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Confcommercio Veneto Notizie

LETTERE “LUMACA”, L’ASCOM PROTESTA

Nr. 09 del 10/05/2004

Vertice a due nella sede della Confcommercio di Via Faccio. Per far fronte all’aspra polemica avanzata dai commercianti contro le consegne lumaca della corrispondenza in città e provincia, è ora lo stesso responsabile commerciale Nord Est delle Poste Italiane, Enrico Menegazzo, ad impegnarsi in un dialogo a due per una verifica in tempi brevi di quanto accaduto ai danni dei negozianti associati.
Gli oltre cinquanta giorni per l’arrivo in città di una lettera ordinaria e la consegna di notiziari con scadenze ormai ampiamente sorpassate, erano infatti decisamente troppi per l’Associazione commercianti di Vicenza. Raggiunto dall’ennesima raffica di lamentele da parte degli operatori associati avvisati troppo tardi della scadenza di appuntamenti contabili e formativi, lo stesso direttore dell’Ascom vicentina, Andrea Gallo, aveva deciso di inoltrare una protesta formale all’Ufficio Postale provinciale. Nella missiva, la richiesta perentoria di «provvedere, e con urgenza, a verificare in ogni ufficio postale lo stato del servizio, predisponendo- si legge nella raccomandata- adeguate e concrete azioni correttive al riguardo».
«E’ uno scandalo- ha aggiunto Gallo, commentando lo stato attuale del cattivo servizio offerto delle poste vicentine-. Da mesi la nostra Associazione lamentava i danni arrecati alle aziende, agli operatori associati ma anche ai comuni cittadini, dai ritardi eccessivi nella consegna della corrispondenza in tutta la provincia. Mi chiedo come sia possibile che in città, a due passi dall’Ufficio provinciale delle Poste, informative su adempimenti fiscali e previdenziali arrivino dopo 50 giorni dalla loro emissione, ben oltre la data di scadenza. Per non parlare poi della posta prioritaria, che impiega abbondantemente più dei due giorni ufficialmente pubblicizzati. Anche dei semplici inviti a convegni o ad appuntamenti formativi a Bolzano Vicentino, a Montecchio Maggiore e a Dueville vengono recapitati ormai già scaduti e addirittura senza l’ultimo timbro di ricezione».
«E qual è la risposta che da mesi ci sentivamo ripetere?- ha incalzato il direttore dell’Ascom-. Stiamo indagando. Vi invitiamo a segnalare altri casi anomali!! Ma che cosa vuol dire? Mi sembrava chiaro che eravamo di fronte ad un eclatante esempio di cattiva gestione di un servizio pubblico essenziale che non accennava in alcun modo a porre rimedio ai danni arrecati».
Questione, dunque, di totale inefficienza. Ne è convinto il direttore della Confcommercio di Vicenza che nel commentare, dati alla mano, i singoli casi raccolti nel plico di lettere che l’Associazione aveva già inviato (senza per altro ottener alcuna risposta concreta) lo scorso 10 marzo all’Ufficio provinciale delle Poste italiane, non ha risparmiato lo sconcerto nei confronti dell’intera vicenda.
«Penso, e spero, che questa situazione trovi al più presto una soluzione- ha concluso il direttore-. Che senso avrebbe altrimenti continuare ad ampliare le sfere di competenza delle poste italiane (vedi Banco Posta), se alla fine gli uffici provinciali, e da qui quelli comunali e periferici, non sono nemmeno in grado di assolvere a quello che dovrebbe essere il loro compito principale, consegnare la corrispondenza ai cittadini in tempi utili e del tutto naturali».

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