VICENZA VUOLE UN FUTURO VINCENTE
Nr. 04 del 25/02/2003
In un incontro fra Giunta camerale e il presidente della Regione Galan prospettati i grandi temi di una provincia che intende restare trainante: alta velocità, aeroporto, Fiera, ricerca e commercio
Un documento di dodici pagine che delinea la Vicenza del futuro e le grandi questioni sulle quali si impernia lo sviluppo di una provincia che continua a sfornare grandi numeri ma che ha bisogno di risposte rapide e concrete alla sua domanda antica e recente di infrastrutture per continuare a restare trainante. Nelle due ore di vis-à-vis fra il presidente della Regione Giancarlo Galan e la giunta della Camera di commercio presieduta da Dino Menarin sono stati messi sul tappeto i temi sui quali si giocherà nei prossimi anni la storia futuribile di un territorio che ha tutte le carte in regola per continuare a restare vincente sul fronte dell’economia a patto che ci sia anche il sostegno della Regione. Il traguardo è possibile. Il sogno da materializzare, come lo ha definito Menarin, passa attraverso una linea mediana che lega sviluppo e territorio in nome della qualità. E le strategie della «casa comune delle imprese e dei diversi attori del mercato» sono chiare e precise. Si chiamano viabilità, ferrovia, aeroporto, fiera, commercio estero, università. «Sono i progetti di un bilancio ambizioso - ha detto Menarin - con cui si intende dare un’impostazione coerente a tutta l’area berica nella massima concertazione con la Regione».
Ma vediamo più nel dettaglio quali sono state le puntualizzazioni del presidente della Camera di commercio.
Territorio. Nell’ultimo decennio si è verificato un processo di occupazione, anche se non ordinato, degli spazi naturali che ha modificato radicalmente il tessuto ambientale. Si chiede, pertanto, una globale sistemazione del territorio per dare concretezza allo sviluppo compatibile, prevedendo un riordino «ponderato» del suo utilizzo, immaginando in tale progettualità la partecipazione attiva dei centri storici quali elementi strutturali della filiera intersettoriale, in particolare per il commercio al dettaglio e, in modo ancora più specifico, per la valorizzazione dei piccoli esercizi commerciali.
Valdastico Sud. Ancora una volta si sottolinea l’urgenza di realizzare l’opera, sia come infrastruttura di collegamento tra aree venete altrimenti penalizzate (Basso Vicentino, Basso Padovano e Rodigino), sia come asse viario in grado di smaltire un flusso di traffico crescente lungo l’asse nord-sud.
Alta velocità. Si prevede la costruzione di una linea ad alta velocità con la costruzione di un tunnel e di una stazione sotterranea a Vicenza. Fra l’altro, la soluzione, oltre a garantire la salvaguardia paesaggistica e ambientale del territorio vicentino, consentirebbe un ottimale collegamento di Vicenza e della sua realtà economica con tutto l’asse est-ovest padano.
Aeroporto. Lo scalo vicentino ha le potenzialità di una infrastruttura di collegamento per gli aeroporti di classe maggiore, attraverso un sistema di voli di linea regolari che consentano il trasferimento a Roma e verso altri importanti scali nazionali e internazionali. L’aeroporto di Vicenza non si propone pertanto come alternativo agli scali di Venezia e Verona, ma come ulteriore anello di una rete già esistente in attesa che la realizzazione della Pedemontana, del passante di Mestre e della Valdastico Sud, decongestionino il traffico veicolare nel Veneto.
Fiera. Ferma restando la separazione, del resto sancita dalle Legge quadro n.7 del 2001, fra attività di gestione delle manifestazioni e attività di gestione delle strutture, l’Immobiliare Fiera sta predisponendo un programma di ristrutturazione del quartiere fieristico che richiederà un investimento di circa 30 milioni di euro e amplierà la superficie espositiva da 70 mila a 88 mila metri quadrati.
