IL MINI-RILANCIO DEI CONSUMI
Nr. 13 del 12/07/2004
Una ripresa lenta, ma pur sempre in salita. Arrivano i tanto attesi segnali positivi dall’economia italiana ed europea. Il Fondo monetario internazio- na- le, nei giorni scorsi, ha infatti deciso di ritoccare all’insù di un paio di decimali la stima di crescita per l’Italia, portando dall’1,2 all’1,4% il tasso di sviluppo nazionale per il 2004. Un effetto a catena, dovuto al generale miglioramento delle prospettive di espansione mondiale, che negli ulti- mi tre trimestri ha fatto registrare nell’area-euro un significativo incre- men- to del tasso di crescita annualizzato.
E’ questo il quadro generale tracciato dagli esperti del settore, che guardano con rinnovato slancio ai primi timidi rilanci del commercio e della fiducia dei consumatori. Secondo l’Istat, infatti, solo nel mese di aprile le vendite al dettaglio sarebbero aumentate dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente, e dello 0,8 per cento rispetto all’aprile 2003. Un salto all’insù dei consumi che nella media dei primi quattro mesi dell’anno ha portato il valore totale delle vendite ad un più 1,1 per cento rispetto allo stesso periodo 2003.
A fare il gioco da leone in questo primo rialzo dell’anno sono stati i prodotti alimentari, che hanno regi- strato a livello congiunturale (mensile) un aumento dello 0,3% rispetto allo 0,2% dei prodotti non alimentari. Il tutto, all’interno di un generale incremento delle vendite al dettaglio che nel Nord-est ha regi- strato nel mese di aprile un +0,7%.
Eppure, guardata da vicino, la lenta risalita dei consumi che nel secondo semestre 2004 prenderà, secondo gli esperti, un po’ più di vigore, ha segnato nel suo piccolo non poche linee di confine.
Se da un lato, infatti, le famiglie sembrerebbero disposte a spendere di più (l’Isae, Istituto di studi e analisi economica, parla di un aumento delle fiducia dei consumatori specie nelle aspettative di breve termine), dall’altro lato sono i piccoli negozi ad accusarne un primo ribasso. Sempre secondo i dati riportati dall’Istat, a godere dei primi effet- ti positivi di questo mini rilancio dei consumi è stata prevalentemente la grande distribuzione che ha guadagnato- sull’anno- un più 3,4 per cento contro il meno 0,8 delle piccole strutture. Divario che diven- ta ancora più evidente nei primi quattro mesi del 2004, dove la grande distribuzione ha registrato un più 3,7 per centro contro una caduta dello 0,6 per cento dei negozi di quartiere.
Ma gli esperti si dicono ottimisti. Con l’arrivo del 2005, infatti, le analisi dei centri di previsione nazionale ed internazionale concordano sull’arrivo di una graduale uscita dalla stagnazione economica che dovrebbe manifestarsi già dal primo semestre del nuovo anno. Tutto questo, unito alla percezione di un progressivo rallentamento dei prezzi che secondo l’Isae caratterizza, in questo momento, l’opinione degli italiani, dovrebbe portare con la seconda metà del 2004 e l’avvento del 2005 un cambio di rotta significativo nel comparto del commercio, dei servizi e del turismo. Unico dato in negativo, per ora, l’incertezza ancora diffusa nelle imprese manifatturiere ed estrattive, che palesano una modesta preoccupazione per l’accumulo di scorte di magazzino, a dispetto di una migliore aspettativa per l’andamento della domanda e della stabilità produttiva. Tuttavia, il dato generale parla di un miglioramento, tra le imprese italiane, delle attese legate alla situazione generale dell’economia che si affaccia alla suo prima, lenta, ma significativa crescita tendenziale.
Nicla Signorelli
Torna alla pagina precedente