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Confcommercio Veneto Notizie

DIMINUIRE LE TASSE PER FAR RIPARTIRE IL SISTEMA ITALIA

Nr. 07 del 13/04/2004

La Confcommercio lancia l’allarme sulla situazione economica del Paese, e il Governo risponde, per bocca del Ministro dell’economia Tremonti e del Presidente del Consiglio Berlusconi, che si sta lavorando per un effettivo rilancio del sistema Italia. Si potrebbe riassumere così la «tre giorni» di Cernobbio, il forum sul futuro dell’economia italiana organizzato dalla Confcommercio.
Una situazione da «allarme rosso». Con questa immagine il presidente dell’associazione Sergio Billè aveva commentato i dati elaborati dal Centro Studi della Confcommercio, resi noti nel corso del meeting, e che parlano di una crescita zero anche per questo primo trimestre del 2004 ed una previsione, per la chiusura d’anno, di un misero + 0,8 per cento. Particolarmente sofferenti i consumi, che non andranno oltre lo 0,6 per cento, mentre l’inflazione resterà inchiodata al 2 per cento.
Di fronte a questa situazione, è chiaro lo smarrimento del consumatore medio che, secondo un’altra indagine, questa volta targata Censis - Confcommercio, è preso a tenaglia tra inflazione, crac finanziari e pressione fiscale. «Ovviamente - ha sottolineato il Presidente della Confcommercio - non si può scaricare solo sul governo la crisi economica attuale. Va tuttavia fatta una severa autocritica: anche se Tremonti ha cercato di contenere spesa e debito pubblico, si è fatto poco per rilanciare l’economia, perdendo tempo su impervi sentieri di montagna» In questo senso la ricetta di Confcommercio sta nel definire misure che abbiano un impatto immediato sull’economia, provocando una sorta di effetto «crash»: individuare i settori di attività del Paese che, operando in condizioni di maggiore vantaggio e positività, possono oggi, più di altri, promuovere l’avvio di una nuova fase di sviluppo della nostra economia. E i settori su cui poter fare leva sono quelli della grande area dei servizi di mercato e del turismo, considerati per anni come la cenerentola del sistema. Bisognerebbe poi adottare un «crash program» anche per il settore delle infrastrutture, stabilendo priorità che siano davvero funzionali al rilancio del sistema economico. Le carenze su questo versante si riflettono in modo pesante sull’efficienza del sistema dei trasporti, proprio quando quest’ultimo sta assumendo un ruolo decisivo.
Dal canto suo, intervenendo al Forum di Cernobbio, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha risposto ai dati resi noti da Confcommercio invitando alla moderazione: «Evitiamo la negatività, è un consiglio professionale» ha affermato. Tremonti ha poi «chiamato fuori» il Governo dall’attuale situazione: «La verità - ha proseguito il Ministro - è che nel 2001, quando abbiamo assunto la guida del Paese, non potevamo immaginare quella serie di sconvolgimenti politici, economici e sociali che si sono succeduti in modo impressionante. Non stiamo oggi gestendo un normale ciclo economico, ma un ciclo storico. Fino al 1989, infatti, l’economia occidentale era come chiusa in una serra e il Pil si distribuiva su un area molto limitata». Il problema comunque, secondo Tremonti, è che in questo momento i Paesi europei sono in una fase di transizione: «non abbiamo più i poteri degli stati nazione, ma non abbiamo ancora un governo europeo. Stiamo caricando le nostre imprese di una serie di regolamenti e quindi di costi eccessivi, mentre ci apriamo al resto del mondo senza controlli». Tremonti ha analizzato successivamente le differenze tra l’economia americana e quella europea: «rispetto agli Usa - ha detto Tremonti - abbiamo due deficit e due eccessi». «Negli Stati Uniti si lavora di più e ci sono più investimenti in capitale umano e l’Europa soffre di un eccesso di regolamentazione e di tasse».
Molto atteso, chiaramente, anche l’intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha concluso i lavori della sesta edizione del Forum. Sul fronte delle tasse e del rilancio dei consumi Berlusconi ha annunciato che si sta lavorando per una riduzione dell’Irpef al 33%. «Quello che si può fare - ha detto Berlusconi - è ripartire dai consumi delle famiglie e c’è un solo sistema efficace: ridurre le tasse e la pressione fiscale per lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini». «Stiamo studiando la fattibilità della cosa - ha detto Berlusconi - cercando di rimanere dentro i parametri di Maastricht. Stiamo valutando anche altre misure, le presenterò alla maggioranza e al consiglio dei Ministri. Sono buone idee le stiamo mettendo insieme». Un richiamo, quello sull’alleggerimento della pressione fiscale, che è piaciuto alla Confcommercio, perché nell’agenda delle priorità per il rilancio del Paese compilata dall’associazione c’era proprio la necessità di intervenire sulla leva fiscale per far ripartire i consumi delle famiglie, senza attendersi una ripresa trainata solo dall’export. Una misura che però, secondo Confcommercio, dovrebbe essere affiancata anche da altre azioni sinergiche: garantire lo sviluppo del settore dei servizi di mercato; recuperare i ritardi infrastrutturali; fare in modo che le banche garantiscano la tutela del risparmio e finanziamenti a tassi accessibili.

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