REFERENDUM DEL 15 E 16 GIUGNO “ARTICOLO 18, QUESITO INUTILE”
Nr. 11 del 03/06/2003
Così il Presidente Billè alla vigilia del voto. Gli elettori alle urne anche per decidere sulla servitù coattiva di elettrodotto
Alla vigilia della scadenza elettorale del 15 e 16 giugno, Confcommercio ribadisce il suo «No» al referendum sull’art. 18. «Un quesito inutile» ha ribadito il presidente nazionale Sergio Billè nei giorni del «No Day 2», l’iniziativa itinerante riproposta dall’Associazione dei commercianti dal 20 al 30 maggio scorso in nove città italiane per parlare, oltre che di articolo 18, anche dei problemi che attanagliano le piccole imprese: dai consumi in frenata al lavoro e allo sviluppo del territorio. Un inutilità sottolineata anche dal fatto che lo stesso Cofferati, il sindacalista che in questi ultimi anni è salito spesso sulle barricate per cercare di difendere i diritti dei lavoratori, si è dichiarato nettamente contrario a questo referendum. «Se passasse questa riforma - ha sottolineato Sergio Billè - centinaia di piccole imprese sarebbero costrette a tagliare gli investimenti e a ridurre i posti di lavoro. Inoltre, la grave crisi economica che sta attraversando il nostro Paese richiede oggi ben altre priorità e di diverso conto».
Lo slogan dell’iniziativa, «No Day: contro un referendum che vuole mettere alle corde il mercato e soffocare la libertà d’impresa», costituisce la risposta unanime e condivisa delle imprese rappresentate da Confcommercio a una ipotesi di modifica della legislazione in materia di lavoro, che porterebbe conseguenze pesantissime sull’intera economia del nostro Paese e sulla competitività del sistema.
Nella prima edizione del No Day - svoltasi dal 24 febbraio all’11 marzo scorso - 10 mila imprenditori del terziario e oltre 300 tra sindaci e assessori regionali e provinciali avevano partecipato all’iniziativa di Confcommercio, che interessò 12 regioni (tra cui il Veneto, con la tappa di Mestre) e 14 città, percorse 8 mila km con una carovana composta da due tir, un pullman e un motorhome, e coinvolse 6 mila tir che percorsero le strade italiane con il logo dell’iniziativa.
Fra le organizzazioni di settore, numerose categorie - pubblici esercizi, fioristi, alimentaristi, panificatori, giornalai e benzinai - hanno realizzato, nell’ambito delle due iniziative «No Day», molte iniziative collaterali.
Il 15 giugno gli elettori saranno, inoltre, chiamati alle urne per esprimere un parere in materia di servitù coattiva di elettrodotto: in sostanza si chiede di far cadere l’obbligo, per il proprietario di un fondo, di rendere attraversabile il proprio territorio da un elettrodotto. Se vinceranno i sì, l’attuale normativa verrà abrogata, altrimenti la disciplina rimarrà inalterata.
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