D’ORA IN POI VITA PIU’ DURA PER I PIRATI DELLA MUSICA
Nr. 09 del 06/05/2003
Norme più severe per proteggere il copyright. In vigore un decreto legislativo che adegua l’Italia all’Europa
Si inasprisce la lotta ai pirati dei cd. D’ora in poi masterizzare un cd costerà di più ma soprattutto sarà più pericoloso. E’ entrato infatti in vigore il decreto legislativo che recepisce una direttiva europea, quella conosciuta come Eudc, European union copyright directive, diretta ad opporre uno scudo protettivo per tutelare maggiormente il diritto d’autore dalle composizioni musicali al software. Il provvedimento mira a colpire in misura più decisa un fenomeno che oggi in Italia rappresenta il 25 per cento del mercato, con gravi danni per artisti, autori e produttori, per non parlare di quelli derivanti dall’evasione fiscale e dal lavoro nero connesso alla produzione e alla commercializzazione di prodotti contraffatti. E per chi violerà i dispositivi anticopia sono previste sanzioni molto più pesanti sia di natura amministrativa che penale. Per chi utilizza abusivamente, anche via etere o via cavo, duplica, riproduce, anche avvalendosi di strumenti atti ad eludere le misure tecnologiche di protezione, opere e materiali protetti, oppure acquista o noleggia supporti audiovisivi fonografici, informatici o multimediali non conformi alla prescrizioni legislative, la somma minima da pagare é di 154 euro, con la sanzione accessoria della confisca del materiale e della pubblicazione del provvedimento su un quotidiano nazionale. Ma si può arrivare a pagare fino a 1032 euro in caso di recidiva o di fatto grave per la quantità delle violazioni o delle copie acquistate o noleggiate. E ciò, oltre alla confisca degli strumenti e del materiale, alla pubblicazione del provvedimento su giornali nazionali e specializzati, e alla revoca della concessione o dell’autorizzazione se si tratta di attività imprenditoriale. Questo per chi acquista. Pene molto più dure per i venditori, che potranno essere condannati fino a quattro anni di carcere, con la sanzione amministrativa di 103 euro per ogni copia illegalmente posseduta.
Tali multe serviranno a coprire i costi di tutte le campagne informative promosse per sensibilizzare il pubblico sui rischi della pirateria.
Viene poi confermata la liceità della copia privata ad uso personale ma senza aggirare i sistemi anticopia. La direttiva stabilisce, cioè, il diritto di farsi una copia ma solo per uso esclusivamente personale. Insomma, la duplicazione casalinga non è reato. E’ reato, invece, distribuire i propri brani musicali via Internet, e allo stesso modo rischierà l’arresto chi rimuoverà abusivamente le misure protettive di cd o dvd.
Le nuove norme sul diritto d’autore adeguano anche alla media europea i livelli di equo compenso per i supporti vergini che verranno corrisposti da produttori di nastri e cd. Crescono anche le percentuali di tassazioni, da 0,08 a 0,29 euro per i cd audio, da 0,05 a 0,23 per i cd dati, da 0,06 a 0,29 per le videocassette. E per la prima volta vengono tassati registratori e masterizzatori con una quota del 3 per cento sul prezzo di listino.
Con la nuova normativa i produttori italiani si allineano a quelli degli Stati membri dell’Ue, e dovranno quindi dotarsi di misure tecnologiche di protezione del diritto d’autore, appunto i dispositivi salva-copyright.
Soddisfazione per questo giro di vite contro i pirati della musica la esprime Marco Marsili, presidente della Confederazione della musica italiana, l’associazione nazionale di categoria aderente alla Confcommercio, che rappresenta un po’ tutto il mondo dello spettacolo: «E’ un provvedimento che contribuisce a chiarire e legalizzare la situazione».
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