LE TERRE DEL PALLADIO: IL CONSORZIO CRESCE CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Nr. 14 del 15/07/2003
Natura, storia e cultura segnano la vocazione e il destino di un territorio. E quello vicentino, equamente ripartito fra pianura, collina e montagna, conosce varietà di climi e microclimi, conserva uno straordinario patrimonio di tradizioni nei metodi di coltivazione e di trasformazione dei prodotti, ed è portatore di una splendida cultura di cui il nome di Palladio fa da faro. Inoltre, il rapporto molto stretto che esiste fra un prodotto e la sua zona di origine fa sì che esso abbia caratteristiche organolettiche che lo distinguono da qualsiasi altro. Basti pensare, ad esempio, al formaggio stravecchio di malga dell’altopiano, ai piselli di Lumignano, al Morlacco del Grappa, ai fagioli di Posina, alla patata di Rotzo, agli asparagi di Bassano, alla sopressa vicentina, al radicchio rosso di Asigliano, ai Dop, Igp e Doc già presenti in provincia.
Proprio per questo il Consorzio «Le Terre del Palladio», nato un anno fa in seno alla Coldiretti diVicenza, si rinnova coinvolgendo tutte le realtà vicentine interessate alla promozione, salvaguardia e valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici della nostra provincia, e può contare oggi anche sul significativo apporto della Confcommercio, dell’Associazione Artigiani, della Camera di commercio (che per l’avvio ha stanziato 50 mila euro), oltre che su un totale di 800 aziende associate, con l’obiettivo di raggiungere presto quota mille. Lo scopo resta, dunque, più che mai quello di valorizzare le filiere agroalimentari del Vicentino, caratterizzate da un marchio collettivo.
«Non è solo nella fase di produzione, ma anche della trasformazione e della commercializzazione che si salvaguarda un prodotto e la sua qualità - ha spiegato il presidente del Consorzio Dino Panozzo -. Per questo il Consorzio ha provveduto a riformulare il proprio statuto, per rendere più organica la presenza di imprese, categorie e associazioni. Di lavoro ce ne è molto all’orizzonte. Per adesso dovremo impegnarci su due fronti: far rispettare i disciplinari di produzione e vendita e puntare soprattutto sulla quantità per le esigenze dei negozianti che in questo momento chiedono garanzie sulla fornitura».
«Sarà importante - ha detto il presidente della Confcommercio Sergio Rebecca - la visibilità di questi prodotti nei negozi vicentini, mentre i ristoranti avranno il compito di valorizzare la bontà e la tipicità di questi alimenti perché i competitors in questi campi sono molti. La ristorazione rappresenterà, pertanto, un canale privilegiato per il lancio di questo marchio».
L’entusiasmo per il nuovo progetto traspare anche dalle sottolineature di Diego Meggiolaro, presidente della Coldiretti che seguirà da vicino l’andamento dell’iniziativa:»E’ già un grande risultato essere riusciti a mettere insieme le diverse associazioni di categoria. Adesso toccherà ai produttori e alla nostra capacità di evidenziare un marchio da portare sulle tavole dei vicentini e da esportare in tutta Italia».
Per Giuseppe Sbalchiero, presidente dell’Associazione artigiani, il Consorzio potrà dare all’economia vicentina una grande riconoscibilità, esaltando le nostre migliori tradizioni agroalimentari.
E questo - ha commentato il presidente della Camera di commercio Dino Menarin - «significa anche difesa dei prodotti tipici non soli in termini di quantità ma anche di qualità a garanzia del consumatore».
Oltre al presidente Dino Panozzo fanno parte del consiglio di amministrazione del Consorzio Mariangela Spiller (Coldiretti), Antonio Cristofani e Luca Dal Grande (Ascom), Gianluigi Busin e Valentina Saccarola (Assoartigiani), Giuliano Campanella (Ccia).
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