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Confcommercio Veneto Notizie

BLOCCARE LE STRAGI SULLE STRADE

Nr. 13 del 01/07/2003

L’obiettivo del nuovo Codice della Strada è la sicurezza. “Tante le concause degli incidenti – dice il presidente della Confedertaai Giorgio Schiavo, intervenuto all’assemblea delle autoscuole -. Il nostro compito è prevenire e formare”

Problemi che vengono da lontano e che tardano a trovare soluzioni. Problemi di sicurezza che tingono ogni giorno di sangue le strade, problemi di norme che si cerca ora di limitare con il decreto con cui il governo ha portato alcune sostanziali modifiche al Codice, e problemi di organizzazione generale. Giorgio Schiavo, 65 anni, romano, presidente nazionale della Confedertaai-Confcommercio, la Federazione dei titolari di autoscuole e di studi di consulenza automobilistica, fa un giro d’orizzonte su questioni sul tappeto e prospettive. «In Italia - dice - resta un problema che qui a Vicenza avete risolto. Gli uffici della Motorizzazione sono sotto organico di 4 mila persone. Ora sono in 5 mila e non ce la fanno a tenere i ritmi. La prima conseguenza è che gli esami per l’abilitazione alla guida continuano a farsi con notevole ritardo. E resta in piedi anche l’altro nodo dello sportello telematico, per il quale sono stati impegnati capitali e risorse umane. Motorizzazione e Pra dovrebbero colloquiare ma ci sono delle difficoltà, e quando, ad esempio, c’è da fare un passaggio di proprietà per un’auto con patente fuori piazza, può passare anche molto tempo. A Roma passano anche quattro mesi. Prima di partire con il progetto, bisognava testarlo. L’automobilista si trova a circolare privo di garanzie con documenti scaduti e non rischia solo la multa. Qui a Vicenza so che le cose vanno decisamente meglio, il Pra funziona, e in una ventina di giorni si sistema tutto».
E poi, per la sua diretta ricaduta sull’attività delle autoscuole e sui nuovi compiti che dovranno gestire, ci sono le nuove regole approvate dal consiglio dei ministri sulla base di una raccomandazione, piuttosto perentoria, giunta da Bruxelles, con cui la Commissione europea ha chiesto misure drastiche per diminuire del 40 per cento la mortalità sulle strade. Ogni anno in Europa ogni anno muoiono 50 mila persone, e in Italia, per gli incidenti stradali, scompare silenziosamente un paesino di 8 mila persone, ma, mentre se casca, con il suo carico di vittime, un Boeing, se ne parla per settimane, la quotidiana strage di vite umane sulle strade (ne è un esempio eclatante anche il tragico bollettino di 22 morti in 16 giorni nel Vicentino) non fa più notizia, passa, come detto, sotto silenzio. E’ come se migliaia di morti e migliaia di feriti che dovranno passare tutta la vita su una carrozzina fossero diventati la prassi normale di una società che rilancia ogni giorni i suoi riti frenetici e cinici. «Sì - spiega Schiavo - , dal 1 luglio sono entrate in vigore le nuove norme: le più significative sono la patente a punti, il patentino per i ciclomotori, l’uso delle luci su tutte le strade extraurbane con la facoltà di accenderle anche su quelle urbane, l’obbligo di usare il giubbino rifrangente nel caso di debba scendere dal veicolo perché l’auto è in panne, le esercitazioni in autostrada degli aspiranti alla patente, l’insegnamento dell’educazione stradale nelle scuole. Per la prima volta - aggiunge - il Codice parla di noi in termini propositivi. Si sono accorti che hanno bisogno di noi. Anche perché siamo l’unica nazione in cui le vittime della strada sono in aumento: nel 2001 erano state 7 mila 800 e lo scorso anno sono arrivate a 8 mila».
Ma perché si continua a morire sulle strade? «C’è - risponde - un insieme di concause. C’è una carenza di educazione stradale che dovrebbe iniziare da bambini, manca nei giovani la consapevolezza dei propri limiti, c’è, paradossalmente, la qualità dei veicoli, che fanno sentire troppo super-protetti e che non danno la sensazione delle velocità. C’è l’incidenza della droga e dell’alcool. Se pensiamo a ciò che ti provoca un mezzo bicchiere di vino, immaginiamo quale euforia può dare una canna a un ragazzo. C’è la stanchezza, il colpo di sonno, che è veramente un colpo, un attimo: guidi e all’improvviso ti trovi che dormi, ed è troppo tardi. E c’è, infine, lo stato delle strade, la segnaletica disegnata in modo precario, gli alberi che sono diventati altrettanti picchetti di morte. E attenzione: non è che le stragi avvengono solo il sabato sera. L’incidentalità è alta tutti i giorni della settimana. Dimenticavo - dice ancora Schiavo - c’è anche il problema sociale di chi vuole risparmiare sul costo della patente, specula sulle lezioni, sulla preparazione, e poi, una volta su strada, rischia la vita».
Molti, quindi, i punti di impatto di questo drammatico, sconvolgente problema. «Ne discuteremo - dice - in un convegno nazionale che si terrà a ottobre. Ad esempio, in Francia, per i giovani dai 16 ai 18 anni, c’è la possibilità della guida accompagnata, unita a incontri periodici con lo psicologo: uno strumento che ha ridotto gli incidenti del 75 per cento. Ma anche il sistema scelto in Olanda presenta aspetti molto positivi. Sono vie nuove che potrebbero andare bene anche in Italia».
L’educazione stradale, l’addestramento diventano, dunque, d’ora in poi fulcro essenziale del lavoro di un’autoscuola. Formare i formatori è perciò un impegno necessario e urgente. Dice il presidente Schiavo: «I corsi che stiamo organizzando saranno una sorta di full immertion in cui si dovrà capire l’importanza di essere comunicatori. Siamo stati identificati, ripeto, dal Codice della strada come i soggetti di questo servizio di educazione stradale e noi diamo tutta la disponibilità ad assolvere tale compito».
La situazione, a livello di qualità operativa delle autoscuole, si differenzia, peraltro, da provincia a provincia. «Vicenza - osserva Schiavo - è una buona provincia, come Trieste e Modena. Gli allievi ricevono un’ottima preparazione. Nelle grandi città c’è più confusione. Ad esempio, qui da voi opera un’autoscuola ogni 15 mila abitanti. A Roma, invece, ce ne è una ogni 5 mila».

