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TURISMO DI MONTAGNA, BILANCIO POSITIVO TRA ALTI E BASSI

Nr. 16 del 13/09/2004

Una stagione vissuta tra alti e bassi, ma che non può dirsi affatto negativa. E’ il turismo di nicchia a sopravvivere tra le montagne vicentine. Clienti abituali e presenze straniere, specialmente dal Nord Europa, hanno infatti confermato nuovamente l’Altopiano di Asiago tra le mete montane preferite in tutto il Veneto. Ma è la formula del Bed & Breakfast a spopolare tra i turisti «fai da te» dell’estate 2004.
«Dati ufficiali sulle presenze turistiche nell’Altopiano ancora non ce ne sono - spiega Bruno Clementi, presidente degli albergatori dell’Altopiano -, però se vogliamo tracciare un primo bilancio della stagione estiva, possiamo dire che non sta andando affatto male. Il turisti sono quasi tutti italiani, ma anche se la base è per lo più composta da persone anziane, non mancano nell’elenco le giovani famiglie e gli amanti dello sport, attratti principalmente dal golf, dai mountain bike, dalle escursioni a piedi e a cavallo. Quest’anno l’overbooking per il Golf club è diventato talmente sistematico che si sta pensando di sviluppare ulteriormente la struttura, per far fronte alle crescenti richieste di utilizzo del campo».
Di uguale opinione si dice Franco Paganin, presidente del Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni. «La crisi dei consumi e la tendenza generalizzata di spendere meno - conferma infatti -, si avvertono anche qui da noi, ma il comparto turistico sembra sopravvivere in qualche modo. Se giugno, causa maltempo, ha registrato una minore presenza rispetto al solito, luglio e agosto, complice soprattutto la manifestazione internazionale di orieentering, hanno registrato nel complesso una buona affluenza. Basti pensare che quest’anno, dopo la chiusura di ben 16 alberghi negli ultimi 15 anni, due nuove strutture ricettive, una in centro ad Asiago e l’altra tra Asiago e Gallio, hanno cominciato l’attività e con buoni risultati».
Ma è la formula del bed&breakfast che quest’anno ha riscosso un particolare successo, soprattutto tra le famiglie. A confermarlo è Paolo Rigoni, titolare dell’Hotel Ortha, ad Asiago, che gestisce in contemporanea l’attività di maneggio e un servizio di ristorazione. «Rispetto alla media di due o tre anni fa - spiega -, la stagione non po’ dirsi che positiva, forse addirittura con qualche incremento. Il turismo si è dimostrato essere prettamente familiare, anche se è possibile tracciare una linea netta tra le presenze nel mese di luglio e quelle di agosto. Se in quest’ultimo mese, infatti, è il turista di nicchia a popolare le nostre strutture, luglio è il mese dedicato principalmente ai bambini e ai nonni poco più che sessantenni, alla caccia di tranquillità e relax».
Meno bene, invece, è stata la stagione turistica appena conclusa a Tonezza. Silvia Dalla Via, titolare di un emporio in centro al paese, spiega infatti come «le presenze dei mesi di giugno e luglio sono state decisamente inferiori rispetto, non tanto all’anno scorso che è stato un anno eccezionale, quanto agli anni precedenti. A tal punto che si può parlare tranquillamente di un 30% in meno. La pioggia e il freddo - riporta l’operatrice commerciale -, hanno tenuto lontano i turisti, e questo si è fatto risentire sugli affari. Chiaro che la speranza va ora alla stagione invernale e alle vacanze natalizie, le uniche capaci di portare qualche turista in più.»
Della stessa opinione si dice anche Quirino Fontana, titolare di un albergo e assessore al turismo del comune di Tonezza. «Dati ufficiali non ci sono- conferma-, ma sicuramente a conti fatti il calo delle presenze di turisti potrà arrivare al 20 % rispetto alla media degli altri anni. A parte la settimana centrale di agosto, infatti, il resto della stagione ha confermato la tendenza non del tutto positiva. La crisi che un po’ tutti lamentano è una realtà. Il turista in genere bada a quanto e a come spende. E la durata della vacanza continua a ridursi».
«E’ chiaro - continua quindi Fontana - che la vera arma per il futuro dovrà essere la promozione, prendendo ad esempio il Trentino, con vacanze a tema che magari veda lo sport quale protagonista, vuoi sfruttando al meglio gli impianti per il tennis e per il calcio, o i percorsi per la mountain bike o il giro dei forti militari. L’atteso collegamento tra il comprensorio sciistico le Fratte Fiorentini e Folgaria, poi, ci consentirà, un domani, di richiamare turisti dall’estero e un nuovo bagaglio di presenze nostrane. Fondamentale diventa però la collaborazione tra pubblico e privato, e in questo l’attività del Consorzio ha un ruolo fondamentale».
Di calo cronico si parla invece a Recoaro, dove Antonio Tommasi, titolare dell’Hotel Verona, a Recoaro Terme, lamenta una stagnazione turistica ormai decennale cui non si è ancora riusciti a porre rimedio. «La crisi delle presenze in albergo, quest’anno può dirsi più dura degli altri anni- spiega-. Credo si possa parlare tranquillamente di un 20-30% in meno della media degli ultimi anni, che è tutto dire. Del resto c’era da aspettarselo. Il caldo non si è mai fatto sentire in città, e l’estate piovosa che ha caratterizzato i mesi di giugno e luglio non ha facilitato l’arrivo di turisti. Senza contare, poi, che noi trattiamo con una clientela principalmente anziana, alla caccia di frescura e cure termali. L’unica speranza degli operatori, ora, è che un’adeguata informazione sulle proposte turistiche della zona riesca a raggiungere anche il turista fai da te. I gruppi di 10-20 persone sono ormai spariti, e quindi non rimane altro che indirizzare la promozione su canali più consoni al volto famigliare e individuale che caratterizza, oggi, il turismo di montagna.»

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