Aumento della trasparenza delle informazioni statistiche sui prezzi, verifica dei criteri di selezione dei prodotti sui quali ogni mese viene misurata l'inflazione, miglioramento delle rilevazioni e, soprattutto, istituzione di tavoli tecnici per discutere con le associazioni dei consumatori i cambiamenti in corso. Sono questi i progetti che il presidente dell'Istat, Luigi Biggeri, ha presentato alle organizzazioni del Consiglio nazionale consumatori e utenti, in un faccia a faccia tenutosi al Ministero delle Attività produttive. "Lavoreremo per migliorare la trasparenza dei dati - ha sottolineato Biggeri a margine della riunione - e ci impegniamo in un confronto diretto con il Cncu sugli aspetti tecnici delle rilevazioni, dalla scelta dei punti vendita alla preparazione dei rilevatori, all'estensione del numero dei capoluoghi coinvolti". Quanto alla richiesta delle associazioni di creare indici dei prezzi differenziati per tipologie di famiglie, Biggeri ha sottolineato come "abbiamo fatto qualche approfondimento in tal senso, ma si tratta solo di esercizi, per ora continueremo a fare delle simulazioni parziali". La strada, quindi, per ora è ancora in salita. Nonostante le buone intenzioni dell'Istat, le associazioni dei consumatori restano ancora scettiche. "Per il miglioramento della qualità del rilevamento a livello locale è stato fatto ancora troppo poco", afferma Altroconsumo, che chiede di limitare "le distorsioni legate all'eccessiva discrezionalità dei rilevatori" e di adottare un sistema di rotazione dei punti vendita in cui i prezzi vengono misurati. L'Intesa dei consumatori, da parte sua, chiede invece di rivedere le voci del paniere e di modificarne i pesi, ma anche di misurare l'inflazione per fasce di reddito e di adottare panieri differenziati a seconda dei beni di prima necessità o di lusso.