SCUOLE GUIDA UN RUOLO DETERMINANTE

Pino Russo, segretario nazionale della Confedertai-Confcommercio, è stato il protagonista assoluto dell’assemblea provinciale delle autoscuole e delle agenzie di consulenza automobilistica e pratiche conto terzi tenutasi nella sede dell’Ascom provinciale di via Faccio.
Al tavolo dei relatori, assieme a lui, il presidente nazionale Giorgio Schiavo, il presidente provinciale Roberto Candia, il vicepresidente provinciale Franco Mazzocco, e il funzionario dell’Ascom di Vicenza Nicola Maragnin.
Russo, nell’affollatissima sala-convegni, ha incentrato il suo intervento sulle novità introdotte dal decreto legge 151/3 approvato dal governo in tema di sicurezza stradale e già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. «Importante - ha spiegato - il nuovo compito assegnato alle autoscuole per quanto riguarda la patente a punti. La patente concede a ogni automobilista venti punti, e nel caso egli incorra in infrazioni che lo penalizzino, può frequentare un corso organizzato dalle autoscuole, grazie al quale, al termine, può recuperare sei punti. Questo per la patente A e B, mentre per le patenti superiori se ne possono guadagnare fino a 9». Altro grosso punto di responsabilizzazione il patentino che si dovrà conseguire per montare in sella a un motorino di 50 cc. E’ una norma che entrerà in vigore dal 1 luglio 2004. «Questo attestato - ha detto Russo - sarà rilasciato o dalle autoscuole o dalle scuole pubbliche a fronte della frequenza di corsi obbligatori tenuti da esperti. Nelle autoscuole i corsi avranno una durata di 12 ore, nelle scuole di 20».

“L’EDUCAZIONE STRADALE PuO’ SALVARE LA VITA”
Il parere di Roberto Candia, presidente provinciale della Confedertaai-Confcommercio

Figlio d’arte, presidente provinciale della Confedertaai-Confcommercio, Roberto Candia come antidoto principale contro le stragi dell’asfalto, contro il quotidiano stillicidio di vite umane, privilegia l’educazione stradale. «La scuola guida - spiega - non serve solo a far guidare un’auto e a far conseguire la patente ma aiuta a capire come si deve stare su strada, quali pericoli si possono trovare, quali possono essere gli imprevisti, quali sono i limiti del mezzo che si guida, della strada che si percorre, quali sono le difficoltà ambientali. Purtroppo non tutti capiscono l’importanza di questo percorso formativo che è fondamentale per i giovani. L’età, l’esuberanza fanno brutti scherzi e la tragedia è in agguato».
Sì, dietro l’angolo c’è quella che il poeta definiva l’»incoscienza del vivere». I giovani sottovalutano il rischio e gettano la loro vita. «La funzione addestrativi - dice Candia - rappresenta una grossa responsabilità. Noi cerchiamo di coinvolgere al massimo i giovani dal punto di vista educativo. Cerchiamo di aggiornarci su tutto. Lo scorso anno abbiamo fatto dei corsi con gli specialisti del Sert per far capire ai nostri allievi gli effetti devastanti che può provocare l’uso degli stupefacenti. Purtroppo, però, non tutti passano per le autoscuole, c’è molto privatismo, per cui arriva all’esame della patente senza questo basilare bagaglio di preparazione anche culturale. Ora ci impegneremo nelle scuole. C’è la preziosa collaborazione della Provincia, grazie alla quale da settembre inizieremo dei corsi specifici di formazione per i nostri insegnanti di teoria e per i docenti delle scuole».
«Il problema - sottolinea Candia - è che spesso neppure le famiglie si rendono conto di quanto sia importante che i loro figli abbiano una preparazione adeguata. Puntano sulla patente e basta, e magari al figlio neo-patentato mettono subito a disposizione un’auto nuova, fiammante. Cosa vuole, i quiz sono vecchi, fra libretti e internati, tutti vi riescono ad accedere. Per fortuna, ora fra le novità, oltre alla patente a punti, c’è anche il patentino per i quattordicenni che salgono su un motorino per la prima volta. E’ un progetto che ci vede in prima linea al fianco delle scuole. In questo modo potremo cominciare a far capire con quattro anni di anticipo cosa è una strada e quali sono i segnali da rispettare».
E veniamo ad altre questioni che Vicenza, per fortuna, grazie al grosso impegno della Confcommercio, ha risolto rispetto ad altre città e province. «Sì, la Motorizzazione era andata in crisi per la grossa carenza di personale, ma poi il problema è stato risolto. Oggi la situazione è decisamente migliorata».

