STATUTO, SI MANTENGA L’ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE
Nr. 14 del 26/07/2004
Un presidente regionale eletto a suffragio universale e diretto. Questo il volere fondamentale confermato e ribadito dai commercianti all’indomani delle consultazioni in Regione sul nuovo statuto del Veneto.
A sottolinearlo è Massimo Albonetti, presidente regionale della Confcommercio, che a proposito della nuova carta costituzionale del Veneto, in discussione in questi giorni, afferma come unico e fondamentale il principio che oggi regola l’elezione diretta del presidente della Regione. «Crediamo indispensabile- ha spiegato Albonetti-, che nello Statuto venga riconfermato il valore di una investitura autorevole e popolare al Presidente della Giunta, che non deve quindi essere eletto da una contrattazione e mediazione dei partiti, ma direttamente dai cittadini elettori».
Sull’importanza per le imprese del terziario della nuova Carta costituzionale, il presidente della Confcommercio Veneto ha insistito con vigore. Sono molte infatti le aspettative che la categoria del commercio, dei servizi e del turismo riversa in proposito. Primo fra tutti il principio fondamentale di una reale collaborazione tra Ente regione e associazioni economiche. «E’ con soddisfazione- riporta infatti il rappresentante dei commercianti-, che constatiamo come questa nostra esigenza di collegialità di interessi e iniziative trovi oggi corrispondenza in più parti della «Carta del Veneto», quali ad esempio gli articoli 11, 18 e 22».
Sono due, infatti, i principi fondamentali che la Confcommercio Veneto vorrebbe fossero recepiti nel nuovo Statuto della Regione: il primo riguarda il ruolo delle Parti sociali; il secondo, la governabilità. La necessità di un confronto continuo con la società e le sue esigenze, manifestate attraverso le diverse organizzazioni di categoria, è infatti per l’Ascom una delle componenti principali di un «palazzo politico» organizzato ed efficiente. Il quale, spiegano ancora i commercianti, ha il dovere di garantire un governo stabile per tutta la durata della legislatura.
E’ per questo che uno dei punti più importanti da evidenziare nello Statuto è, a detta dei rappresentati del commercio, il ruolo del Consiglio regionale. «Crediamo fondamentale- spiega Albonetti-, esaltare i compiti di un Consiglio regionale che non deve assolutamente essere sminuito rispetto al ruolo svolto dalla Giunta. Nel far questo, si potrebbe valutare la possibilità di togliere a quest’ultima, per Statuto, la facoltà di proporre autonomamente progetti di legge. In tal modo, si riuscirebbe a controbilanciare, con un ruolo ‘forte’ del Consiglio, un ruolo altrettanto ‘forte’ della Giunta regionale.»
Sono comunque 5 i punti che riassumo le posizioni dei commercianti sulla nuova Carta costituzionale del Veneto. Primo, l’eleggibilità diretta del presidente. Secondo, l’esigenza che al presidente della Giunta regionale spetti il compito di nominare i membri di giunta, scegliendoli anche al di fuori del Consiglio. Terzo, la necessità che in caso di cessazione della carica del Presidente, per qualsiasi causa, decada anche il Consiglio regionale. Quarto, l’esigenza di fissare tempi ragionevoli per gli approfondimenti, la discussione e l’approvazione delle leggi regionali. Quinto, il dovere di elaborare particolari sistemi di dissuasione contro il fenomeno dell’assenteismo, conseguente alla mancanza di regole sufficientemente penalizzanti per chi non adempie al proprio dovere.
A conclusione del suo discorso Albonetti ha comunque espresso il suo apprezzamento ad alcuni principi contenuti nella proposta di nuovo Statuto, come quelli dell’articolo 25 sulle relazioni con lo Stato, per il richiamo statutario alla realizzazione dell’autonomia finanziaria e del federalismo fiscale, e quelli dell’articolo 27 (funzioni amministrative e principio di differenziazione) per la valorizzazione del ruolo delle Province, in sintonia anche con le recenti leggi regionali ove tale ruolo è riconosciuto.
Nicla Signorelli
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