RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
Confcommercio Veneto Notizie

NUOVI HOTEL? PER ORA NON SERVONO

Nr. 10 del 20/05/2003

I risultati di un’indagine dell’ister, Istituto per il Terziario, sul tessuto alberghiero vicentino
L’offerta attuale dei posti letto esistenti nel capoluogo e nelle altre località della provincia soddisfa pienamente le esigenze e le richieste di tutte le tipologie di visitatori

A Vicenza non servono nuovi alberghi e nemmeno altre strutture ricettive in grado di ospitare tanto i turisti che visitano città e provincia per svago, quanto coloro che approdano sul nostro territorio per motivi di lavoro. L’offerta attuale dei posti letto esistenti nel capoluogo e nelle altre località della provincia, infatti, soddisfa pienamente le esigenze e le richieste di tutte le tipologie di visitatori e copre ampiamente la domanda.
Sono questi i risultati che emergono dall’indagine sul tessuto alberghiero di Vicenza capoluogo e della provincia, svolta dall’Ister, Istituto per il Terziario, e presentata martedì 13 maggio nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta nella sede della Confcommercio di Vicenza.
All’incontro erano presenti il presidente della Confcommercio provinciale Sergio Rebecca, il direttore Andrea Gallo, il presidente della Camera di Commercio di Vicenza Dino Menarin, il presidente dell’Associazione provinciale albergatori, Oscar Zago e Francesca Cappola e Fiorenzo Marcato dell’Ister.
A commissionare lo studio era stata l’Associazione provinciale albergatori - Confcommercio, mentre la realizzazione è stata resa possibile grazie al contributo della Camera di Commercio di Vicenza.
L’obiettivo del progetto era verificare le attuali performances del settore, individuando le eventuali opportunità di sviluppo, sia in termini di riqualificazione strutturale e di modalità dell’offerta esistente, sia in merito a possibili azioni di espansione del settore ricettivo alberghiero. In pratica si trattava di fotografare lo stato di salute delle strutture presenti nel territorio, per individuare la strada da seguire, ovvero se incrementare o meno l’offerta di alberghi.
L’indagine si è svolta tramite l’elaborazione statistica dei dati sul turismo forniti anche dall’amministrazione provinciale nonché tramite la distribuzione di questionari complessi e particolareggiati ai titolari, proprietari e responsabili delle strutture alberghiere dell’intera provincia. Il territorio è stato suddiviso in undici comprensori, per giungere a un obiettivo comune: individuare le caratteristiche, le dimensioni, le modalità di gestione e gli investimenti attuati e programmati dagli alberghi vicentini. Dall’insieme dei dati raccolti ed elaborati è stato possibile procedere all’analisi statistica sul movimento turistico, definendo l’attuale stato del tessuto ricettivo alberghiero.
Riguardo all’ipotesi di nuove aperture, la parola d’ordine è cautela. I risultati dell’indagine parlano chiaro: sarebbe opportuno aspettare almeno una o due stagioni, così da consolidare gli obiettivi di posizionamento dell’offerta locale e da maturare ulteriormente le condizioni positive. Se proprio nuovi alberghi devono sorgere, sarebbe preferibile la loro localizzazione in centro storico a Vicenza, mentre una scelta ancora più appropriata potrebbe essere quella della riqualificazione e ristrutturazione di strutture ricettive già esistenti. Poco rilevante, infatti, è disporre di un tessuto alberghiero che cresce dimensionalmente, se prima non viene concluso il percorso di miglioramento dell’offerta locale.
Le indicazioni strategiche, finalizzate alla valutazione delle opportunità, sono risultate essere le seguenti: in sostanza, la prima necessità dell’offerta deve essere la ricerca di standard elevati di qualità, che significa operare per il pieno soddisfacimento della clientela, sia quando l’albergo è a conduzione familiare, sia quando si tratta di strutture di grandi dimensioni. Altra indicazione della quale gli albergatori dovrebbero far tesoro è l’importanza di avviare specifiche e diverse modalità di comunicazione e di promozione sui propri mercati di riferimento: se da un lato questo significa rafforzare l’identità e la competitività del tessuto locale, definendo un sistema di relazione tra imprenditori turistico-alberghiero tale da creare un sistema di accoglienza unico nell’offerta, in parallelo implica pianificare e trasferire fuori provincia un modello di promozione delle opportunità esistenti a Vicenza.
Contemporaneamente, secondo i suggerimenti forniti dall’Ister, gli operatori dovrebbero avviare o migliorare una gestione turistico-imprenditoriale più attenta, propositiva e persuasiva.Talvolta, infatti, gli albergatori si adagiano in un atteggiamento di attesa rispetto al cliente. Al contrario, l’ospite va avvicinato, attratto con azioni e interventi mirati a incentivare l’intento di conoscere le risorse culturali, paesaggistiche, enogastronomiche e di svago che la provincia sa offrire.


GLI INTERVENTI

OSCAR ZAGO, presidente dell’Associazione provinciale albergatori Confcommercio
«In passato a Vicenza è stato fatto un grave errore, ovvero non considerare che il gran numero di clienti americani che occupavano le stanze degli alberghi di città e provincia in realtà non erano turisti, ma militari che lavoravano alla Caserma Ederle o loro familiari. I dati raccolti erano, quindi, falsati e molti imprenditori ne hanno dedotto che fosse necessario aprire nuove strutture ricettive per far fronte alle pressanti richieste dei visitatori stranieri. Così oggi ci ritroviamo con più alberghi di quanti in realtà servano, molti dei quali situati in località di nessuna attrattiva per i turisti veri, ben diversi da quelli che arrivano in città per affari. Così succede che nel centro storico cittadino manchino gli hotel, mentre quelli esistenti sono inadeguati a rispondere alle esigenze sempre più raffinate dei visitatori».
«E’ vero che in concomitanza con le tre fiere dell’oro non si trovano stanze libere, ma questo accade per venti giorni su dodici mesi, mentre la media occupazionale degli alberghi di Vicenza città durante l’anno è del 42 per cento. Ciò di cui la nostra provincia ha davvero bisogno è puntare sulla qualità del turista e non solo sulla quantità: non ci serve il turismo di massa, ma visitatori che siano in grado di apprezzare quanto la città può offrire, sia dal punto di vista culturale e artistico, che per quel che riguarda gli acquisti nei negozi o la sosta nei pubblici esercizi».

DINO MENARIN, presidente della Camera di Commercio di Vicenza
«Il turismo è una risorsa che non possiamo più permetterci di ignorare, né di sottovalutare. Ma per attirare i visitatori servono i richiami giusti, iniziative di alto livello, che invoglino i turisti a scegliere Vicenza, piuttosto che le province limitrofe, quale meta non solo per una breve tappa, ma per un soggiorno vero e proprio. L’impegno della Camera di Commercio va in questo senso».

SERGIO REBECCA, presidente della Confcommercio
provinciale
«Il turista odierno ha un palato certamente più raffinato rispetto a qualche anno fa e manifesta esigenze specifiche. Il compito dell’albergatore è rispondere in maniera pronta a tali richieste, così da rendere la città molto più «appetibile» anche per una sosta di qualche giorno».
«E’ vero, come risulta dall’indagine, che al momento non c’è bisogno di nuove strutture ricettive, ma questa è solo una base di partenza: migliorando l’offerta e proponendo pacchetti davvero interessanti, il risultato sarebbe quello di aumentare il numero di presenze. Una volta riempiti gli alberghi esistenti, avrà un senso pensare di costruirne di nuovi».

Torna alla pagina precedente

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina