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Confcommercio Veneto Notizie

APPRENDISTI E LAVORO NOTTURNO. IL COMMENTO DEGLI OPERATORI

Nr. 04 del 25/02/2003

Una legge attesa: finalmente risolta una situazione anacronistica

Una novità legislativa che forse favorirà la ricerca di manodopera. E’ questo che sembra ventilare l’art. 21 della «Legge Comunitaria 2002», approvata in via definitiva dal Senato nei giorni scorsi. Secondo questo intervento normativo, chi presta attività lavorativa con un contratto di apprendistato ed ha più di diciotto anni può lavorare dalle ore ventidue alle sei del mattino.
Per la Confcommercio si tratta di una preziosa novità che interessa soprattutto le aziende della panificazione e della pasticceria, oltre che quelle del comparto turistico e dei pubblici esercizi.
«E’ un provvedimento importante- precisa Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza- che nasce da una forte pressione esercitata sul legislatore da parte della Confcommercio e da Confturismo. In questo modo, in sede di stesura del testo definitivo della norma, si è potuto estendere la portata dell’esenzione oltre che alle aziende della pa-ni- ficazione e della pasticceria, un settore per il quale l’esigenza di abolire tale divieto era particolarmente sentita, anche a quelle del comparto turistico e dei pubblici esercizi. Si determina, così, una maggiore efficacia dello strumento formativo dell’apprendistato, che diventa più flessibile e risponde alle esigenze concrete delle aziende del settore. Era infatti anacronistico e sostanzialmente contrario ad una politica mirata all’incremento dell’occupazione, che giovani maggiorenni non potessero lavorare oltre le ore 22.»
Ora, con la definitiva approvazione del disegno di legge, l’art.10 quarto comma della legge 19 gennaio 1955 n.25 assumerà la seguente formulazione: «E’ in ogni caso vietato il lavoro fra le ore 22 e le ore 6 ad eccezione di quello svolto dagli apprendisti di età superiore ai 18 anni nell’ambito delle aziende artigianali di panificazione e di pasticceria, delle aziende del comparto turistico e dei pubblici esercizi.» Si dà così il via libera definitivo ad un provvedimento atteso dalla categoria, perché permette un utilizzo completo del contratto di apprendistato anche in quelle aziende che, necessariamente, lavorano con turni notturni.
Il commento di alcuni operatori del settore
«Senza alcun dubbio, questa legge rappresenta un notevole passo in avanti per noi- spiega Enrico Micheletto, panificatore e titolare d’azienda- anche se dubito che favorirà l’ingresso di nuova manodo- pera nel nostro settore. Noi siamo inevitabilmente soggetti ad una crisi che sta colpendo, in generale, tutto il comparto dell’artigianato, ed i giovani, in questo contesto, sono attratti da lavori più facili e che offrano più tempo libero. In parte io ho sopperito al problema con il reclutamento di personale extracomunitario, propenso alla manualità e che si adatta anche ai turni festivi. Una situazione molto diffusa nel Veneto: c’è lavoro ma non ci sono gli operai. Ripeto, questa legge è un segnale indubbiamente positivo ma non risolverà certo la carenza e le difficoltà di reclutamento di cui soffre il nostro settore già da qualche anno.»
«L’abolizione del divieto di lavoro notturno è, per noi, una novità positiva e quasi inaspettata - fanno sapere dall’azienda di Maurizio Zenere - quando avevamo degli apprendisti per noi era un grosso problema: alla fine, li facevamo arrivare più tardi e ci sacrificavamo noi a lavorare al posto loro, ma capisce che questo, allora, non ci portava grossi vantaggi a livello di manodopera. Insomma, quella legge creava una situazione contraddittoria che ci penalizzava pesantemente. Certo, la difficoltà di trovare apprendisti rimane: nessun ragazzo è più disposto a sacrificare il venerdì o sabato sera. Ci auguriamo, però, che questa nuova situazione legislativa favorisca l’ingresso nel settore di quei pochi che ancora sentono la vocazione verso il nostro mestiere.»
«Finalmente la legge è arrivata! Vede che tutti i nostri sforzi e le nostre pressioni sono servite? - precisa, sorridendo, Antonio Cristofani, presidente dell’Associazione provinciale panificatori - questo divieto doveva essere tolto già con la legge sull’apprendistato. Lo Stato italiano è intervenuto, ora, con grave ritardo dopo anni di contraddizioni: un ragazzo maggiorenne poteva fare l’operaio ma non l’apprendista notturno, dove sta la logica di questo ragionamento? Non ha proprio senso. Adesso gli operatori del settore devono avere un po’ di pazienza: io sono fiducioso e mi auguro che questa nuova legge favorisca l’arrivo dei giovani. Il datore di lavoro, infatti, sarà più libero di accordarsi con gli apprendisti mentre prima era costretto ad assumere lavoratori inesperti inquadrandoli comunque come operai qualificati, con costi altissimi. A questo proposito, però, vorrei precisare che la disponibilità di lavoratori extracomunitari resta un’opportunità che non può essere ignorata e costituisce una soluzione da favorire con corsi di lingua e di aggiornamento a loro riservati. L’interazione con gli stranieri è un cammino in crescita che ormai fa parte della nostra cultura: ora si devono solo abbattere quelle interferenze comunicazionali che ancora rendono difficile la convivenza lavorativa. Non trascurabile, poi, con l’abolizione del suddetto divieto, la scomparsa dell’abusivismo che, fino ad oggi, godeva di una certa diffusione anche dalle nostre parti. Adesso, finalmente, tutti potranno lavorare senza problemi e sotterfugi.»

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