Università. Viste le dimensioni raggiunte dal polo universitario vicentino (3 mila studenti) è molto sentita l’esigenza di fornire agli studenti servizi efficienti e moderni, fra cui un sistema residenziale e strutture per lo sport. C’è poi in programma l’attivazione di nuovi corsi di laurea: in primis quello di Economia e gestione delle piccole medie imprese.
Ricerca. E’ assolutamente necessario perseguire la via dell’eccellenza in materia di terziario avanzato a servizio delle piccole e medie imprese del Vicentino. Proprio per questo bisogna investire in risorse immateriali e intelligenza innovativa. Pertanto, in una logica di partenariato fra pubblico e privato, la Camera di commercio intende creare infrastrutture di coagulo delle funzioni innovative in materia di ricerca e di supporto dei segmenti alti dell’innovazione tecnologica, compresa l’erogazione di servizi qualificati per le imprese. E questo per realizzare un link maggiore fra università e mondo produttivo. C’è poi da potenziare le prestazioni e la messa in rete dei laboratori attualmente esistenti.
Sportello per l’internazionalizzazione. Molti operatori economici continuano ad avvicinarsi ai mercati esteri senza un adeguato know how conoscitivo per quanto concerne le potenziali aree di penetrazione commerciale. Occorre dunque procedere a una razionalizzazione dei servizi, ed è maturo anche il tempo di creare uno sportello unico attraverso una società consortile partecipata dal sistema camerale, dalle associazioni di categoria e dalla Regione.
Commercio, turismo e servizi. Il presidente Menarin si è fatto portavoce delle istanze dei membri della giunta camerale Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio vicentina, e Fiorenzo Marcato, consigliere delegato dell’Ister. Di rilievo, innanzitutto, l’azione da svolgere sul territorio per garantire che la presenza e lo sviluppo del commercio corrispondano a reali esigenze e a situazioni ambientali e urbanistiche adeguate e rispettose. C’è poi la tutela del ruolo sociale degli esercizi di vicinato e di quartiere, e dei centri storici in particolare; e, quindi, l’importanza dei piani di marketing di distretto, allo scopo di rilanciare e far decollare su basi moderne un commercio finalmente affrancato da bardature e prassi antiquate. Si tratta in sostanza di pensare in una logica intercomunale di distretto, confermando una stretta connessione fra legge urbanistica e legge commerciale Infine, è stata evidenziata la necessità di incentivare processi di qualità per le imprese commerciali e turistiche per meglio saldare il percorso che va dalla produzione al consumatore finale.
Galan ha detto che è importante fare sistema e creare sinergie. E ha anche anticipato alcune risposte. Per la ferrovia ha confermato l’intenzione di sostenere la soluzione del tunnel e della stazione sotterranea. «Non è la soluzione perfetta - ha aggiunto - ma questa non esiste. Si tratta allora di scegliere il progetto migliore, compatibile con le risorse disponibili e la capacità progettuale. La commissione regionale sta lavorando all’ipotesi del tunnel. E’ l’unica da prendere in considerazione. Però costa molto».
Per l’aeroporto Galan condivide la logica di uno scalo di collegamento. «Sarebbe pura follia pensare ad aeroporti della stessa importanza che siano a meno di duecento chilometri di distanza l’uno dall’altro».
Per la Fiera di Vicenza - che ha detto resta il fiore all’occhiello del Veneto - Galan ha auspicato un intelligente coinvolgimento dei privati per sfruttare tutte le opportunità concesse dalla normativa europea. Quanto all’ambiente per il presidente della Regione è possibile conciliare lo sviluppo economico con la difesa del territorio: «Occorre individuare le zone produttive, anche con la riconversione di quelle esistenti, le zone abitative, le zone verdi». E la ricerca - ha detto - va agganciata alle esigenze delle imprese e del territorio, in collegamento con l’università.
«C’è stata una sostanziale concordanza di vedute - ha detto al termine dell’incontro Dino Menarin - assieme alla volontà di rafforzare la collaborazione. Ora sarà importante coordinare le politiche della Regione e della Camera di commercio pur nella reciproca autonomia».
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