A Vicenza non c’è spazio per nessun nuovo punto vendita esclusivo di giornali e riviste. A deciderlo, nelle scorse settimane, l’Amministrazione comunale del capoluogo, che ha provveduto a riformulare il «Piano di localizzazione dei punti vendita esclusivi di giornali e riviste». Soddisfazione per la decisione del Comune è stata espressa dal presidente del Sindacato Provinciale Autonomo Giornalai aderente alla Confcommercio di Vicenza Giangiuseppe Moschini. «Nella sua revisione il Comune ha preso atto delle nostre osservazioni e ha deliberato di conseguenza. Si è trattato di un importante momento di collaborazione con l’Amministrazione, che ha recepito e applicato correttamente i parametri previsti dalla normativa regionale per i nuovi insediamenti». Parametri, questi ultimi, che erano stati concordati in sede regionale sempre dallo Snag-Confcommercio, con un forte impegno dell’associazione di Vicenza, che quindi può a ragione parlare di una doppia vittoria, nell’interesse della categoria. Scendendo nel particolare, il piano comunale ha eliminato la possibilità di aprire un punto vendita nella zona di Monte Berico (classificata con l’identificativo 2.2) e nella zona di Casale (3.4). L’amministrazione ha anche deliberato di modificare il testo dell’art. 8 del Piano di localizzazione vigente, aggiungendo una deroga alle distanze minime previste tra punti vendita in caso di trasferimento all’interno della stessa zona. «Per i nuovi insediamenti e per i trasferimenti di zona di punti vendita esclusivi - c’è scritto nella revisione del Piano - deve essere osservata una distanza minima dai punti vendita gia esistenti di 600 metri lineari, se posti fuori dalla zona 1, e di 300 metri lineari all’interno della zona 1». In questo senso il piano prevede anche una deroga: «Il trasferimento di sede della rivendita all’interno della stessa zona può essere autorizzato anche in deroga alle distanze minime previste, purché sia aumentata la distanza esistente da altri punti vendita esclusivi».