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Confcommercio Veneto Notizie

LA LIBERALIZZAZIONE SELVAGGIA PREOCCUPA

Nr. 17 del 27/09/2004

Liberalizzare i saldi, aprire i negozi anche la domenica, collocare impianti di distribuzione carburanti anche nei centri commerciali: le proposte del ministro Marzano per contenere i prezzi, se non convincono Comuni e Regioni, hanno sulla Confcommercio del Veneto l’effetto di un pugno allo stomaco. La reazione è una lettera inviata al presidente nazionale dell’associazione Sergio Billè, nella quale Confcommercio Veneto esprime la propria preoccupazione, sia sotto il profilo del merito che sotto quello della forma. L’associazione ha inoltre espresso la propria posizione anche agli organi istituzionali della Regione, invitandoli a difendere con fermezza le proprie competenze e il percorso legislativo che ha appena portato, tra l’altro, all’approvazione di una legge proprio per regolamentare il settore del commercio, un iter sudato e sofferto, impostato sul dialogo costante fra tutte le parti in gioco.
Ricordando quindi che le competenze nel settore del commercio non sono più dello Stato, del ministero, ma sono ora completamente attribuite alle Regioni, con le quali il Sistema Confcommercio da tempo dialoga e collabora per concertare normative mirate, nel comune interesse di utenti e operatori, il presidente regionale dell’associazione Massimo Albonetti dichiara di non condividere «Tutta questa frenesia di liberalizzazione del settore, e soltanto del nostro, additandolo a responsabile dell’aumento del caro vita».
Nella lettera indirizzata a Billè, il presidente Albonetti esprime la propria preoccupazione per il paventato ritorno di strumenti fiscali ormai superati: «In tema di evasione fiscale, ci preoccupano le proposte che parlano di far resuscitare il redditometro come strumento di verifica della correttezza dei contribuenti. Non si parla invece dei costi dei servizi, che registrano periodiche impennate che incidono fortemente sui costi finali dei prodotti, oppure dell’imposizione fiscale sui prodotti petroliferi i cui costi appesantiscono notevolmente le spese per il trasporto di merci e persone».
Particolare preoccupazione comunque desta la proposta di liberalizzare l’orario dei negozi, con indiscriminate aperture nei giorni festivi: «Ribadiamo che questa iniziativa finirebbe per venire incontro agli interessi di solo una parte, molto limitata, degli esercizi commerciali, cioè solo di alcuni grandi centri commerciali - precisa Albonetti - Ne verrebbe invece penalizzato tutto il resto del comparto commerciale, con pesanti ricadute sull’attività in particolare dei piccoli esercizi, e con la conseguenza di alterare, al di là di ogni programmazione, l’equilibrio esistente tra le varie forme distributive, come da tutti auspicato».
Per queste considerazioni, la Confcommercio del Veneto chiede che la Confederazione nazionale promuova presso il Governo ogni iniziativa volta a non stravolgere quanto si è fatto e si sta facendo a livello locale, salvaguardando i principi di programmazione e di positiva regolamentazione di questo delicato settore.

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