ALBONETTI GUIDA LA CONFCOMMERCIO DEL VENETO
Nr. 10 del 20/05/2003
Il nuovo presidente è stato eletto il 7 maggio scorso a Mestre con voto unanime
Succede ad Aldo Andriolo in carica dal 1999. Dal 1995 è anche Presidente dell’Unione Provinciale Confcommercio di Venezia
Massimo Albonetti è il nuovo presidente di Confcommercio Veneto. E’ stato eletto ieri sera, con voto unanime, in occasione del Consiglio Generale dell’associazione, che si è svolto, il 7 maggio scorso, nella sede dell’Unione Regionale Commercio, Turismo e Servizi, a Mestre. Questo, dunque, è il suo primo giorno da presidente regionale, un giorno purtroppo velato di tristezza per la prematura scomparsa del presidente della Camera di Commercio di Venezia, Marino Grimani, cui era legato da profonda amicizia e reciproca stima. «E’ un momento di grande dolore per noi tutti - commenta Albonetti, che è anche vicepresidente dell’ente camerale - non me la sento di aggiungere altro».
Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Padova, 51 anni, mestrino, vicepresidente di Confcommercio Veneto dal 2000, Massimo Albonetti è anche a capo dell’Unione Provinciale-Confcommercio di Venezia dal 1995 e vicepresidente della Camera di Commercio veneziana; gestisce in società con il fratello l’attività paterna, un’azienda operante nel settore del commercio di macchine agricole.
Dal 1999, rieletto presidente dell’Unione Provinciale di Venezia, si è impegnato su alcuni temi ‘caldi’: a tutela della sicurezza degli esercenti, sotto la sua guida viene realizzato il «Progetto Sicurezza», attuato grazie all’accordo con la Questura di Venezia, e tra gli eventi di indiscutibile rilievo c’è la realizzazione, nel 2001, del «Palazzo del Commercio», sede unitaria per i diversi uffici dell’Unione provinciale. Nel 1997 è stato anche tra i Consiglieri fondatori dell’UNACMA (Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole aderente a Confcommercio), della quale è divenuto poi presidente nazionale.
Riceve il testimone da Aldo Andriolo, in carica dal 1999, attuale presidente dell’Ascom di Belluno e della Commissione Consiliare Nazionale sul Federalismo di Confcommercio, un tema a lui molto caro, quello del federalismo, che ha costituito il suo cavallo di battaglia per tutta la durata del mandato, che scade quest’anno, e sul quale si è impegnato per invocare una maggiore autonomia delle Regioni e - «in casa» - per vedere riconosciuto alle Unioni Regionali un ruolo e un peso maggiori all’interno del sistema Confederale.
Tra le battaglie condivise, quella a favore di un maggior equilibrio tra i vari sistemi distributivi e contro l’eccessivo proliferare della grande distribuzione in una regione che ‘vanta’ la più alta concentrazione di grosse superfici di vendita rispetto al numero di abitanti, e dove i piccoli comuni, soprattutto quelli montani, rischiano di spopolarsi; la ‘denuncia’ di una situazione di disagio dei commercianti rispetto al dilagare della microcriminalità e le conseguenti iniziative presso le istituzioni per raggiungere accordi che consentissero alle imprese (come sta avvenendo) di usufruire di contributi per l’installazione di sistemi di sicurezza adeguati; le iniziative legislative per agevolare l’accesso al credito per gli investimenti che le imprese devono fare per ristrutturazioni e ammodernamenti; la promozione di leggi e normative per ilo turismo, settore economico importantissimo per l’economia veneta; la recente - e non ancora conclusa - battaglia contro l’estensione dell’articolo 18 alle piccole e medie imprese, ossatura dell’economia veneta; la consapevolezza di essere parte integrante del sistema economico del Nord-Est e, quindi, la necessità di partecipare attivamente ai tavoli istituiti dagli enti pubblici sui temi dell’economia, ma non solo: «In questo senso - conclude Albonetti - proseguirà il progetto che il Veneto sta portando avanti per una maggiore rappresentatività dell’Unione Regionale del commercio, turismo e servizi nei confronti delle istituzioni».
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