IL DIVIETO DI FUMO SCATTA IN ANTICIPO
Nr. 12 del 28/06/2004
Se gestite un bar, un ristorante o più genericamente un esercizio di pubblico ristoro prendete il calendario e segnate in rosso la data del 29 dicembre 2004. da quel giorno, a meno che non vi siate adeguati a quanto prescritto dalla legge 3/2003. nel vostro locale non si potrà più fumare. A chiarire la data precisa dell’entrata in vigore del provvedimento, che inizialmente sembrava dovesse essere il 14 gennaio del 2005, è stata un’apposita circolare emessa il 27 maggio dal Ministero della salute. Secondo il ministero, il Dpcm del 23 dicembre 2003, che ha individuato i requisiti delle aree per i fumatori, ha natura sostanzialmente amministrativa e pertanto gli effetti del provvedimento hanno decorrenza immediata dal giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dunque, il conto alla rovescia di un anno per l’adeguamento dei locali previsto dall’articolo 51 è iniziato il 29 dicembre del 2003 e scade a fine 2004.
Il ministero ha poi chiarito altri due aspetti essenziali. Il primo è che per esercizi della ristorazione vanno intesi tutti i locali di «pubblico ristoro», includendo dunque anche i classici bar. Quindi è stato ribadito che non è consentita la creazione di locali esclusivamente riservati ai fumatori. Dunque l’alternativa alla destinazione di apposite aree dove il fumo è consentito è quella di vietare di fumare all’interno del locale. Il ministero si riserva però di individuare, con un apposito provvedimento ad hoc, «eventuali ulteriori locali chiusi» dove potrà valere la massima libertà di fumo.
Riassumiamo di seguito quali sono le regole a cui i locali dovranno adeguarsi tra meno di sei mesi, ai sensi del Dpcm3/2003.
Gli spazi destinati agli amanti delle sigarette saranno riconoscibili dal cartello «area per fumatori» e dovranno essere «separati con idonee barriere fisiche» (ad esempio pareti) da quelli non fumatori. Se la separazione non sarà possibile, il divieto di fumo diventerà assoluto. Nei luoghi di ristorazione, inoltre, lo spazio destinato a chi fuma dovrà essere inferiore alla metà della superficie complessiva del locale.
Impianti di areazione. Nei locali de-sti-nati ai fumatori, poi, compariranno «idonei mezzi meccanici di ventila- zione forzata» per garantire «una por- ta- ta d’aria esterna o immessa per trasfe- rimento da altri ambienti limitrofi» dove non si può fumare. Dovrà inoltre essere assicurata una quantità d’aria minima supplementare di 22 litri/ secondo per ogni persona all’interno del locale, sulla base di un indice di affollamento 0,7 per persona a metro quadrato. Il regolamento dispone, infine, di conservare i locali per fumatori «in depressione non inferiore a 5 Pascal rispetto alle zone circostanti». L’aria proveniente dai locali riservati ai fumatori non potrà essere riciclata, ma dovrà venire espulsa «attraverso idonee e funzionali aperture».
Progettazione, installazione, manutenzione e collaudo degli impianti di ventilazione dovranno conformarsi alle norme vigenti in materia di sicurezza e di risparmio energetico e alle norme tecniche dell’Uni (Ente nazionale di unificazione) e a quelle del Cei (Comitato elettrotecnico italiano). La dichiarazione di messa in opera «ad arte» degli impianti toccherà ai tecnici abilitati, mentre i certificati di installazione e di manutenzione annuale dovranno essere sempre disponibili e visibili.
Cartelli segnaletici. Appositi cartelli luminosi dovranno indicare gli spazi per fumatori. In caso di guasto dell’impianto di ventilazione l’insegna luminosa dovrà indicare il divieto di fumo. Nei locali per non fumatori, invece, basterà il semplice cartello «Vietato fumare», con il riepilogo delle sanzioni per i trasgressori.
Sanzioni più severe per chi viola i divieti. Se i pubblici esercizi hanno tempo fino al 29 dicembre per mettersi in regola con le nuove disposizioni, l’inasprimento delle sanzioni amministrative già previste dalla legge per chi viola i divieti di fumo è già in vigore. Accendere una sigaretta in un luogo off-limits può costare, oggi, da 25 a 250 euro, importo raddoppiato se la violazione è commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o di lattanti o di bambini fino a dodici anni. Inasprite anche le sanzioni nei confronti di chi, pur avendone la responsabilità, non appone gli appositi cartelli «vietato fumare» oppure non fa rispettare il divieto: le multe vanno, in questo caso, dai 200 ai 2.000 euro, importo aumentato nel caso in cui nei locali gli impianti di condizionamento dell’aria non funzionino o non siano perfettamente efficienti.
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