considerazione, tanto che la delibera comunale va a rivedere i criteri applicativi della tassa in ordine a diverse attività. E gli sconti riguardano, in particolare, distributori di benzina, negozi di arredamento, concessionari auto e moto, panifici, pasticcerie e negozi di alimentari.
Ma vediamo, più nel dettaglio, di cosa si tratta.
Per i distributori di carburante la bolletta rifiuti sarà calcolata in base alle superfici effettivamente utilizzate (e cioè l’area delle pompe coperta da pensiline, gli uffici-rivendita, i bagni, i parcheggi a pagamento), mentre per le superfici usate come officina ci sarà uno sconto del 55 per cento.
Anche per i negozi di arredamento e i concessionari di auto e moto, l’Ascom ha vinto su tutta la linea: per tutte quelle attività in cui gli spazi espositivi superino la metà dell’intera superficie, si applicherà la categorie «esposizione».
Sconti anche per panifici, pasticcerie, gelaterie, accomunate nella loro diversità dal fatto di unire il lavoro artigianale alla rivendita. Infine, le tariffe dei negozi di alimentari e generi vari verranno conteggiate in base alla categoria «plurilicenze». Si pagherà, pertanto, di meno rispetto a supermercati e centri commerciali.
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