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Confcommercio Veneto Notizie

TRECENTOMILA PENNE NERE ATTESE SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO

Nr. 19 del 25/10/2004

Per più di 300.000 alpini e «simpatizzanti», secondo le stime più prudenti, sarà un vero e proprio ritorno a casa, nella montagna dove ha avuto origine lo spirito alpino per eccellenza e dove, nel lontano 1917, furono impegnati ben 22 battaglioni di questo valoroso corpo in una delle battaglie più epiche della Grande Guerra, la Battaglia dell’Ortigara in cui perirono 13 mila alpini. Sarà per questo che l’Adunata Nazionale degli Alpini che si terrà a maggio 2006 sull’Altopiano di Asiago, tra le montagne più belle del Vicentino, assume un valore tutto particolare, tanto da far superare di slancio, agli organizzatori, le ovvie difficoltà che un simile evento comporta se organizzato in una località a Mille metri d’altezza, seppur già interessata da un turismo che potremmo definire di massa. La data è oramai quasi decisa ed in lizza ci sono due domeniche di maggio: il 14 o il 21. E la macchina organizzativa si sta già muovendo, perché è chiaro che non c’è tempo da perdere: bisogna trovare gli spazi e le strutture in grado di sopportare l’impatto di un evento che riesce a paralizzare anche le grandi città, figurarsi un’area montana come l’Altopiano. Ma qui - e questa è la sfida degli organizzatori, delle amministrazioni pubbliche e delle categorie economiche, commercianti in testa - siamo in un territorio abituato all’ospitalità, in un comprensorio dove durante la stagione estiva ed invernale gli abitanti passano senza alcun problema da 21 mila a più di cento mila e dove la rete viaria è in grado di smaltire, in circa 4 ore, il deflusso di più di 70 mila turisti. A questi aspetti «logistici», certo non di poco conto, si aggiunge anche una buona offerta ricettiva, che è poi il fiore all’occhiello dell’Altopiano dei Sette Comuni (che in realtà sono otto : Asiago, Conco, Roana, Rotzo, Enego, Gallio, Lusiana, Foza). Sul territorio ci sono più di 100 alberghi e, comprendendo anche le strutture affittacamere, campeggi e case private, portano ad una disponibilità di ben 23 mila posti letto. A questi si aggiunge l’offerta ricettiva delle case in affitto e delle seconde case, che saranno resi disponibili anche grazie all’attività delle tante agenzie immobiliari presenti.
Chiaro che, a livello ricettivo, ad essere interessata dall’evento sarà un’area molto vasta, che si estenderà ben al di là dell’Altopiano e che potrà toccare, secondo alcune stime, Folgaria, Lavarone (due località situate nelle montagne trentine con buona ricettività), ma anche la pianura fino ad arrivare ad Asolo e Vicenza e si pensa anche a Padova.
Già individuate anche le aree disponibili per i parcheggi delle tante auto e dei numerosissimi pullman che arriveranno. I posti parcheggio individuati per i bus garantiscono una capienza di circa 1.700 mezzi, mentre per le auto ci sono spazi per un totale di oltre 350mila metri quadrati. Per camper, roulotte e tende gli organizzatori hanno individuato oltre 400 mila metri quadrati disponibili, senza contare la «naturale» ricettività dei boschi.
Tutto è pronto, dunque, per quella che è anche una grande occasione promozionale per l’Altopiano, che con questo evento potrà mettere in vetrina il proprio patrimonio naturalistico unito alla propria profonda vocazione turistica. Senza dimenticare un altro fondamentale aspetto, che ha sicuramente pesato sulla scelta di questa località per l’Adunata Nazionale degli Alpini: quello storico. Qui, ed esattamente sull’Ortigara, il 6 settembre del 1920, fu organizzata la prima adunata dell’Associazione Nazionale Alpini all’indomani della Prima guerra mondiale e su questo territorio sono molte le testimonianze storiche dell’evento bellico. Ad Asiago, poi, si trova il sacrario Militare del Leitan dove sono tumulati quasi 60mila caduti della Grande Guerra e la sfilata delle penne nere, apice del raduno, prevede di percorrere proprio il viale antistante il Sacrario per rendere omaggio a questi soldati. L’Adunata sarà dunque anche e soprattutto un’occasione per ricordare un periodo, in fondo non così lontano, dove gli scenari di guerra erano le nostre montagne e dove a combattere erano, spesso, ragazzi di leva, quella leva obbligatoria che ora i giovanissimi non conosceranno più grazie all’abolizione prevista dal 2006 e recentemente anticipata al 2005.

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