LE NUOVE NORME DEL CODICE DELLA STRADA
Le principali novità per gli automobilisti è la patente a punti

Via libera dal 1 luglio alla riforma del Codice della strada. La principale novità riguarda la patente a punti. Per gli automobilisti scattano infatti bonus di 20 punti che verranno scalati in caso di gravi infrazioni. Solo sei punti potranno essere recuperati frequentando speciali corsi tenuti dalle autoscuole. A zero punti è previsto il ritiro del documento e si dovrà sostenere nuovamente l’esame di guida (teoria e pratica).
Ecco, in sintesi, le varie misure adottate.


Velocità

Le nuove norme del Codice prevedono che concessionari e gestori autostradali possano elevare il limite di velocità a 150 km orari nei tratti a tre corsie, in presenza di buone condizioni meteo e di traffico. Mai i gestori non hanno dato ancora via libera. In caso di pioggia, il limite di velocità in autostrada scende a 110 kmh dagli attuali 130 e a 90 sulle strade statali.


Fari accesi

E’ stato introdotto l’obbligo di tenere gli anabbaglianti accesi di giorno in autostrada e su tutte le strade extraurbane. In città l’uso è facoltativo. Chi dovrà sistemare segnali di pericolo come i triangoli dovrà utilizzare obbligatoriamente, scendendo dall’auto, dispositivi riflettenti o luminosi come torce, pile o apposite fasce. Inoltre, per scendere dall’auto in panne diventa obbligatorio usare un giubbino rifrangente.


In autostrada

In quelle a tre corsie, la corsia di destra non sarà più riservata al traffico lento, ma ai veicoli che non sono in sorpasso.


Targa personalizzata

Dal 1 luglio gli automobilisti possono richiedere una specifica combinazione alfanumerica per la targa del proprio veicolo. Il costo di tale servizio non è stato ancora quantificato.


Patentino

Dal 1 luglio 2004 per i giovani dai 14 ai 18 anni diventa obbligatorio il patentino per ciclomotori e quadricicli. Si potrà conseguire gratis nelle scuole pubbliche e private oppure a pagamento nelle scuole guida.


Pullman, Tir, Taxi

Revoca della patente prevista per conducenti di Tir, taxi e pullman sorpresi in stato di ebbrezza o con il cronotachigrafo manomesso o mancante. Le sanzioni vengono inasprite per gli autisti professionali , ma n caso di revoca della patente per esaurimento di punti questi potranno frequentare corsi di aggiornamento.


Patente a punti

E’ la novità più rilevante delle nuove norme. La dotazione iniziale è di 20 punti che verranno scalati a seconda delle infrazioni commesse: a chi arriva a quota zero verrà ritirata la patente. Nei primi cinque anni dal conseguimento della patente tutti i punteggi vengono raddoppiati. 10 punti in meno per le infrazioni più gravi fra cui superare i limiti massimi di 40 km all’ora, non fermarsi dopo aver causato un incidente, fare gare di velocità, circolare contromano, sorpassare tram o autobus fermi, guidare in stato di ebbrezza, circolare sulle corsie di emergenza. 5 punti in meno se non si dà la precedenza, se si passa con il semaforo rosso, se non si indossano le cinture e se si causa un incidente per mancati rispetto delle distanze di sicurezza. 4 punti in meno per la retromarcia in autostrada, l’uso del telefonino durante la guida o il mancato utilizzo delle lenti se ne è prescritto l’obbligo. Da 3 a 1 se non si rispetta la distanza di sicurezza (3), se non si indossa il casco (3), se si mettono a rischio i pedoni (3), se si usano in modo improprio frecce e luci (1).

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