AL VIA DUE PROGETTI DI LEGGE PER GLI OTTICI OPTOMETRISTI
Nr. 03 del 11/02/2003
Qualcosa si muove per gli ottici optometristi: arrivano due progetti di legge presentati da Forza Italia e Ds con l’identico obiettivo di regolamentarne la professione. Le proposte sono state presentate a Roma dall’on. Mario Pepe (FI) e dall’on. Grazia Labate (Ds) alla presenza dei rappresentanti delle associazioni di categoria. nel corso dell’incontro, svoltosi nella sala stampa di Montecitorio, si è evidenziato come, nonostante il 61 per cento della popolazione italiana presenti difetti visivi, la professione dell’ottico optometrista (ce ne sono circa 10 mila) risulta ancora regolamentata da una regio decreto del 1928. Una normativa, cioè, assolutamente superata e del tutto incompatibile con i progressi fatti segnare dalla tecnologia in questo importante e delicato settore. «La professione di optometrista - ha commentato il presidente di Federottica Fabio Zanacchi - è riconosciuta a livello internazionale sia nei paesi di estrazione anglosassone che in quelli della comunità europea. Essa prevede un percorso formativo a livello universitario e contribuisce all’azione di prevenzione sullo sviluppo di difetti visivi, senza quindi interferire minimamente sulle patologie dell’occhio di competenza di altre categorie professionali. «La nostra proposta di legge - ha spiegato l’on. Pepe - prevede che l’ottico optometrista, definiti gli ambiti di intervento e il relativo percorso professionale, possa svolgere un’importante funzione preventiva nei confronti del cittadino. Ed è una funzione che, se demandata alle strutture pubbliche, potrebbe comportare in termini di personale e sul piano organizzativo, un incremento di spesa per lo Stato stimata per i primi tre anni in 775 milioni di euro. Aquesta proposta di riordino professionale si aggancia quella firmata dall’on. Labate. «Grazie alle prestazioni offerte da un ottico optometrista preparato da un percorso di studi universitari, fra le quali si può annoverare la misurazione della vista, si smaltirebbero le lunghe code a cui sono costretti oggi nelle strutture pubbliche e private quanti sono affetti da disturbi della vista e hanno bisogno di interventi urgenti.»