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Confcommercio Veneto Notizie

IL CROLLO DEI CONSUMI E’ LA VERA MALATTIA

Nr. 22 del 02/12/2003

Le difficoltà sullo scacchiere internazionale non si diradano. L’economia nazionale segna ancora il passo, anche se non manca qualche, sia pur timido segno di ripresa. Le politiche del governo non sempre sono andate in sintonia con le attese delle imprese. La Riforma Biagi va più che bene, ma ora bisogna procedere con urgenza con quella fiscale. Questi alcuni dei principali messaggi lanciati dal presidente della Confcommercio provinciale Sergio Rebecca all’assemblea generale dell’Associazione tenutasi nella sede di via Faccio, con un intervento a tutto campo. Innanzitutto, la situazione interna. «L’elemento di maggiore criticità - ha detto - risulta essere la domanda, ancora arenata nelle secche della crescita zero, mentre la spesa dei consumatori è frenata dalla bassa crescita del reddito reale, che la mancanza di certezze future invita a tenere in parte sotto il materasso. Preoccupa anche l’andamento del commercio estero, con un calo sensibile dell’export». E, poi - ha aggiunto Rebecca - ci sono altri segnali preoccupanti. «L’Italia è rimasta al buio pochi giorni or sono, rivelando drammaticamente la debolezza della nostra capacità di produrre e distribuire energia. Le grandi infrastrutture segnano il passo, bloccate dalle rimostranze di Amministrazioni e comitati locali. Le riforme promesse dal Governo non appaiono ancora perseguite con la determinazione necessaria».
L’analisi di Rebecca ha toccato anche punti caldi e polemici, iniziando dagli attacchi ricevuti nei mesi scorsi dai commercianti accusati di essere i responsabili dei rincari e dell’impennata dell’inflazione . «Purtroppo - ha denunciato - anche altre organizzazioni che sostengono di rappresentare il nostro mondo hanno talvolta assecondato la corrente, attratti dall’irresistibile tentazione dell’effimera notorietà della prima pagina. Abbiamo lasciato che si parlassero addosso fino a quando è stato possibile, ma nel momento in cui alle associazioni dei consumatori si sono aggiunte anche organizzazioni imprenditoriali, alla ricerca di un colpevole qualsiasi abbiamo risposto che in regime di libero mercato non è possibile parlare di aumenti ingiustificati dei prezzi, visto che i prezzi sono una variabile legata alla domanda, all’offerta e alla concorrenza, senza dimenticare che anche tasse e tariffe incidono sul prezzo finale di un prodotto. Quanto all’euro - ha proseguito - non siamo d’accordo sul fatto che lnell’area della moneta unica sia la causa dell’alta inflazione percepita. La vera malattia che ha colpito il mercato è il crollo dei consumi e per rilanciarli occorre non fornire più, come avviene da anni, assistenza alla parte più malata del sistema ma creare valide forme di sostegno a quei settori di imprese che hanno dimostrato di saper produrre valore aggiunto, investimenti e nuovi posti di lavoro. La verità è che la piramide su cui si regge il sistema economico si è rovesciata e negli ultimi anni, in controtendenza rispetto al declino dell’industria manifatturiera, è cresciuto il peso del terziario, diventata l’unica valvola dinamica e flessibile di un mercato in crisi. L’85% dei nuovi posti di lavoro e il 51% del prodotto lordo nascono qui. Dire il contrario significa fuorviare i cittadini».
Positivo, invece, il giudizio di Rebecca sulla riforma Biagi («introduce maggiore flessibilità, ci avvicina ai tassi di occupazione degli altri Paesi dell’Unione, e valorizza il ruolo degli Enti Bilaterali») con l’auspicio che ad essa si unisca quella del sistema fiscale («è quanto mai necessaria per compensare la sgradevole sensazione lasciata dalla sanatoria ancora in corso, la più rilevante degli ultimi 30 anni. Grande sarebbe la sconfitta morale se tutto si risolvesse con la consueta raffica di aumenti dei tributi locali, fino ad ora unico e mal concepito ibrido del federalismo»). E, quindi, la convinzione che «il terziario di mercato sia il cuore vivo, pulsante, dell’economia, nazionale ma anche locale».
«Se ogni vicentino - ha sottolineato il presidente - produce valore per 24 mila euro l’anno, ed è sedicesima performance in Italia, una ragguardevole quota di questo risultato deriva dal lavoro e dall’impegno degli operatori del commercio, del turismo e dei servizi. Ma ciò non basta. Per noi fare impresa vuol dire anche partecipazione costante, vigile, mai asettica alla vita del territorio».
E, infine, Rebecca ha parlato dell’attività dell’Associazione e di «un bilancio zeppo di risultati, annotazioni, numeri e presenze». E ha citato, in particolare, «l’importante lavoro condotto con la Regione», alla quale la riforma del Titolo Quinto della Costituzione ha attribuito importanti competenze nei comparti del terziario, i rapporti con la Camera di commercio («Alla politica degli aiuti, talvolta poco mirati e dagli effetti non duraturi, si va sostituendo l’analisi delle opportunità di sviluppo sostenibile e la concentrazione delle risorse»), le missioni all’estero («sempre meno avventure del singolo e sempre più iniziative coordinate»), il confronto con le Amministrazioni locali, la collaborazione concreta avviata, grazie all’Ister, con i Piani urbanistico-commerciali e di marketing.
Fra i vari risultati Rebecca ha pure ricordato la realizzazione delle nuove sedi di Noventa e Recoaro, la riorganizzazione del mandamento di Vicenza, l’impegno dell’aggiornamento professionale, gli oltre 120 corsi organizzati dall’Ascom nel 2003, gli oltre 60 milioni di euro di finanziamenti garantiti dalla Cooperativa Garanfidi, i 6 mila euro di beneficenza raccolti da panificatori e macellai nel corso della Fiera Bio Expo.
«Mai come oggi - ha concluso Rebecca - passione ed entusiasmo devono essere le nostre parole d’ordine. A maggio del 2004 l’Unione europea si allargherà a 25 nazioni, portando a 500 milioni il numero dei suoi abitanti ed aumentando il proprio territorio del 34%. E’ il tempo degli esploratori, di chi non ha paura di produrre nuove idee e ricercare nuovi mercati. Fra questi ho fiducia saranno le nostre imprese e la nostra Associazione».

Franco Pepe

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