L’UOMO SI VESTE DI SALDI
Nr. 03 del 10/02/2004
Giaccone in pelle, pantalone sportivo e abito da cerimonia, é l’uomo vicentino, quest’anno, a vestirsi di saldi. A sottolineare questa nuova tendenza, insolita quanto curiosa, oggi sono gli stessi commercianti della provincia, che raggiunti da una breve indagine telefonica da parte dell’Ascom di Vicenza, confermano: a tuffarsi tra gli scaffali dei prezzi al ribasso, di questo tempi, sono prevalentemente i mariti e i padri di famiglia.
A un mese dall’inizio delle svendite di stagione, il bilancio può dirsi così positivo. Superato il vero e proprio assalto delle prime settimane, gli acquisti sembrano aver raggiunto uno stadio di normalizzazione, attestandosi sugli stessi livelli degli anni scorsi. Buono il settore valigeria, dove di fatto la contrazione dei consumi registrata un po’ ovunque nel periodo natalizio non aveva inciso in modo esagerato sul comparto. Ma più che discreto anche il reparto maglieria, specialmente donna, che dopo il fermo quasi totale dei mesi passati ha subito una insperata ripresa grazie all’acquisto di capi piccoli e colorati.
Problemi di portafoglio da un lato e guardaroba antiquato dall’altro, infatti, hanno portato i padri di famiglia ad attendere, quest’anno, con maggiore frenesia le svendite di fine stagione. Per loro, un mercato che ha saputo offrire di tutto e di più.
«Non c’è alcun dubbio che il comparto maschile sia quello che ha tirato di più in questo mese- conferma Renato Corrà, presidente provinciale dei dettaglianti abbigliamento e titolare di più negozi a Thiene-. Molto attento alla percentuale di sconto applicata, infatti, l’uomo vicentino si è rivestito con i saldi da capo a piedi, lasciando ogni dovizia di particolari alla coniuge che lo accompagnava.» Ma eccezion fatta per questo settore, «è indubbio- secondo Corrà-, che l’appeal dei mesi di sconti, in generale, sta via via perdendo piede.» E la causa, stando al presidente provinciale dei dettaglianti, non può che essere una sola, «l’aumento indiscriminato degli spacci aziendali, che negli ultimi tempi- spiega-, stanno letteralmente invadendo la provincia.»
«Ormai non è più una questione di capi difettati o rimanenze di magazzino- precisa infatti Corrà-. Quella messa in essere oggi dai produttori è una vera e propria politica scorretta, che sta dando forti difficoltà ai commercianti che si occupano di griffe e marchi, già sottoposti ad obblighi piuttosto rigidi sul fatturato.»
A fare però la differenza di mercato, sono i giovani, che vestiti di tutto punto con jeans slabbrati e tagli alla moda, non sembrano dare la minima importanza ai cartellini deprezzati. «Se si potesse raffrontare il settore classico con l’abbigliamento giovane- spiega infatti Teresa Cadore, titolare dell’omonimo negozio a Bassano-, direi che il rapporto sarebbe di uno a dieci. I ragazzi non badano a spese. Richiedono sempre la novità, consumano il prodotto fresco e lo esigono di qualità. Chiaro che per noi, di questi tempi, sono i clienti migliori e quelli su cui puntare».
Di uguale opinione anche Maria Antonietta Fontana, titolare del negozio «Levis» in centro storico, che conferma la tendenza tutta giovanile di cavalcare in tempo reale l’effetto moda. «Sull’andamento dei saldi, orami, c’è poco da dire- commenta infatti la responsabile-. Dopo il boom delle prime due settimane, l’afflusso è andato via via scemando. I clienti ormai aspettano le novità primaverili, e le occasioni di questo periodo stanno attirando solo la fascia d’età più alta».
Buona la stagione invece per il comparto valigeria, che dopo un fermo quasi totale nel mese di ottobre, ha ripreso a girare. «Per onor del vero- spiega Maria Teresa De Lorenzi, titolare del negozio Serafini pelletterie a Vicenza-, il settore borse e valigie non ha mai subito una vera e propria contrazione dei consumi. Anche durante il periodo natalizio, il reparto ha retto bene, lasciando ai saldi la ripresa di altri prodotti meno gettonati. Nel complesso, quindi, non ci si può di certo lamentare.»
Positivo anche il settore calzature, che grazie alla stagione di saldi sta registrando un tutto esaurito su molti modelli. «E’ la moda giovane ad attirare più della scarpa classica- afferma Giuseppe Zuccher, responsabile del negozio Menegatti calzature, in Corso Fogazzaro a Vicenza-. Anche se nel guardaroba dei vicentini non si può di certo dire che il gusto del capo intramontabile scarseggi. Quel che è certo, però, è che dopo l’affluenza dei primi giorni, gli acquisti ora si stanno concentrando prevalentemente il sabato pomeriggio. La gente ha aspettato i saldi per comprare la scarpa o lo stivale preferito, ed ora si sta dando da fare nel tentativo di recuperare il tempo perso.»
Un più trenta per cento nelle vendite di fine stagione rispetto lo scorso anno, invece, per Paolo Chiarello, vicepresidente della Confcommercio provinciale e titolare dell’omonimo negozio a Costabissara, che parla di un nuovo e ulteriore derivato della contrazione dei consumi, la fidelizzazione del cliente. «La congiuntura economica sfavorevole e l’attenzione alle spese eccessive registrata nel periodo natalizio- spiega infatti il vice presidente-, ha fatto sì che la gente abbia accuratamente selezionato il prodotto dei proprio desideri, l’abbia aspettato in saldo e sia così ritornato dallo stesso negoziante al momento opportuno, apprezzandone al contempo la qualità e la quantità delle offerte.»
Discreto anche il comporto bambini, dove gli sconti di fine stagione, conferma Rosa Perin, titolare del negozio «Tato e Tata « di Costabissara, «hanno attirato l’attenzione anche sulle novità in arrivo, pur rimanendo ferma la regola generale di acquistare solo ciò che serve e a prezzo ridotto.»
«La combinazione saldi e liquidazione del magazzino estate/primavera- spiega infatti Patrizia Garbin, del Centro Bimbi di Creazzo-, ha consentito un giro migliore degli acquisti. Anzi, posso dire tranquillamente di aver venduto anche il doppio dell’anno scorso in questo stesso periodo. Ma i bambini si sa, sono quelli che maggiormente hanno bisogno di rinnovare il loro guardaroba».
Andamento discreto anche per l’articolo sportivo, dove la neve ha facilitato l’acquisto di nuovi capi da sci. «Se è di bilancio che si vuole parlare- spiega Massimo Panarotto, tra i titolari dell’omonimo negozio in centro storico-, allora non si può che registrare un risultato discreto. Gennaio ha tirato infatti di più degli scorsi anni, ma dicembre del resto era stato molto magro. Ora non resta che vedere come andrà con i nuovi arrivi primaverili».
Proprio di questi giorni il sentore di una possibile liberalizzazione dei saldi e delle vendite straordinarie, annunciata dal ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, ha riportato i riflettori sui vantaggi e l’utilizzo delle svendite di fine stagione. Sull’argomento gli operatori del settore hanno già espresso un parere negativo, puntando il dito sui pericoli di una minore trasparenza e confusione sui prezzi effettivi del prodotto, che uniti alla congiuntura economica, porterebbero di certo ad un allontanamento del cliente e ad una ulteriore contrazione dei consumi.
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