IL TURISMO ENOGASTRONOMICO PROTAGONISTA NEL VICENTINO
Nr. 16 del 13/09/2004
Cala il numero dei visitatori della Rotonda. cresce invece quello dei turisti, soprattutto stranieri, che alle bellezze artistiche preferiscono bigoli, sopressa e vini locali. Ecco il nuovo identikit del turismo a Vicenza.
E, in un momento di «magra» per non pochi albergatori in città e provincia, l’unica vera novità sono i turisti cinesi, le famiglie israeliane, olandesi, finlandesi, spagnole e danesi. Sono proprio loro che alla Rotonda preferiscono le cantine e gli itinerari gastronomici. E sono sempre loro che al museo d’arte antepongono la visita ad artigiani locali e a negozi d’antiquariato.
«E’ chiaro che siamo di fronte ad un mercato in evoluzione - commenta Monica Facchini, presidente dell’Associazione provinciale Guide turistiche Confcommercio Vicenza, e titolare di un albergo a Marostica -. Il calo della presenza di gruppi costituiti in città e provincia, la dice lunga sulla tendenza che il turismo a Vicenza sta prendendo. Se infatti da un lato si può parlare di stagnazione, come i numeri delle camere occupate negli alberghi dimostra palesemente, dall’altro si può anche sussurrare un’apertura significativa di un mercato nuovo e stimolante: quello del cliente affezionato, lavoratore straniero ospite a Vicenza nei mesi invernali, che si rivela entusiasta del ritorno in città con tutta la famiglia, per trascorrere le vacanze estive.»
I numeri dei nuovi turisti che hanno smesso l’abito da lavoro, di fatto, non consentono ancora di parlare di ripresa. Ma certamente, conclude Monica Facchini, «danno una boccata di ossigeno e un po’ di speranza ad un mercato vicentino che nella formula tradizionale del turismo organizzato arranca ormai da diversi anni».
Dello stesso avviso si dicono molti degli albergatori in città. Sebastiano Leder, direttore dell’Hotel Da Porto, a Villaggio del Sole, ad esempio, non nasconde lo strano «mordi e fuggi» che quest’anno ha caratterizzando il turista vicentino. «La stagione turistica, questo è certo, non si è conclusa bene. Lavorare, infatti, con i last minute nelle prenotazioni non è il massimo cui poter aspirare per la categoria - spiega -. Se poi a questo si aggiunge lo straziante tira e molla sulla cifra, il gioco non vale più la candela. E’ il turista, infatti, che oggi impone il prezzo della camera, richiedendo preventivi in più alberghi, misurando il centesimo ed esigendo comunque un servizio di qualità».
Che si tratti di stagnazione economica o fuga in altre località turistiche, quel che è certo è che a Vicenza sono pressoché spariti i pullman di tedeschi e inglesi che un tempo affollavano le stanze d’albergo vicentine. Il loro posto l’hanno preso turisti che provengono dal Nord Europa e dal mercato cinese, che si accalcano nelle distillerie di turno e nei negozi di artigianato locale. Ma i numeri sono ancora troppo piccoli, riportano gli albergatori.
«Questo è il primo anno che chiudiamo ad agosto - confessa Stefano Gramola, titolare dell’Hotel Giardini in centro città -. Ma la situazione è piuttosto generalizzata, specie in provincia. Su un totale di 17 camere, infatti, in media abbiamo avuto 7-8 stanze occupate. Perfino il mese di settembre non promette nulla di buono».
Un po’ meno pessimista si dice Clemente Mandinelli, direttore dell’Hotel Aries, a Vicenza est, che sottolinea come la sua sia una clientela più legata alla presenza americana e alla caserma Ederle, poco distante dalla sua struttura. «Per me è stata un’estate prettamente statunitense - conferma -. Tolto qualche turista occasionale dell’Est europeo, sono stati per lo più i parenti e gli amici dell’esercito americano in stanza qui a Vicenza ad occupare le camere dell’albergo. La vicinanza dell’hotel alla caserma del resto, facilita questo tipo di clientela. Ma di certo non possiamo parlare di turisti: nella media, solo 1 su 10 si recava a visitare la città».
Se dunque tedeschi ed inglesi, quest’anno, hanno mancato all’appello, sono invece le famiglie italiane ad aver risposto egregiamente al richiamo dell’arte vicentina. Lo conferma il numero di prenotazioni nei Bed & Breakfast cittadini, che si classificano così al primo posto nella preferenza delle mete turistiche italiane.
«La formula del pernottamento e della prima colazione sembra essere gradita particolarmente agli italiani - commenta Maria Isabella Stauble, titolare della Bed & Breakfast Villa Secula, a Longare-. Sono state molte, infatti, le famiglie torinesi, milanesi, romane e fiorentine che hanno pernottato da noi, soprattutto nel mese di luglio. La modalità era sempre la stessa: due o tre notti al massimo, una visitina a Verona e a Venezia, e quindi il via per qualche altra località italiana. Per noi si tratta di un fai da te comodo e vantaggioso, che porta lavoro e un vivace passaparola.»
Della stessa opinione, si dice Pianes Janice Dal Pra, titolare del Bed & Breakfast Vicenza Villas, in città, che conferma come la stagione turistica sia stata di fatto migliore di quella degli altri anni. «Nel nostro caso si trattava di pagare lo scotto dell’inizio attività- spiega-. Ma per quanto ci riguarda la stagione non può dirsi negativa. Sono spariti i turisti americani, ma si sono presentati i primi fai da te tedeschi e francesi, cui hanno seguito gli indiani, con i quali già lavoriamo nei mesi invernali. L’inizio della fiera dell’oro, ora, dovrebbe portarci ad una chiusura più che ottimale dell’estate 2004».
Nicla Signorelli
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