IL COMMERCIO ORA HA LA SUA MAPPA
Nr. 17 del 27/09/2004
Il commercio nella provincia di Vicenza ha finalmente la sua mappa. L’ha creata l’Ister, l’Istituto per il terziario, su incarico della Camera di Commercio di Vicenza, che con questo strumento, primo esempio in Veneto, intende dare a Comuni e Provincia un contributo tecnico fondamentale per supportare la pubblica amministrazione nei processi decisionali legati alla nuova Legge Regionale 15/04.
«Si tratta di una fotografia dell’attuale situazione del settore - ha affermato il Presidente della Camera di Commercio di Vicenza Dino Menarin nel corso della presentazione ufficiale della ricerca - ma soprattutto un ausilio importante per aiutare le amministrazioni ad individuare l’esatta collocazione delle medie e grandi strutture di vendita eventualmente da approvare in futuro».
La nuova legge regionale sul commercio attribuisce infatti alla Provincia il compito di adeguare i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP), individuando le aree sovracomunali per l’insediamento delle grandi strutture di vendita. Non solo: i Comuni, secondo le più recenti disposizioni regionali, hanno poi il compito di rilasciare le nuove autorizzazioni commerciali, per quanto riguarda le medie strutture. Ciò secondo nuovi criteri, fra i quali è bene ricordare il rapporto fra esercizi di vicinato e medie e grandi strutture di vendita che la Regione dovrà comunque determinare.
«Questo screening - ha affermato il presidente della Confcommercio di Vicenza, nonché assessore camerale al commercio Sergio Rebecca - permetterà a comuni e Provincia di avere un approccio più consapevole nelle scelte da attuare. Va detto infatti che fino ad oggi il nostro settore è stato poco considerato, soprattutto nei momenti della pianificazione e ciò ha privilegiato l’insediamento di medie e grandi strutture di vendita, creando condizioni sfavorevoli per gli esercizi di vicinato, specie in un momento di contrazione generalizzata dei consumi».
L’analisi di Rebecca è in questo senso supportata dai numeri. Infatti, come ha sottolineato nel suo intervento Fiorenzo Marcato, coordinatore della ricerca Ister: «La presenza della Grande Distribuzione e dei centri commerciali sul territorio della regione è di 240 metri quadri ogni mille abitanti, al pari di un Paese come la Francia dove, storicamente, la Gdo è particolarmente diffusa. Ma se poi focalizziamo lo sguardo alla sola Provincia di Vicenza, allora scopriamo che qui l’incidenza è di 313 metri quadri ogni mille abitanti, un dato effettivamente molto elevato».
Chiaro dunque che diventa essenziale, di fronte alla necessità di pianificare nuovi insediamenti in provincia, almeno partire da una base certa. E questo è stato il lavoro dei ricercatori dell’Ister, che hanno raccolto una serie di dati sulla rete commerciale attraverso una scheda recapitata ai 121 comuni della provincia, i quali sono stati chiamati a comunicare i dati relativi ai negozi inferiori ai 150 metri quadrati (superficie, distinzione tra alimentare, non alimentare e misto ecc) e agli esercizi della somministrazione. Per gli esercizi commerciali di misura superiore ai 150 metri quadrati è stata richiesta anche la localizzazione: è stato così possibile inserire le medie e grandi strutture di vendita e i centri commerciali all’interno di una carta tecnica regionale informatizzata, fornita dalla Provincia di Vicenza.
«Ora si tratta di mantenere aggiornata questa cartografia - ha affermato Fiorenzo Marcato - che servirà anche per capire la situazione dei parchi e delle aggregazioni commerciali, nuove tipologie insediative della distribuzione previste dalla legge 15».
I dati, però, sono serviti all’Ister anche per fare una prima analisi dei punti di forza e di debolezza della rete commerciale provinciale. I ricercatori dell’Istituto per il Terziario hanno suddiviso il territorio provinciale in otto distretti commerciali (di cui il primo, quello di Vicenza, sdoppiato in ovest e sud-est), all’interno dei quali è riconoscibile un’area di riferimento privilegiata per il commercio. Di ciascun distretto sono state evidenziate le opportunità e le minacce in merito all’integrazione con il modello insediativo, alla presenza di un sistema commerciale riconoscibile, al sistema di accessibilità esistente e al contesto ambientale.
Durante la presentazione della ricerca, Fernando Lucato, urbanista e consulente Ister, ha evidenziato le maggiori criticità. «In alcuni distretti - ha spiegato ai presenti, tra cui molti amministratori pubblici - è evidente la mancanza di una politica comune, di un coordinamento tra comuni che pure appartengono allo stesso distretto. E’ il caso del settore ovest di Vicenza e della Valle del Chiampo. Esistono poi situazioni che vanno considerate alla luce dei nuovi interventi viari realizzati, come la zona sud-est del distretto di Vicenza, oggi collegata alla zona ovest dalla tangenziale, che consente di «saltare» il capoluogo». Anomala poi, secondo l’analisi di Lucato, la situazione di Valdagno, che dovrebbe rappresentare il centro di attrazione del distretto Valle Agno e che invece sconta una debolezza, dal punto di vista commerciale, rispetto a Cornedo e in generale rispetto agli insediamenti sorti lungo la statale di collegamento. «L’Altovicentino, poi - continua l’analisi dell’urbanista Ister - deve essere considerato come un unico grande distretto che comprende Schio e Thiene e ciò a differenza degli ambiti regionali, che invece dividono questi due importanti centri. Qui la minaccia è rappresentata da uno sviluppo indifferenziato e da riconversioni urbanistiche improprie che hanno spesso solo una logica immobiliare». Problematiche del tutto simili ha anche il territorio del distretto Marostica-Bassano. Anche qui esistono due poli di attrazione, con in più la complessità caratterizzata dalla posizione geografica al confine con Treviso e Padova. «La rete commerciale si presenta in questo caso con un assetto disperso - ha affermato Lucato - e il rischio è che futuri collegamenti viari, soprattutto la realizzazione della Pedemontana, creino nuovi direttrici di sviluppo, accentuando questa conformazione». L’Altopiano di Asiago rischia, secondo l’Ister, la desertificazione delle aree marginali, mentre dovrebbe cogliere l’opportunità offerta da una maggiore valorizzazione delle strutture architettoniche storiche. I due distretti Riviera Berica-Noventa e Basso Vicentino-Lonigo dovrebbero infine puntare su un rafforzamento del ruolo dei due centri principali, mettendo anche in campo azioni che evitino una marginalizzazione dell’area.
Al di là delle diversità proprie di ciascun distretto, il lavoro commissionato dalla Camera di Commercio di Vicenza ha già contribuito a tracciare una linea comune di intervento che coinvolge associazioni di categoria e pubblica amministrazione. «Serve un sistema decisionale coordinato che metta in collegamento la rilevanza socio-economica del commercio con lo sviluppo urbanistico del territorio» ha auspicato Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio. A questa richiesta ha fatto eco Alessandro Testolin, Assessore alle attività economiche della Provincia, intervenuto all’incontro: «Concordo che la programmazione commerciale non può prescindere dalla programmazione urbanistica. In questo senso è necessario creare un osservatorio provinciale sul settore e spingere la fase della pianificazione sovracomunale anche al di là degli stessi obblighi di legge». Lo strumento informatico creato dall’Ister ha proprio questo scopo, purché ci sia, ovviamente, la volontà e la consapevolezza necessaria per agire in sinergia all’interno dei tanti campanili che compongono il nostro territorio.
Diego Trevisan
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