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Confcommercio Veneto Notizie

MENO TASSE E PIU’ EFFICIENZA

Nr. 13 del 12/07/2004

Meno tasse e più efficienza. E’ questa, tradotta in pillole, la ricetta economica che i commercianti italiani hanno proposto al Governo per il rilancio di un Paese sempre più imbrigliato nelle maglie di una burocrazia lenta ed elefantiaca.
A parlare a nome dei suoi iscritti, è il presidente della Confcommercio nazionale, Sergio Billè, che dall’Assemblea generale dell’Ascom, tenutasi lunedì 1 luglio, all’Eur di Roma, punta il dito sulla necessità di una riforma fiscale giunta ormai alle strette finali.
I dati riportati dal leader dei commercianti, infatti, parlano chiaro. L’Italia non è in ginocchio, ma «l’inefficienza e l’incapacità politica» stanno strozzando sul nascere la grinta e la voglia di superare le difficoltà. Da qui il discorso franco e diretto del presidente Billè al premier Silvio Berlusconi, seduto in prima fila insieme ad una folta rappresentanza del governo. «Ci era stata promessa una riforma del fisco che alleggerisse i costi delle imprese e dei bilanci famigliari- ha detto-. Quando un contratto viene stipulato, esso va rispettato. E’ un fatto di credibilità. E l’economia del Paese non può più accettare rinvii».
E’ una certezza, infatti, quella che emerge dalla relazione che apre l’assemblea annuale della confederazione dei commercianti. Tagliare le tasse, «senza se e senza ma», risolverà all’origine il ristagno economico attuale. E il motivo è semplice: le imprese potranno riprendere a investire, e le famiglie a consumare. Non c’è infatti modo migliore per tutelare i salari degli italiani, si è affermato, che quello di una riforma fiscale capace di aumentare, da un lato, i soldi alle famiglie e, dall’altro, di ridurre i costi di gestione delle imprese. Solo così i consumi potranno ripartire e l’offerta potrà presentare prezzi più competitivi.
Ma l’intervento, si è puntualizzato, non deve essere una azione di contorno. Al Paese serve una «scossa reale», e per questo l’Irap va eliminata, gradualmente ma inesorabilmente, e non solo per le imprese impegnate nella ricerca, bensì per tutte le aziende.
E’ così che i commercianti italiani hanno puntato il dito sulla necessità di una riforma dell’Irpef, più che fattibile se seguirà al taglio delle tasse e al ridimensionamento delle spese inutili. E hanno richiamato il governo ad «una nuova stagione di dialogo sociale», cui non deve mancare da parte dei sindacati (presenti in platea accanto al neopresidente di Confindustria, Luca di Montezemolo) una maggiore apertura sul tema della flessibilità.
E’ toccato ad Antonio Marzano, ministro delle Attività Produttive, rispondere per conto del governo. «La riduzione delle tasse si farà», ha promesso, e ha spiegato che non è vero che il l’economia va male, che il Pil non è diminuito, il reddito pro capite è aumentato, così come la natalità delle imprese. «I patti- ha aggiunto alla fine del suo discorso il ministro-, saranno rispettati. Su questo non si discute».

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