GARANFIDI, UN ANNO POSITIVO. IN AUMENTO OPERAZIONI E SOCI
Nr. 09 del 06/05/2003
L’assemblea annuale della cooperativa per il credito alle imprese del Terziario
In un anno 1122 richieste di affidamento per oltre 43 milioni 274 mila euro con un aumento del 13,3 per cento sul numero e del 18,8 sull’importo rispetto al 2001. E questo con una lievitazione delle garanzie prestate, che al 31 dicembre hanno raggiunto la quota, al netto dei rientri, di quasi 30 milioni 516 mila euro. Inoltre, ancora una volta, cresce il numero dei soci, che passa a 4 mila 621, con un incremento di 180 unità. Chiude con queste performances il bilancio 2002 della Garanfidi Vicenza Scarl, approvato nel corso dell’assemblea presieduta da Paolo Chiarello nella sede sociale di via Faccio. E per la cooperativa di garanzia della Confcommercio nata 26 anni fa con l’intento di facilitare l’accesso al credito delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi è un consuntivo estremamente positivo, che la proietta per operatività fra i primi Confidi del Veneto, pur in un anno piuttosto difficile sul fronte economico a livello sia mondiale che europeo e nazionale. Insomma, si può proprio dire che la Garanfidi scoppia di salute.
Come noto, gli investimenti in beni durevoli hanno avuto un andamento confortante grazie alle agevolazioni introdotte dalla Tremonti bis, determinando un maggior ricorso al credito da parte di imprese come quelle vicentine, per lo più piccole e medie che, proprio per la loro connotazione storica, e cioè il tipo di gestione familiare e la cronica sottocapitalizzazione, sono costrette a ricorrere in misura ingente al mercato del credito. E la funzione principale della Garanfidi è di fornire la proprie garanzie agli istituti di credito convenzionati per gli associati che intendono fare degli investimenti. Fra le varie agevolazioni la più rilevante è senza dubbio il Fondo di rotazione regionale introdotto dalla legge 1 del ‘99. Lo scorso anno la Garanfidi ha presentato 36 domande per un totale di 4 milioni 564 mila euro impegnando l’intero plafond dei fondi a disposizione. E per gli operatori - come è emerso dagli interventi fatti in assemblea - è stato un grande beneficio.
Altre agevolazioni sono dirette al turismo, sulla base di un’altra legge regionale, la 11 del 2000, e sia al commercio che al turismo grazie al bando di concorso che la Camera di Commercio ha rinnovato anche per il 2002 con uno stanziamento di oltre 400 mila euro. Da segnalare, inoltre, i fondi di rotazione creati dai Comuni di Asiago (un’iniziativa che risale a cinque anni fa e ha raggiunto un volano superiore ai 628 mila euro), Roana e Vicenza, questi ultimi due con uno stanziamento analogo di 51 mila euro.
Oltre ad approvare il consuntivo l’assemblea ha fissato i nuovi massimali concedibili nelle operazioni assistite: e cioè un plafond di 300 mila euro per il credito di esercizio e «finanziamenti jolly» di 75 mila euro, e un plafond di 1 milione e mezzo di euro (con un massimo di 300 mila euro per i mutui chirografari) per i finanziamenti di destinazione a medio e lungo termine. E questo fino a un massimo di 500 mila euro di garanzia.
Per il futuro il prossimo traguardo da tagliare è quello della certificazione di qualità, al quale si conta di arrivare entro il 2004. C’è poi da controbattere gli effetti del nuovo accordo di Basilea che provocherà sempre maggiori difficoltà di accesso al credito. La speranza è che la riforma dei Confidi contenuta nella nuova legge quadro di settore in via di approvazione dia certezza giuridica al ruolo espresso da cooperative come la Garanfidi. E questo per consentire alle piccole e medie imprese di non essere estromesse dal novero dei clienti affidabili a cui le banche sono disposte a prestare denaro sulla base delle nuove regole.
CHIARELLO: “NECESSARIA UNA LEGGE SUI CONFIDI”
Presidente Chiarello, un anno al timone della Garanfidi. Qual è il suo bilancio?
«Sì, è stato il mio primo anno alla guida della Cooperativa. Cosa dire ? E’ stato un anno certamente impegnativo. Ma ho trovato una struttura rodata e ben amalgamata affiancata da ottimi consulenti. E’ un giusto riconoscimento che voglio dare a tutti i miei più stretti collaboratori. Ma ora più che al passato dobbiamo guardare al futuro».
E nel futuro prossimo della Garanfidi che cosa c’è?
«Per prima cosa dovremo riservare la massima attenzione agli affidamenti ricalibrando, in base agli esiti dell’assemblea, il totale delle somme assegnabili e, quindi, rimodulando tutti gli schemi operativi. Ma c’è poi un aspetto fondamentale, anzi, direi, decisivo. C’è da capire quale potrà essere il futuro possibile dei Confidi».
Perché?
«Perché, stando così le cose, in vista dei cambiamenti che determinerà Basilea 2 nel 2006, le cose si complicano parecchio. Le alternative sono due. O le nostre cooperative vengono capitalizzate o a rimetterci saranno proprio le piccole e medie imprese, che sono l’ossatura della nostra economia».
In che modo allora si potrà trovare una soluzione?
«Con un grosso sostegno da parte degli enti pubblici. Noi chiediamo soprattutto che venga fatta chiarezza. Ci vuole una legge sui Confidi che ci dica finalmente in che modo dovremo funzionare, fino a dove potremo andare, quali risposte potremo dare ai nostri operatori. Ma poi dovremo anche guardarci intorno. Essere uniti è meglio. No, non penso a un accorpamento a livello nazionale. Penso, invece, a metterci insieme ad altre cooperative venete che abbiano le nostre stesse prerogative e i nostri stessi obiettivi».
E fra gli obiettivi ce n’è uno che sta più a cuore al presidente Chiarello?
« Sì, uno c’è, ed è la certificazione di qualità. Non abbiamo la presunzione di essere il numero uno, ma ad essere certificati ci teniamo molto. Vogliamo tutelare al massimo i nostri operatori anche sul fronte della qualità del servizio. Tutto qui».
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