CONCORDATO PREVENTIVO: RIMANGONO ANCORA TANTI I QUESITI DA RISOLVERE
Nr. 04 del 01/03/2004
Conto alla rovescia per il concordato preventivo, il nuovo strumento fiscale che consente a lavoratori autonomi e commercianti di «scendere a patti» con il fisco per il periodo di imposta 2003 e 2004. La scadenza per aderirvi è fissata per ora al 16 marzo 2004, anche se potrebbe scattare una possibile proroga del termine.
Molti, però, i quesiti ancora da risolvere. Per quanto, infatti, la «macchina» fiscale prema perché questa nuova opportunità venga accolta da più imprese possibili, «è il metodo del bastone e della carota tipico di questi strumenti - sottolinea il direttore dell’Ascom di Vicenza, Andrea Gallo -, che deve essere valutato attentamente prima di raccogliere la sfida, nonostante la «minaccia» di controlli più assidui per chi non intenda aderire a tale proposta del fisco».
Di questo si è parlato nel corso della videoconferenza, tenutasi mercoledì scorso nella sede provinciale dell’Ascom - Confcommercio, in collaborazione con SEAC spa, che ha visto come relatori Giuseppe Pasquale, direttore della Scuola dell’Economia e delle Finanze, e Luigi Lovecchio, noto commercialista.
L’incontro ha affrontato i temi principali che concernono il nuovo strumento fiscale, andando ad evidenziare i reali soggetti interessati all’accordo, nonché il periodo di riferimento in base ai livelli di reddito e ricavi e le diverse modalità di adesione.
Se da un lato, infatti, la riforma tributaria offre la possibilità di usufruire, per una parte della tassazione, di aliquote agevolate al 23% e al 33%, dall’altro la necessità di pattuire con il Fisco un aumento dei ricavi per i periodi di imposta concordati potrebbe rendere l’intero strumento non così conveniente alle singole aziende già alle prese con un periodo di dure contrazioni dei consumi.
«E’ bene rendersi conto - precisa il direttore Gallo - che solo un’analisi ponderata e saggiamente valutata caso per caso, può consentire una scelta realmente motivata all’adesione a questo tipo di concordato. Inoltre, è bene tenere presente che ciò non comporta l’abolizione del registratore di cassa, così come rimangono tutti gli obblighi contabili: la registrazione dei documenti e dei corrispettivi, il calcolo dell’IVA, la dichiarazione dei redditi, la compilazione dei questionari per gli studi di settore e così via»
Scendere a «patti con il fisco» può essere, quindi, più o meno conveniente e la Confcommercio di Vicenza, oltre agli incontri sul tema che si stanno organizzando in tutte le sedi mandamentali, ha messo a disposizione dei propri associati una consulenza specifica per verificare singolarmente vantaggi e svantaggi dell’adesione.
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